I giorni seguenti al suo trasferimento furono una nuova esperienza per Minho
Dopo che jisung lo aiutò a sistemare le prime cose, tra cui la sua camera, dovette salutarlo poco prima dell'ora di cena, mettendosi a letto sfinito saltando la cena
Il giorno seguente si svegliò, cibò i suoi gatti e poi andò a lavoro, senza dimenticare di mandare il buon giorno a Jisung
Non avere la costante compagnia del biondo fu il cambiamento più drastico per Minho
Gli mancava trovarlo a dormire sul divano letto nelle posizioni più improbabili o svegliarsi con lui accanto sotto le coperte, la morbida guancia schiacciata sul cuscino e i capelli scompigliati
Gli mancava sentire la sua voce al mattino, durante i pasti e prima di andare a dormire, nonostante si sentissero abbastanza spesso tramite messaggi
Per farla breve, gli mancava jisung, e non poco
Almeno aveva i suoi gatti a fargli compagnia, altrimenti avrebbe bussato alla porta del minore già al primo giorno nel nuovo appartamento
Era strano vivere da solo, ma ci si sarebbe abituato prima o poi
A volte quelle quattro mura gli arrecavano una sensazione di freddezza, ma ci stava lavorando su, decorando il posto pezzo per pezzo
Era grato che l'affitto per adesso fosse ad una quota bassa altrimenti non avrebbe avuto i soldi sufficenti per comprare tutte le piccole piantine che aveva sparso per la casa
Cactus, bonsai, fiori, piante grasse di vario tipo
Minho era decisamente un ragazzo dal pollice verde
Amava prendersi cura di qualcosa, che fossero piante o animali domestici
Era un bel passatempo e teneva la mente occupata
E poi vedere le piantine di cui ti stai prendendo cura crescere davanti ai tuoi occhi gli dava un certo senso di fierezza
Si alzò dal divano, sentendo lo stomaco brontolare
Era passata l'ora di cena ormai, era tornato più tardi del solito da lavoro oggi
Aprì il frigo, non trovando ovviamente molto da mangiare
Sarebbe dovuto andare a fare la spesa domani
Prese una confezione di ramen istantaneo, chiudendo lo sportello con un sospiro
La sua mente lo aveva riportato al ricordo di quando jisung gli preparò la cena la sera di San Valentino, sorridendo involontariamente
Jisung era ovunque
Era nelle fantasie rosse stampate sulla tovaglia
Era nel cuscino che Minho aveva spudoratamente preso in prestito a sua insaputa
Era nella colazione, perché Minho gliela preparava sempre
Era nella delicatezza dei fiori adagiati in un vaso sul davanzale della finestra della camera di Minho
Era in ogni singola azione, oggetto e parola
Si sentiva patetico, si comportava come se fosse a chissà quanti chilometri di distanza dal biondo quando invece erano solo dieci minuti
E non lo vedeva da quanto? Quasi una settimana?
Eppure Minho si sentiva così vuoto
Come se avessero strappato via ad un bambino il suo pupazzo preferito, che di porta dietro dal giorno in cui è nato
Jisung era il pupazzo, e Minho era il bambino che stringeva il tessuto della sua maglietta mentre piangeva disperatamente per avere il peluche indietro, sentendosi quasi nudo e vuoto senza di esso
Sospirò, il minore era sicuramente a letto a quest'ora
Mise a riscaldare i suoi noodles, sentendo un buco nello stomaco per la fame e qualsiasi muscolo del suo corpo implorarlo di mettersi a letto
Ignorò le suppliche, cercando di rimanere in piedi mentre aspettava che la sua cena fosse pronta, fissando la confezione come se fosse la cosa più interessante del mondo
Quando finalmente il microonde suonò, estrasse i noodles e li mangiò senza neanche aspettare che si raffreddassero, troppo affamato per pazientare
Svuotò la ciotola in pochi minuti, riempiendo il suo stomaco
Iniziando ad accusare ancora di più la stanchezza, andò a lavarsi e cambiarsi, crollando tra le braccia di Morfeo il secondo che poggiò la testa sul cuscino, con il pensiero fisso del biondo ad accompagnarlo nel mondo dei sogni
♡
Si era messo a letto alle dieci, eppure non riusciva a chiudere occhio
Era così da quando il maggiore se ne era andato
Aveva più difficoltà ad addormentarsi ora che Minho non c'era più, e si sarebbe preso a pugni da solo
Aveva avuto molto meno ore di sonno in quei giorni che in tutta la sua vita, eppure neanche la più forte delle tisane riusciva a fargli chiudere occhio
La cosa ovviamente si stava facendo risentire a lavoro e nella vita di tutti i giorni
Infatti i suoi amici più volte gli hanno chiesto se fosse malato, ricevendo ogni volta uno stanco " sto bene" da parte del biondo
Non che potesse dirgli che non riusciva a dormire perché era talmente abituato alla presenza di Minho che ritrovarsi da solo da un giorno all'altro lo aveva destabilizzato
Sarebbe imbarazzante, definitivamente
Il suo appartamento era molto più silenzioso senza il maggiore che passeggiava tra le stanze
E la cucina non era più la stanza calda e accogliente di prima senza Minho ai fornelli
E i pasti non erano più gli stessi senza le pietanze cucinate da lui
Si sentivano alla prima occasione che gli capitava, eppure a jisung Minho mancava come l'aria
Eppure era solo a dieci minuti da lui
Più di una volta il malato pensiero di correre da lui senza preavviso gli attraversò la mente, volendo rivedere il viso del maggiore e magari baciarlo di nuovo, ma ignorò la sua mente, distraendosi facendo altro fin quando smetteva di pensarci
Non lo vedeva da giorni ed era un agonia
Era forse troppo esagerato? Troppo appiccicoso?
Voleva abbracciare di nuovo Minho e posare di nuovo le sue labbra sulle sue, voleva tenerlo stretto a sé mentre erano sotto le lenzuola in una stanza buia e voleva svegliarsi la mattina con il suo sorriso davanti agli occhi come prima cosa della giornata
Sospirò, sentendo di nuovo la mancanza del maggiore divorargli lo stomaco
Strinse a sé il peluche che gli aveva regalato Minho a Natale, chiudendo gli occhi immaginando per qualche secondo che non fosse della stoffa e dell'ovatta ciò che stava stringendo, ma il ragazzo dai capelli argento
E solo così, dopo qualche minuto finalmente jisung finalmente si addormentò, aspettando con ansia il fatidico buongiorno che Minho gli mandava tutte le mattine
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Alone ◇ Minsung
FanfictionDAL TESTO: « te'ho già detto ieri, non succederà. Sarò al tuo fianco e sarò qualsiasi cosa tu voglia che io sia. Un amico, un fratello, una spalla su cui piangere... Ma ci sarò » Minho si voltò, incontrando le pupille di jisung « promesso? » « pro...