λ. Τά Κῦματα

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Le Onde

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Le Onde

"Taeyong, Kun, Sicheng, Jaehyun, Jaemin. Andrete voi."

"Cosa?!" Esclamò il più giovane tra i nominati, ricevendo degli sguardi straniti dagli altri. "Sì. C'è qualche problema?"

Jaemin balbettò qualche parola confusa, per poi abbassare lo sguardo sulle sue mani per pensare. Non poteva andarsene, non quando Jeno era appena tornato tutto stremato. Sapeva che fosse giusto che anche lui lo lasciasse durante la notte senza dir nulla, proprio come il figlio di Poseidone aveva fatto, ma non lo trovava giusto. Non poteva far il suo stesso errore, quando entrambi dovevano imparare dalle loro azioni.

"Datemi... Qualche minuto. Poi possiamo partire." Comunicò a Wendy e agli altri della squadra, che si divisero per porgere i loro ultimi saluti ai propri cari.

Jaemin allora corse velocemente nella propria camera, dove proprio Jeno si era appena svegliato dal suo sonno profondo. "'Min?"

Il ragazzo non rispose perché si precipitò ad abbracciarlo, lasciandolo momentaneamente stupito. Ma lo abbracciò a sua volta, bramando il calore del loro amore.

"Va tutto bene?" Gli sussurrò poco dopo, e il minore negò con la testa appoggiata alla sua spalla. "Beh, andrà tutto bene."

"Non puoi saperlo..." Mormorò Jaemin e l'amante ridacchiò. "Finché saremo insieme tutto andrà bene"

Fu quando il figlio di Afrodite non rispose e si allontanò dall'abbraccio che Jeno intuì che ci fosse qualcosa di veramente serio. "'Min? Che succede?"

Lui alzò gli occhi timorosi sui suoi, per sospirare e buttar tutto fuori. "Devo andare in missione nel Mediterraneo..."

Il maggior si prese qualche secondo per capire e assimilare tutte le informazioni, e alla fine annuì comprensivo. "Tu vai, io starò ad aspettarti pazientemente. Hai fatto la stessa cosa per mesi"

"Non voglio lasciarti adesso che sei tornato..." Piagnucolò Jaemin abbassando gli occhi ricolmi di lacrime. "Ehi." Lo riprese Jeno, alzandogli il volto con due dita sul mento.

"Aspetterò."

Il figlio di Afrodite annuì pensieroso, per poi buttarsi per l'ultima volta su di lui in un abbraccio bisognoso. E in quel momento intimo e sofferente, decise alla fine di dichiararsi completamente al sua amante, non sapendo quando sarebbe tornato da lui.

"Jeno, penso di amarti"

Il figlio di Poseidone rimase allibito, non aspettandosi tali parole dal ragazzo ma sorrise più felice che mai. Gli prese il viso tra le mani e lo avvicinò al suo. "Anche io penso di amarti"

Perciò, felici e soddisfatti, i due si divisero dandosi un ultimo bacio come addio, nella speranza di potersi rivedere in vita.

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Χαρμολύπη - Una Libertà InibitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora