Έφημερίς ζ

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Diary 7

"Devo ammettere, caro lettore, che la situazione qui è fuori controllo. Cammini per il palazzo e trovi gente disperata, guerrieri invalidati dalla mancanza di uno o più arti del corpo, dee e semidee costrette dai piani alti a fare figli, i nostri futuri guerrieri...

Oramai vi sono più di venti sale adibite alla cura dei feriti e dei malati. Ma molti non ce la fanno a ristabilirsi; chi non muore, rimane comunque debilitato e non può combattere. Il nostro esercito è allo stremo delle forze e Ares e Ade sembrano non saper che cosa fare, se non dar il via ad una sorta di "prostituzione istituzionalizzata". La stra-maggioranza delle figlie di Afrodite sono costrette a cedersi alle divinità dell'Ade, certe volte allo stesso Ares, per produrre nuovi soldati. Anche le figlie di Ares e delle tante altre divinità minori sono invogliate a fare figli per la loro causa, ma molte di loro sono anche guerriere, a differenza delle figlie della bellezza.
È una pratica relativamente nuova, ma ho già assistito all'omicidio di qualche neonato: i deboli e i deformi non sono certamente ammessi.

Trovo questi nuovi comportamenti estremamente ripugnanti; non hai idea delle urla di dolore che si odono tra le stanze, poiché queste povere ragazze sono spesso violentate, o dei pianti terribili delle neo madri che si ritrovano il loro figlioletto ucciso. In queste situazioni penso ai morti e agli esuli, e credo che le loro condizioni siano assai migliori.

Spesso mi metto a riflettere su questi esuli, in gran parte dei semplici soldati privi di alcuna virtù o specialità particolare, che mossi dal terrore della battaglia sono scappati per non riavvicinarsi più alle porte dell'Ade. Sono ricercati dalle nostre forze, questo è certo, e per tutti loro si prova sdegno e vergogna a causa delle loro azioni deplorevoli. Ma ultimamente, con questi disordini accettati dai nostri potenti, non pronuncio "esule" con disprezzo; trovo che la parola abbia invece un che di dolce sulla mia lingua.

Forse è solo la mia mente che sta impazzendo, ma Victoria crede che sia un segno per il futuro. Ha torto. Io, qualunque cosa accadrà, rimarrò fedele alla mia gloria e alla mia morale. La giustizia avrà sempre luogo sotto il mio sguardo sospettoso e mi rifiuterò di essere etichettato come esule. Non scapperò mai dalle mie responsabilità, e nemmeno Victoria potrà farmi cambiare idea."

Y-

Cʜᴇʀʀʏ's Nᴏᴏᴋ:

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Cʜᴇʀʀʏ's Nᴏᴏᴋ:

Ritorna il nostro caro Y, anche se per poco. Cosa sta succedendo nell'Ade?

Χαρμολύπη - Una Libertà InibitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora