κδ. Τέκνα τῆς Ἥβης και...

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Figli di Ebe e

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Figli di Ebe e...

Tutto era fermo e calmo. L'unico suono udibile era quello delle onde che scrosciavano delicatamente contro i lati della barca. Riusciva a vedere il sole cocente sotto il quale era sdraiata, sebbene avesse le palpebre degli occhi chiuse. La brezza marina inondava ogni frammento del suo corpo e ormai faceva parte di sé. Non ricordava com'era l'aria terrestre, non ricordava nemmeno cosa avesse fatto la scorsa sera. La sua menta era immersa nella confusione ed era totalmente incapace di formare un pensiero comprensibile.
Come si era ridotta in quello stato? Non ne aveva la minima idea.

Poco a poco il rumore dell'acqua divenne sempre più silenzioso fino a sparire totalmente e questo la preoccupò leggermente. Era lei ad essersi addormentata o il mare a non muoversi più?
Un'ombra si presentò davanti a lei, o meglio, sopra, e fece lo sforzo immane di aprire le palpebre.

"Magda, stai bene?" Chiese Lucas e lei istintivamente annuì, sebbene non avesse capito appieno le sue parole. Il ragazzo allora si sedette accanto a lei e non fece più domande.

"Perché il mare è fermo? C'è la bonaccia?"

"Sì, ma papà ci sta aiutando. Va avanti da un'ora ormai."

Magdalene mormorò in assenso e si tirò a sedere, senza però tener conto del mal di testa che avrebbe sentito facendo così.

"Ah, maledizione... Cos'ho mangiato per ridurmi in questo modo..."

"Cosa hai bevuto, vorresti dire."

Immediatamente la dea aprì un occhio e lo puntò su Lucas per vedere se stesse solamente scherzando, ma il suo viso era piuttosto serio. Sospirò rumorosamente e si prese la testa fra le mani. Non ci poteva credere di essersi ubriacata durante quella missione, lei che non aveva mai bevuto assiduamente.

"Sù, Magda. Non disperarti, è una cosa totalmente normale. C'è bisogno di un po' di svago per i guerrieri in missione. Lo pensa pure papà, se no perché mai avrebbe messo l'alcol in dispensa."

"Pff, non parlarmi di quel maledetto dio e dimmi cos'è successo e cos'ho fatto." Tagliò corto Magdalene con fare burbero, ma Lucas ridacchiò e le rispose. "Eri tanto triste, ma tipo un sacco. Diciamo che lo eravamo un po' tutti quindi dopo cena ci siamo riuniti e abbiamo parlato di sentimenti e cose profonde e Jeno ha tirato fuori l'alcol per rilassarsi. Però tu hai cominciato a bere bottiglia dopo bottiglia e sei svenuta proprio prima che potessi raccontarci i tuoi drammi. Un peccato..."

"Già, proprio un vero peccato."

Alcuni ricordi le tornarono in mente e si maledì per il modo in cui le sue emozione avevano preso il sopravvento. E tutto perché quegli ultimi giorni aveva avuto troppo tempo per pensare al figlio di Afrodite e a ciò che le aveva detto. Era risultato in una reazione a catena e un ricordo tira l'altro era finita per tornare nel terribile dolore in cui si era trovata tre anni prima. Lo sentiva anche in quel momento il peso e la sofferenza del suo povero cuore, e lo odiava. Odiava lui e tutto ciò che le stava facendo.

Χαρμολύπη - Una Libertà InibitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora