"Ti devono aver messo in guardia contro il lasciare scorrere via le ore dorate; ma alcune di quelle ore sono dorate solo perchè le lasciamo scorrere via."
Sir James Matthew Barrie.Seokjin ricordava bene le mura della sua casa. E non quelle in cui abitava ora, nel lusso e nei vizi ma quella in cui era nato e cresciuto.
Era una piccola tenuta in città.Niente di lussuoso o troppo grande. Ci stavano a malapena 4 persone ma la sua famiglia si era dovuta adattare per farci vivere ben 7 persone, 8 quando sporadicamente tornava il loro adorato padre.
Seokjin ricordava l'odore di cannela, di pane all'aglio e di noodles fatti in casa. Sua madre si alzava la mattina presto per andare a riempire l'acqua dalla fontana lì vicino. Poi preparava l'impasto e lo lasciava lievitare e riposare con cura per poi stenderlo e lavorarlo il pomeriggio in modo che i noodles fossero pronti per la cena.
Amava guardarla mentre ricavava quei lunghi e finissimi bastoncini di pasta con le mani veloci e la pentola di brodo a portata di mano.
Ne faceva sempre in grosse quantità perché la farina la ricavavano loro stessi dal grano della fattoria e almeno così, per un paio di pasti, i suoi figli potevano mangiare qualcosa di sostanzioso.Le mura, di mattoni rossi, erano spesse e ben collaudate ma gli infissi della porta e delle finestre erano così vecchi e usurati ormai che Seokjin metteva sempre il nastro adesivo intorno alle fessure in modo che gli spifferi non passassero.
D'estate era una pacchia sentire il vento fresco sulla pelle sudata e accaldata ma d'inverno, il rumore fortissimo del vento non ti faceva neanche chiudere occhio.Il tavolone della cucina, l'avevano costruito tutti insieme quando la mamma si era resa conto che un normale tavolo non sarebbe riuscita ad ospitare tutti i suoi figli scalmanati.
Così aveva preso delle travi di legno e delle viti. Jen le aveva dipinte dello stesso colore del tavolo classico che avevano mentre un piccolo Jimin si sporcava tutte le mani di pittura e andava ad appiccicarle sui muri, lasciando le sue impronte.Bongyu e Seokjin infine, aiutati dalla mamma, presero martello e viti e unirono le varie assi di legno al tavolo, formandone uno più largo e più lungo.
Per ultima cosa, misero due lunghi piedi per tenerlo in piedi.Facevano sempre lavori di quel tipo. Per ristrutturare la casa, riparare le rotture o le infiltrazioni del tetto, passare il tempo. I figli più grandi avevano finito di studiare da tempo, a parte Seokjin, mentre quelli più piccoli fortunatamente venivano aiutati dallo Stato per avere almeno un'istruzione primaria e basilare.
Seokjin amava la sua famiglia e l'avrebbe sempre fatto.
Nonostante loro non volessero più vederlo, lui aveva sempre combattuto con il desiderio di prendere la macchina e tornare da loro. Vedere sua madre, vedere quanto i suoi fratelli erano cresciuti e come stavano senza di lui.
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Moon/ Kim Seokjin
RastgeleChang Moon è nata sotto una buona stella, come le diceva sempre sua madre. Fin da sempre appassionata di astronomia e fotografia, il suo sogno più grande sembra essersi realizzato quando è diventata un'astrofotografa. Come la velocità a cui viaggia...