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Salirono di fretta nella macchina, accolti dal miagolio dei gatti che li stavano aspettando nei sedili posteriori, e jisung mise in moto, iniziando ad allontanarsi in una direzione che non avrebbe permesso al padre di Minho di vedere la macchina

Nella macchina sarebbe regnato il silenzio più assoluto se solo non fosse per l'occasionale miagolio dei gatti

Chissà come avrà reagito suo padre scoprendo che aveva letteralmente rubato i suoi gatti

Probabilmente conoscendolo sarà rimasto sollevato visto che aveva un peso in meno

Spostò lo sguardo su jisung, puntandolo precisamente nel punto che era stato colpito da suo padre

La sua guancia era arrossata e sembrava essere gonfia - piu di quanto lo fosse normalmente -

Quando vide suo padre attraversare il vialetto di casa avvicinandosi a jisung fu come se davanti gli si fosse materializzata l'immagine di lui e suo padre quella sera, con sé stesso al posto del biondo

E quando lo vide colpirlo non esitò un secondo per uscire fuori dalla macchina e correre in suo aiuto

Non meritava di essere messo in mezzo

Avrebbe dovuto rifiutare il suo aiuto quella sera, avrebbe dovuto cavarsela da solo e fare l'uomo

Suo padre aveva ragione, era un buono a nulla

Era debole

Posò la testa al finestrino,guardando l'asfalto che scorreva sotto di sé con occhi lucidi

Jisung notò la sua tristezza, spostando la mano dal cambio manuale per posarla sulla coscia del maggiore, cercando di dargli conforto

Nessuno dei due parlò fin quando non raggiunsero il loro appartamento

Minho prese il trasportino con le mani ancora tremanti, e jisung lo guardò preoccupato decidendo di prendere il resto della roba portandola dentro

Stare nell'ascensore con tutta quella roba fu decisamente più difficile del previsto, ma riuscirono a sopravvivere

Quando varcarono la porta d'ingresso jisung posò la grande valigia con un sospiro, sperando che chi abitasse sotto di lui non sarebbe venuto a lamentarsi per il casino che aveva fatto poggiandola a terra

Minho non esitò a liberare i suoi gatti, che subito iniziarono a vagare per l'appartamento per conoscere la loro nuova casa

Osservò i felini con un piccolo sorriso, trascinando la valigia fino alla sua camera mentre Minho sistemava le cose per i gatti

Forse adesso erano davvero troppo stretti tra quelle quattro mura, ma non è che jisung potesse magicamente allargare il suo appartamento

Ci si abituerà con il tempo

Posò la valigia sul letto con un altro sospiro, le molle del letto a cigolare sotto il peso dell'oggetto

Tornò in salotto, vedendo Minho sistemare le ultime cose

Era ancora in uno stato di shock, il suo corpo non aveva smesso di tremare

« ti serve una mano? »

Parlò finalmente dopo un quasi interminabile silenzio, accovacciandosi accanto al maggiore per vedere come aiutarlo

Però quell'intenzione venne presto dimenticata quando vide Minho piangere silenziosamente

« hey »

Disse quasi sussurrando, avvicinandosi al maggiore per aiutarlo ad alzarsi

Gli strinse entrambe le mani, facendolo mettere in posizione eretta

Spostò qualche ciocca che di era posizionata davanti agli occhi dal taglio felino di Minho, ora così tristi e cupi, puntati sul pavimento sotto i loro piedi

« scusa »

Disse con voce spezzata, jisung sentì il cuore stringersi in una morsa soffocante

« per cosa? »

Chiese continuando a guardare il maggiore in viso, aspettando che si creasse contatto visivo

Minho non disse niente, si puntò la guancia per poi puntare jisung

« non è nien-»

« non dirlo. So che non è vero. So con quanta forza sa colpire e l'ho visto . Ti è inveito contro così aggressivamente che ho pensato ti avesse spostato la mandibola fuori asse. »

Lo interruppe parlando tutto d'un fiato

Jisung mantenne la calma, capendo che questi erano segni di un altro attacco

Dal suo tremare al respiro irregolare fino al suo continuo giocherellare con le sue dita per cercare un minimo di conforto

« Min cerca di calmarti »

Disse tentando di prendere le mani del maggiore, che si scansò

« non avrei mai dovuto accettare il tuo aiuto, ti ho coinvolto in qualcosa in cui non c'entravi niente. Avrei dovuto affrontare la situazione da solo, o magari non avrei dovuto dire niente ai miei genitori. Sarei dovuto rimanere davanti a casa mia e svenire in mezzo alla strada, sarebbe stato meglio per tutti se fossi morto quella sera, non sarebbe importato a nes-»

« finiscila ! »

Alzò la voce, spaventando il maggiore che finalmente alzò lo sguardo ammutolendosi

Se ne pentí nel momento in cui vide la guancia gonfia e le lacrime negli occhi di jisung

« finiscila »

Disse questa volta con tono più pacato e ferito

« tutto quello che stai dicendo non ha senso Minho. »

Continuò, guardando il maggiore dritto negli occhi

« non è vero che mi hai coinvolto in una faccenda in cui non c'entravo niente. Sono stato io a decidere di aiutarti nonostante tu mi respingessi all'inizio. Sono stato io ad accoglierti in casa mia senza sapere niente del perché fossi sotto la pioggia battente e sono io ad aver deciso di accompagnarti a casa tua. »

Disse puntandosi l'indice sul petto, la sua vista a diventare sempre più appannata

« e non osare mai più dire che saresti dovuto morire, perché a me importa. »

La voce dal tono inizialmente severo gli si ruppe verso la fine della frase, esprimendo quanto davvero quella frase avesse fatto male più di un proiettile che squarciava il petto

Senza dire altro fece un passo avanti, abbracciandolo

Minho ricambiò la stretta, stringendo in pugni il tessuto dei vestiti del biondo

Posò la fronte sulla sua spalla, non volendo toccare la guancia gonfia e molto probabilmente dolorante

Sentì jisung singhiozzare leggermente nel suo orecchio

« prenderei un altro centinaio di pugni per te, scemo. »

Gli sussurrò all'orecchio per poi baciarne il lobo

E Minho non lo disse, ma lui avrebbe rivissuto quella sera altrettante volte se significava conoscere jisung

Si limitò a lasciargli un bacio umido sul collo, sperando che recepisse il messaggio

E si, lo recepí forte e chiaro

Alone ◇ MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora