Twentythree.

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Non avrei mai creduto che un giorno potessi pensare una cosa del genere ma forse sarebbe stato meglio non entrare all'accademia, ma l'unico motivo per cui lo penso è che dovrò di nuovo lasciare Billie, sono grata però di essere stata presa. Prima stare insieme anche se siamo lontane si poteva affrontare meglio perché la scuola stava per finire e io sarei potuta restare con Billie qui, ma ora che sappiamo che per molto tempo non succederà e quindi la distanza ci sarà ancora per molto rende tutto molto più difficile e ammetto di essere molto preoccupata. Inoltre siamo molto tristi e nervose perché la mia partenza avverrà tra pochi giorni, forse non siamo mentalmente pronte nonostante sapessimo che giorno sarei partita già da settimane, probabilmente non volevamo realizzarlo neanche.

Oggi sono andata a licenziarmi visto che tra poco non mi servirà più questo lavoro, ho iniziato a sistemare le mie cose e Billie sta cercando di trovare più tempo possibile per stare insieme e di questo ne sono davvero grata. Purtroppo sappiamo che dopo questi giorni sarà molto difficile rivederci anche perché siamo piene di impegni entrambe e non sappiamo quante settimane passeranno, speriamo settimane ma in cuor nostro sappiamo che passeranno un paio di mesi.

Sta andando così bene tra di noi, la sola idea che tutto questo possa finire mi fa tremendemente paura, lei mi sta reggendo in piedi, vado avanti grazie a lei e se tutto questo dovesse finire male e di conseguenza perdessi lei, credo che non andrei a finire bene io.

«Charlie?». Mi sento chiamare appena lei entra in casa, mi alzo dal divano su cui ero seduta e le vado incontro abbracciandola, lei sospira e si stringe a me.

«Ciao amore». Sussurro baciandole la testa continuando a stringerla.

«Che facevi?». Mi guarda.

«Ti aspettavo, ero sul divano».

«Hai finito di preparare le tue cose?». In risposta annuisco. Dopodiché mi prende per mano e insieme ci sediamo sul divano.

«E se..non andassi all'accademia?». Tengo la testa bassa mentre gioco con le mie mani.

«Charlie che stai dicendo..?». Mi guarda allarmata.

«Se non vado possiamo stare insieme normalmente, finirebbe la distanza».

«Charlie finiscila, scorda questa cazzata». Mi guarda seria.

«Tu andrai all'accademia, è il tuo sogno di sempre e te lo meriti per il talento che hai. Farai molta strada e non ti permetterò che tu perda questa opportunità. Chiaro?». Alzo lo guardo per guardarla e annuisco qualche secondo dopo. Si avvicina e mi abbraccia stringendomi a se ma non appena sfiora il mio braccio sul mio viso compare una smorfia di dolore. Lei si blocca e mi guarda di scatto.

«Charlie che hai?». Non la guardo, non potrei riuscirci. Lei avvicina una mano al mio braccio per toccarlo ma lo ritiro per il dolore.

«Charlie alza le maniche». Afferma abbastanza incazzata, inutile che insisto. Alzo le maniche mostrando i tagli fatti la scorsa notte.

«Charlie che cosa cazzo sono perché non mi hai detto nulla?». Mi guarda.

«Mi dispiace». La mia voce esce in un sussurro abbastanza tremante, mi sento molto in colpa.

«Cristo perché? Perché non mi hai chiamata avevi promesso che lo avresti fatto!». Esclama alzandosi di scatto.

«No no Billie ti prego mi dispiace». La guardo alzandomi.

«No Charlie no, cristo ero con te, lo sai che qualunque cosa succeda mi devi chiamare e la risolviamo insieme». Mi guarda con uno sguardo misto tra rabbia e preoccupazione, odio che stia così per colpa mia.

La guardo senza dire nulla, non posso dire niente perché ho sbagliato e lei ha ragione, era con me e io ho fatto di testa mia anche stavolta. Mi avvicino a lei ma fa un passo indietro.

«No Charlie, voglio sapere perché?». Mi guarda e la guardo con occhi lucidi.

«Mi era venuto un attacco di panico, ho paura per quello che succederà appena torno a casa e di come sarà tra di noi». Gioco con le mie mani mentre la guardo, dio è tutto così difficile.

«Ero accanto a te, potevamo risolvere tutto e tu non ti saresti fatta del male». Mi guarda nervosa.

«Mi sentivo in colpa non volevo disturbarti. Io-». Mi blocco non sapendo che dire, non ho giustificazioni.

«Stiamo insieme non esiste il disturbo». Sospira nervosa e poi entra in bagno chiudendo la porta. La guardo qualche secondo cercando qualcosa da dire o da fare ma non c'è nulla. Vado in camera per sedermi sul letto e scoppiare a piangere sapendo che ho fatto del male alla persona che non lo merita, il solo pensiero di averla delusa mi uccide.

Dopo un po' la porta si apre ed entra Billie, si siede accanto a me per poi senza dire nulla abbracciarmi ed io mi abbandono nelle sue braccia continuando a piangere in silenzio.

«Mi dispiace se ti ho delusa». Sussurro mentre lei mi stringe.

«Sh Charlie no». Sussurra dolcemente mentre mi accarezza la guancia.

«Non mi hai delusa, sono solo preoccupata per te».

«Non succederà più promesso». Lei mi bacia la fronte ed io la guardo.

«Anche io ho paura Charlie». Afferma guardandomi.

«Ma voglio pensare solo a te e a noi per adesso, perché tra poco vai via e non ci vedremo per molto tempo». Io annuisco guardandola.

«Già..». Sussurro poi è lei mi prende il viso tra le mani.

«Non so cosa succederà ma sappi che ti amo Charlie e ci sarò sempre per te».

«Anche io Billie». Sussurro stringendola a me.

Non voglio perderla.

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