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Differentemente da tutti gli altri teenager, a Simone piace il rientro a scuola perché fa tornare stabilità nella routine che, nel periodo estivo, si sballa.

L'unica cosa che non apprezza particolarmente è quella divisa -troppo formale per lui che starebbe fisso con la tuta- che, per il caldo che continua ad assillare Roma, è davvero troppo pesa.

«Cappuccino.» Floriana, sua mamma, entra in camera lasciando la tazza colma di latte e caffè sulla scrivania. Poi si avvicina e gli deposita un bacio tra la chioma. «Hai dormito bene?»

«Diciamo. Jacopo si è addormentato qui mentre stavamo vedendo un film e mi dispiaceva svegliarlo quindi ho dormito su metà letto. -ride- Comunque sarei sceso non serviva mi portassi su la colazione.»

«L'ho fatto con piacere. Devo venirti a prendere oggi a scuola?»
«Vado in Vespa così poi mi fermo da Chicca perché c'ha da fare non ho capito cosa.»

La donna bionda sorride e «ma Chicca ...» prova ad insinuare quasi a voler strappare qualcosa in più dalla bocca del figlio.

«Sentiamo. Chicca che
«No, dico, è una ragazza molto carina no?»

«È la mia migliore amica. Stanno là le foto tue e di sua mamma col pancione, ti pare che io possa vederla in maniera differente?»

Floriana intende di aver voluto tastare un terreno non ancora troppo fertile per poter far crescere una piantina quindi fa retro front e alza le mani, letteralmente.

«Va bene, va bene, scusa.»
«Stavamo parlando, no? Come facciamo sempre.»

«Stavamo parlando, come facciamo sempre.» l'asseconda annunedo con il capo.

«Mamma!» Jacopo urla da sotto «Sono finiti i biscotti.»

«Problemi esistenziali questi.» sussurra a Simone per poi sporgersi verso la porta facendo forza con le mani «Hai controllato nel mobiletto di fianco? Papà sbaglia sempre il posto dove metterli.»

Una risposta non arriva, segno che i tanto amati biscotti sono stati trovati - e mangiati.

«Mamma.»
«Si?»

«Se ci fosse qualcosa con qualcuno te lo direi. -confessa- Non li so tenere i segreti con te.»

«Amore mio. -lo abbraccia massaggiandogli la porzione di pelle che copre le scapole- E io ne sarò molto felice se sei tu il primo ad esserlo.»

«Non ci sono nemmeno lì i biscotti mamma.» adesso Jacopo è poggiato allo stipite della porta con le mani nelle tasche del suo grembiule.

«No ma già ti sei messo la divisa, guarda che te la sporchi.»
«Papà me la fa mettere sempre. -scuote le spalle- Li avete mangiati voi?»

Il suo sguardo inquisitorio fa quasi ridere perché si è impuntato su un dettaglio paradossale - inutile per il mondo, vitale per Jacopo quella mattina.

«Facciamo che scendiamo a fare colazione al bar.»
«E io posso tornare in motorino con Simo?»

Al che Simone lo guarda come se fosse stato rivelato un segreto che la donna antistante a loro non avrebbee dovuto sapere.

«Sei stato in motorino con lui?»

Adesso il bambino capisce di aver fatto una gaffe e spipa gli occhi mordendosi il labbro.

«Un giretto nel piazzale di casa. -inizia- Ma c'era la nonna Virginia.»

Ha giocato la carta giusta, l'asso vincente, come fa sempre. Simone si presta a reggergli il gioco anche se, tutti lo sanno, non è troppo bravo a mentire.

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