Capitolo 7

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Sarei stata una persona migliore, continuava a pregarmi la mia mente. Ora sì avrei voluto vedere Colin, per scusarmi, anche in ginocchio se fosse stato necessario. Non potevo credere di aver pensato di poterlo insultare solo perché mi sentivo meno fortunata.

Lui non mi aveva nemmeno mandata a quel paese. Era sempre rimasto al mio fianco, aveva provato ad aiutarmi, ma io non glielo avevo permesso.

Sarei stata una persona migliore. Quella frase si ripeté di nuovo nella mia mente e sapevo che non sarebbe stata di certo l'ultima volta.

Le lacrime mi rigavano le guance e le braccia di Amelia mi stringevano. Sentivo il suo respiro sul mio orecchio, la sua voce che ripeteva il mio nome con fare disperato.

Poteva anche continuare per me, io non avrei risposto.

Nel frattempo un vociferare confuso cercava di risvegliarmi dal mio stato di trance. Sentivo la voce di Rose, le mie mani nelle sue. Era come se non sentissi nulla, a parte Amelia, come se fossimo solo noi lì.

Avevo forse perso il contatto con la realtà?

<<Avril>>. Una voce che poteva venire solo dalla mente mi chiamava. Come se avesse bisogno di me. La verità era che anch'io avevo bisogno di quella voce. Sapevo benissimo di aver immaginato quella voce, ma mi alzai di scatto dalla sedia, comunque.

Amelia si staccò in fretta, poco prima che la sedia si schiantasse sul pavimento. Tutti mi fissarono confusi e stupiti.

Mi guardai intorno, ma sapevo che quello di cui avevo bisogno non era lì. <<Colin...>> mormorai, deglutendo. Perché ora avevo bisogno anche solo di sentire la sua voce. Di sapere che stava bene. 

Aveva detto che Bell ed Anderson volevano farmi vedere la tomba solo per distruggermi. Ecco, era quello che avevo fatto io a lui. 

<<Amelia>>. Tornai in me poco dopo, determinata. Ora avevo un nuovo obiettivo. Amy mi osservò, ancora preoccupata. <<Sì?>> chiese, un po' perplessa.

<<Andiamo>> dissi, afferrandole un braccio e trascinandola verso l'uscita.

<<Dove?>> chiese confusa. Io mi voltai un secondo verso di lei, per poi continuare a tirarla. <<Alla base di Bell e Anderson. Colin ha detto di fidarsi di Jade, di certo sarà da lei>> spiegai, ma lei oppose resistenza. <<Avril, non possiamo andare lì!>>. Forse aveva ragione, ma io ero testarda e Colin aveva bisogno di fidarsi di nuovo di me.

<<No!>>. La voce di Rose riecheggiò nella stanza e tutti ci voltammo ad osservarla. Lei abbassò lo sguardo. <<Non potete andare da Jade>> mormorò.

<<Perché?>> domandai. <<Non sappiamo nulla di lei. Non sappiamo se è dalla nostra parte.>>

Rose deglutì. <<No. Lo sappiamo>>. Wright la guardava incuriosita, con sguardo intenso, le braccia incrociate al petto.

Rose le lanciò un'occhiata fugace, in cerca di aiuto, ma lei la guardava esattamente come noi, se non più sospettosa.

<<Jade Patel è... mia sorella>>. Rose tacque subito dopo e chiuse gli occhi, pronta a qualsiasi commento sarebbe uscito dalle nostre bocche.

Noi non dicemmo nulla, eravamo troppo sgomente per dire qualsiasi cosa.

Jade, la persona che odiavo, la persona che mi aveva rubato il lavoro, era la sorella di Rose Patel?

<<In realtà... noi siamo diversissime>> cercò di giustificarsi Rose. <<Lei mi odiava, mi vedeva solo come un peso. È... è per questo che quando mi ha proposto di aiutarla... io l'ho fatto. Lei aveva rubato il teletrasportatore.>>

Wright si protese in avanti e sgranò gli occhi. <<È stata lei?!>>. Mi sporsi che per sbirciare l'espressione di Amelia e mi sembrò sgomenta come Wright. Poi realizzai: il teletrasportatore che c'era nella base di Bell ed Anderson era lo stesso che Jade aveva rubato dalla scuola. 

Il teletrasportatore non era di Bell ed Anderson, ma della scuola. Ecco perché Jade era diventata la nuova agente segreta. Perché per Bell e Anderson non era solo un'agente segreta, ma una persona di cui si fidavano.

E Murphy aveva pensato che fosse dalla nostra parte. Dovevo salvarlo prima che fosse troppo tardi.

<<Io... io credevo che non mentisse>> confessò Rose, piangendo. <<Mi aveva detto che l'avrebbe riportato, che... che sarebbe diventata una brava persona dopo quello. L'ho aiutata a non finire in prigione. Io credevo che si fosse pentita, dopo l'espulsione dalla scuola, tre anni fa, ma a quanto pare no.>> Era disperata e mi dispiaceva per lei, ma al momento avevo altri interessi.

<<Andiamo>> ordinai ad Amy, ma lei scosse il capo. <<Loro sono in vantaggio. Hanno il teletrasportatore, sanno dove trovare Wilson>>.

Wright alzò lo sguardo su di me. <<Già, hanno il teletrasportatore, ma non hanno l'agente Johnson...>>. Sorrise malefica, ammiccando nella mia direzione ed io capii cosa aveva in mente.

Ricambiai il sorriso, solo tre volte più terrificante. Era ora di giocare sporco.

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