Seven.

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Finalmente arrivo alla fine del mio allenamento, sono sfinita e per qualche giorno ho saltato la palestra per diversi impegni, sono felice di esserci tornata. Mentre esco dalla struttura saluto alcuni della palestra e subito dopo mi reco alla macchina per poi salire, mettere in moto e andare a casa. Quando entro saluto mia madre che sta preparando la cena e corro subito a farmi una doccia per poi poterla aiutare.

«Tutto bene oggi?». Chiede ed io annuisco in risposta.

«È pronto!». Esclama mia madre avvisando il resto della famiglia che poco dopo ci raggiunge a tavola. Quando ci sediamo per mangiare io guardo il piatto e cerco di fare un sospiro profondo, ogni volta devo sforzarmi molto per mangiare, mi sento sempre in colpa e un senso di nausa mi invade.

«Tesoro con calma». Afferma mia madre stringendomi una mano ed io la guardo annuendo leggermente e subito dopo mio padre mi fa una carezza in testa, quando lo guardo vedo che sorride ed io sorrido subito dopo, poi inizio a mangiare lentamente anche se non finisco tutto quello che ho nel piatto. Mangio molto poco ma mangio di più rispetto agli anni precedenti, a volte mangio per non far preoccupare nessuno tipo la colazione, anche se è qualcosa al volo prima di scuola la mangio, mi sforzo ma solo per loro. Mentre sistemiamo il tavolo e la cucina alla fine della cena mio padre esce fuori e va a prendere la posta per poi tornare in casa.

«Charlie, c'è qualcosa per te». Io lo guardo sorpresa e prendo la busta che mi porge, mi appoggio al muro e inizio ad aprirla per poi restare scioccata per quello che vedo all'interno.

«Non ci posso credere». Affermo e guardo i miei genitori.

«È un biglietto andata e ritorno per Los Angeles, li manda Billie». Affermo ancora abbastanza sorpresa e mia madre sorride.

«Vi siete molto legate tu e lei». Afferma mio padre sorridendo.

«C'è qualcosa sotto?». Continua poi con un sorriso malizioso ed io lo guardo male, lui fa una faccia indifferente e alza le braccia al cielo arrendendosi facendo ridere tutti noi. Dopo guardo il biglietto e subito i sensi di colpa mi assalgono.

«Che succede?». Chiede mia sorella Amber. Io la guardo per un attimo e poi torno a guardare il biglietto.

«Mi sento in colpa, non doveva farlo». Sospiro poi appogiandomi al muro.

«Tesoro, se lo ha fatto vuol dire che poteva farlo e credo che tu dovresti andare, è una bella occasione e da non perdere. Ricorda cosa avrebbe detto lo zio Andrew "Se non provi, non sai cosa perdi"». Afferma ricordando cosa diceva sempre lo zio ed io lo abbraccio forte.

«Grazie papà». Lui mi stringe forte e dopo avermi lasciato un bacio sulla testa corro in camera mia e mi butto sul letto aspettando la chiamata di Billie che non tarda ad arrivare.

«Ehilà». Esclama.

«Sei pazza o cosa?». Esclamo anche io e lei mi guarda confusa, io le mostro il biglietto e lei sorride.

«Ti sono arrivati finalmente, li avrò spediti una settimana fa». Ragiona ed io la guardo.

«Come ti salta in testa? Perché lo hai fatto Billie?». La guardo quasi disperata.

«Perché voglio vederti Charlie». Afferma dolcemente ed io credo davvero che tra poco mi sciolgo.

«Anche io voglio vederti Billie, ma mi sento davvero in colpa». La guardo con sguardo abbastanza triste.

«Se l'ho fatto è perché voglio, non devi avere sensi di colpa». Afferma ed io la guardo.

«Ti prego dimmi che verrai». Mi guarda speranzosa, io ci penso un po' su, ripenso a ciò che mi avrebbe detto mio zio e accetto.

«Va bene, ma consigliami un posto buono per alloggiare». Le dico e lei ride, io invece la guardo non capendo.

«Credevi davvero che ti avrei fatta stare in un Hotel?».

«E dove dovrei stare?». Chiedo.

«A casa mia scema». Io la guardo.

«Tu mi vuoi morta dai sensi di colpa?». Affermo incrociando le braccia e lei scoppia a ridere.

«Non hai nulla di cui sentirti in colpa Charlie, piuttosto dovresti iniziare a fare le valigie». Afferma ed io guardo la data della partenza.

«Dopodomani?!». Esclamo e la guardo.

«Cazzo». Esclamo.

«Devo preparare un sacco di cose». Continuo mentre lei ride.

«Cosa ridi?». Le chiedo e lei ride ancora di più, la sua risata mi fa battere il cuore in una maniera assurda ma odio provare queste cose, soprattutto dopo Madison.

«Ti tirerei un cuscino in faccia se potessi». Affermo e lei mi guarda.

«Appena sarai qui, lo potrai fare. Dopo avermi abbracciata ovviamente». Afferma ed io la guardo.

«Bhe si, potrei salutarti come non potrei». Rispondo facendo l'indifferente e mi guarda male facendomi poi ridere.

«Devo avvisare Aby, morirà appena lo saprà». Dico poi ed entrambe ridiamo, poi la guardo e sorrido.

«Grazie Billie». Le dico e lei sorride dolcemente.

«Spero tu sia contenta». Chiede insicura.

«Contenta? Di più. Non vedo l'ora di vederti Billie». Rispondo e sorridiamo entrambe. Restiamo a parlare per ancora un po' di tempo e dopo decido di andare a dormire per la troppa stanchezza. Quando stacco la chiamata prendo le mie pillole, le nuove prescritte dal dottor Adams e dopo mi metto sotto le coperte sorridente pensando che tra poco vedrò Billie e potrò riabbraciarla ancora.

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