Non mi era mancato per niente
Pensó aggiustandosi la cravatta della sua divisa da cameriere, cercando di ignorare il vociferare dei suoi colleghi
Di sicuro non hanno sentito la mia mancanza
Deglutì per poi uscire dalla stanzetta del personale, dirigendosi in sala pronto ad accogliere i clienti che sarebbero arrivati di li a poco
Era il suo primo giorno di lavoro dopo l'incidente della costola, quella mattina contattò il signor min comunicandogli che fosse guarito e questi non esitò a dirgli che poteva ricominciare quella sera stessa
I suoi colleghi sembravano sorpresi- quasi delusi- che fosse tornato
Sospirò, scacciando quei pensieri e sfoderando il suo miglior sorriso quando vide i primi clienti arrivare
Li accompagnó al loro tavolo, portando loro i menù
Di lì a poco arrivarono sempre più clienti, e presto la sala si riempì
La frenesia della cucina, il continuo avanti e indietro dei camerieri e il parlottare della sala per intrattenersi mentre svolgevano la loro cena
Il rumore dello scontrarsi delle posate e alcuni commensali che attiravano la sua attenzione impazienti per l'arrivo della loro portata
Lavorare in un ristorante stellato non era per niente facile
Lo odiava, semmai . Ma non aveva altra scelta
Inoltre gli altri camerieri continuavano a lanciargli occhiatacce ed evitarlo come la peste, evitando persino di passargli i piatti da portare in sala
Tutto ciò Stava iniziando ad avere un effetto su Minho, che portò il piatto sbagliato al tavolo sbagliato e quasi fece cadere una bottiglia di vino pregiato
Tra un "scusa" e un "mi dispiace", sentiva la testa girargli sempre di più
Ti stanno guardando
Si stanno lamentando di te
Sei un buono a nulla
Cercó di ignorare quei pensieri e il modo in cui il suo cuore aveva accelerato fino a quasi uscirgli dal petto
Sentì la divisa soffocarlo e il sudore appiccicarsi sulla sua fronte
Si diresse in cucina con respiro affannato, cercando di non destare sospetti
Si resse al ripiano dove gli chef poggiavano le portate come se la sua vita ne dipendesse, iniziando a vedere bianco e nero
Ovviamente aveva gli occhi di chiunque fosse nella cucina addosso, e ciò non aiutava
Sentendo che gli mancasse ossigeno, si diresse a passo svelto verso la porta del retro della cucina, affacciata su un piccolo vicolo dove buttavano le cose usate
Inciampò sui suoi stessi piedi, perdendo l'equilibrio ma non cadendo
Poggiò la schiena al muro, cercando di riprendere fiato
Respirò affannato, come se avesse appena corso una maratona
Doveva calmarsi e anche subito, altrimenti si sarebbe beccato una strigliata per aver preso una pausa quando la sala era piena zeppa
Pensa a qualcosa di rilassante
Chiuse gli occhi, pensando tra sé e sé
Cercó di immaginare una spiaggia vuota, ma non funzionó
Cercó di riprodurre nella sua mente quella sinfonia di musica classica che ascoltò nel viaggio verso il ristorante, ma anche questo fallì
Poi pensó ad un campo fiorito, riuscendo finalmente a vedere il prato verde e i fiori colorati

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Alone ◇ Minsung
FanfictionDAL TESTO: « te'ho già detto ieri, non succederà. Sarò al tuo fianco e sarò qualsiasi cosa tu voglia che io sia. Un amico, un fratello, una spalla su cui piangere... Ma ci sarò » Minho si voltò, incontrando le pupille di jisung « promesso? » « pro...