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Amy's pov

Mi spiaccicai contro la porta sperando di non sentire il suo corpo contro il mio. Ma lo sentivo, lo sentivo eccome.
E in quel momento capii ciò che mi sarebbe successo, capii tutto. Cercai di aprire la porta e di scappare ma lui fu più rapido di me e mi prese per i capelli.
Iniziai ad urlare, urlare più forte che potei, iniziai a pregare, pregare che Meredith fosse uscita di doccia e per qualche strano miracolo stesse andando verso la cucina, sperare che uno degli ibridi mi sentisse.
Urlai ma nessuno mi sentì, nessuno mi aiutò.
Mi girò di colpo e mi tirò uno schiaffo fortissimo sulla faccia per farmi smettere di urlare.
-Stai zitta puttana, non devi fiatare.-
Iniziai a piangere.
-Ti prego... ti supplico non farmi del male.-
-Ma io non voglio farti del male mia cara.- sorrise in modo sadico. -Io voglio premiarti per la tua premura, sei venuta a vedere come stessi e ti sono infinitamente grato per questo sai? Devo in qualche modo ricambiare la tua gentilezza.- mi accarezzò la guancia.
-Non ce n'è bisogno davvero, va bene c-così.- continuai a piangere. -Posso tornare in camera per favore?- lo supplicai.
Lui continuò a guardarmi sorridendo, sorrise, sorrise, sorrise. Finché il suo sorriso sparì di colpo.
-Spogliati.- ordinò.
-Ti prego no.- continuai a supplicarlo cercando di divincolarmi.
Non ascoltò le mie suppliche, mi spinse contro il letto e mi strappò i vestiti di dosso lasciandomi ancora più vulnerabile di quanto lo fossi prima.
Continuai a piangere finché non mi arrivò un'altra sberla.
-Devi stare zitta cazzo. Stai zitta!- urlò.
Mi tappai la bocca per non far rumore e lui entrò in me senza pietà.

***

Mi risvegliai urlando. Non ce la faccio più. Delle lacrime iniziarono a rigarmi il volto.
Perché?
Perché sono due notti che continuo a rivivere tutto?

Cercai di rallentare i battiti ma stavolta non ci riuscii.
Sentì una stretta stringere la mia mano e quando guardai a sinistra notai Nik dormire seduto per terra accanto a me.
O meglio dormiva.
Appena aprì gli occhi con la velocità da vampiro scappai nel bagno della mia stanza chiudendolo a chiave.

Appena sentii i suoi battiti dietro alla porta mi accasciai per terra e mi misi le mani nei capelli.
-Amelia apri questa porta.-
Non risposi.
-Amy giuro che la butto giù se non la apri. Apri. Sta. Cazzo. Di. Porta.- disse serio.
-Ti do 3 secondi.-
Iniziò a contare alla rovescia e quando arrivò a uno aprii la porta di scatto e uscii subito andando verso l'armadio.

-Cos'è successo?- mi chiese appena uscita.
-Niente, è-è tutto ok. È tutto ok.- dissi balbettando, cercando di convincere più me stessa che lui.
-Non è ok Amelia. Sono giorni che non dormi, pensi che non l'abbia notato?- mi rimproverò.
-Sto bene Klaus, davvero.-
-Cazzo Amelia smettila di dirmi stronzate.-

Presi una canottiera e dei pantaloni lunghi e mi diressi in bagno ma prima che chiudessi fuori Nik lui si catapultò in bagno con me.

-Da quanto hai incubi?- mi chiese appoggiando la mano sul mio braccio.
Mi allontanai da lui come se mi fossi scottata.

Non mi toccare, non mi toccare, ti supplico, ti supplico non mi toccare.

-Sto bene, ho solo bisogno di fare una doccia. Ho-ho solo bisogno di una doccia.-
-Amelia...-
-Sto bene davvero, puoi andare.- gli diedi le spalle per non fargli notare il labbro tremare.

𝔼𝕋𝔼ℝℕ𝕀𝕋𝕐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora