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-Scusate se mi intrometto ma cosa sta succedendo qui?- chiede qualcuno.
Io alzo la testa, a malincuore, dalla spalla di Nik e mi giro verso colui che ha parlato.
Oh è quello che ho abbracciato.

Oddio mio. Ho abbracciato uno sconosciuto. Vabbè tecnicamente se è qui significa che per loro non è uno sconosciuto e sta cosa mi rincuora un po' ma ho comunque abbracciato un tipo che non conosco.
Stupido Klaus.
Stupido.
Stupido Klaus.

-Oh scusa non volevo, io... sono Amy.- dico andando verso di lui e porgendogli la mia mano.
Lui la stringe e dice
-Kol Mikaelson.-
Oh.
-Sei scemo come tuo fratello?- sussurro anche se so che se vuole può sentirmi. Che poi è la prima cosa che gli dico? Fantastico Amy, fantastico.
-Quale fratello?-
-Guarda che ti ho sentita.- dice infatti.
-Guarda che ti ho sentita, gne gne gne. Bambino.- lo ricopio.
Vedo Kol trattenere una risata.
-Quello scemo là dietro.- rispondo alla sua domanda.
-Ah no, è impossibile essere così scemi.-
-Grazie fratello.-
-Ma non esiste un modo per non farsi sentire? No perché ne ho proprio bisogno, lui non si fa mai i cavoli suoi.-
-A meno che non sei a distanza, ma molta distanza no mi dispiace.-
-Nik.- dico girandomi verso di lui.
-Amy.-
-Sai prima? La mia domanda? Il braccio?- chiedo. Vedo che alza gli occhi al cielo quindi continuo. -Penso che ti ficcherò la matita nelle orecchie così diventi sordo.-
-Guarigione.- dice semplicemente.
-Ti taglio le orecchie mentre dormi.- dico sorridendo.
-Udito.-
-Guarda che io sono agile eh. Non mi farò sentire, se fossi in te dormirei con un occhio chiuso e uno aperto.- dico per poi rigirarmi verso Kol.
-Non sono così manesca giuro.- dico a bassa voce. Stavolta credo non mi abbia sentita. -È stato un piacere conoscerti.- dico normalmente e me ne vado senza aspettare una risposta.

Vado in cucina e ci ritrovo Elijah ed Hayley che stanno bevendo...
-Non ditemi che è sangue quello.-
-Ok allora non lo diciamo.- dice Hayley sorridendo.
-Oddio mi viene il voltastomaco anche se non ho mangiato niente.-
-Non hai mangiato?-
-Non ho fame. Se mi obbligate a mangiare quando non ho fame potrei vomitarvi addosso. Nik si è ritirato subito, vi consiglio di fare lo stesso.-

Hayley alza le mani mentre Elijah sorride.
-Perché sorridi?- chiedo.
-Nulla lascia stare.-
-Posso fare una domanda?- chiedo tralasciando la non risposta di Elijah.
-Certo.-
-Come posso uccidere un originale?- chiedo.
Entrambi mi guardano confusi.
-No dai scherzo non voglio ucciderlo ma si può far diventare sordo un originale?- chiedo.
Noto Hayley sorridere ed Elijah ancora confuso.
-Ah già anche tu sei un originale scusa. Sai con tutte le cose che dice Klaus ci si dimentica che non è l'unico originale. Non ce l'ho con te, ma con Klaus. Sono un ibrido originale blah blah blah. Si beh vorrei farlo diventare sordo. Consigli?-
-Perché vorresti farlo diventare sordo?- mi chiede Elijah.
-Perché ascolto tutte le sue conversazioni.-
-AAAAA ma lo fai apposta?- urlo dandogli una pacca sul braccio ma ovviamente mi faccio male da sola.
-Cristo ma che hai al posto dei bicipiti?- mi massaggio la mano. No cavolo sono seria mi sono spaccata la mano.
-Ma comunque anche questa conversazione hai ascoltato? Elijah come faccio a farlo diventare sordo?-
-Oh no mi tiro fuori io. Non voglio un pugnale nel cuore.- dice alzando le mani in segno di resa.
Pugnale?
-Fratello lo sai che quel periodo è finito.- risponde Klaus.
-Periodo?- chiedo.
-Oh si Klaus quando i suoi fratelli non facevano quello che lui voleva li pugnalava al cuore con un pugnale ricavato dalla quercia bianca. Li uccide temporaneamente finché non si rimuove il pugnale.- risponde Hayley facendo spalluce. Vedendo la mia faccia sconvolta continua
-Anche io sono rimasta sconvolta, pensa che quando ero appena arrivata Klaus aveva pugnalato Elijah. Almeno tu non sei arrivata in quel periodo, sei fortunata.-

Si si fortunatissima, penso.

-Noi andiamo a dormire, domani vengono qui Bonnie e gli altri. Ti va bene Amy?-
-Si va bene.- annuisco leggermente.
Hayley ed Elijah escono dalla cucina e quindi rimaniamo solo io e Nik.
-Perché li pugnalavi?- chiedo curiosa.
-C'è ho capito che era perché non ti ascoltavano ma fammi un esempio di ragione per pugnalarli.-
-Perché dovrei?-
-Perché non dovresti?-
Lui sbuffa e dice
-Ho pugnalato mia sorella da lunedì a domenica.-
Fa una pausa e poi continua
-Da lunedì 1835 a domenica 1887.-
Cooosa??
-Hai tenuto tua sorella per 52 anni in una bara?- chiedo anche se so già la risposta.
-Beh io l'avrei potuta risvegliare subito ma Marcel ha preso un'altra scelta.-
-Marcel sarebbe?-
-Il fidanzato di Rebekah e mio figlio, c'è non proprio ma l'ho cresciuto e salvato io.-
-Quale scelta?-
-Non volevo si fidanzasse con mia sorella ma non mi ha ascoltato. Li ho beccati baciarsi e io ho pugnalato mia sorella, non potevo uccidere lui. L'ho messo difronte ad una scelta: diventare vampiro oppure risvegliare Rebekah e vivere la sua vita da umano con lei. Beh credo tu abbia capito quale scelta abbia preso.-
-C'è vuoi dirmi che ha preferito diventare un vampiro piuttosto che salvare la persona che amava?- chiedo scioccata.
-Già.- dice Klaus con nonchalance.
-È qui in casa?-
-È in salotto, perché?-

Faccio un mezzo sorriso e mi dirigo verso il salotto. Ma come si fa a scegliere di diventare un vampiro al posto di vivere una vita felice con chi ami?

Arrivo in salotto con dietro Nik e mi guardo intorno. Ci sono 3 femmine che non conosco e 1 maschio.
Escludendo le persone che non conosco deve essere lui. Marcel.

Vado verso di lui e gli tiro uno schiaffo.
Nella casa rimbomba solo il suono che la mia mano ha creato dopo essersi schiantata contro la sua faccia.
Marcel ha la bocca aperta e la faccia girata verso sinistra.

-Come hai potuto preferire diventare un vampiro piuttosto fidanzarti con lei?- chiedo indicando una delle 3 ragazze che non conosco, credo sia lei visto che è accanto a lui.
Nik mi prende dal braccio e mi indica un'altra ragazza seduta sul divano che sta cercando di non ridere.
Spingo via la mano di Nik e indico Rebekah. Si chiamava così vero?

Lei mi guarda e mi sorride.
-Se non fossi diventato un vampiro ora non sarei qui con lei.- risponde Marcel.
-Io non mi sarei rimessa con te.- dico per poi andarmene.

𝔼𝕋𝔼ℝℕ𝕀𝕋𝕐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora