Capitolo 11

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<<Smettila di parare soltanto!>> gridai a Rose. Ci stavano esercitando con la scherma prima di essere teletrasportate di nuovo. Se avevo incontrato Jade in una parte abbandonata del pianeta, non era un buon segno. Significava che conoscevano i nostri spostamenti. Ci controllavano. Dovevamo essere pronte se avessero deciso di attaccarci.

<<Non sono mai stata molto brava nella scherma...>> ammise lei, mormorando.

<<E tua sorella era brava?>> chiesi, affondando la spada in avanti. Rose cercò di parare il mio colpo. <<Scherzi? Lei era la migliore! Era riuscita a battere anche Christine>> rispose, poi aggiunse sussurrando: <<Lei non l'ha mai presa bene. Ha giurato che un giorno l'avrebbe battuta>>.
<<Jade deve averla provocata>> dissi, fermando con agilità il suo colpo improvviso. Era un trucco da dilettanti.

<<Sì. Si dava un sacco di arie e sfidava pure i professori>>. Rose affondò di nuovo il fioretto in avanti. <<Non ho mai capito perché lo facesse>>.

<<E vinceva?>> chiesi curiosa, facendola indietreggiare.

<<Purtroppo sì. Era straordinariamente brava, forse si allenava di nascosto, forse con Bell ed Anderson...>>.

<<È probabile>> dissi. <<Loro erano bravi. Loro mi hanno insegnato>>. Le tolsi l'arma dalle mani, con un sorriso trionfante. Anche Rose sorrise. <<Avrei voluto tanto che fossi tu mia sorella>>.

Io aggrottai le sopracciglia, totalmente in disaccordo. Per quanto adorassi Rose, avere una sorella era tutta un'altra cosa. Sarebbe stata un'altra cosa da proteggere.

Evitai di dirlo.

Rose recuperò la sua spada. <<Però potremmo far finta che sia così>> propose, entusiasta.

<<Per adesso continuiamo ad allenarci>> tagliai corto, sperando che se ne dimenticasse presto. Tesi il braccio con il fioretto verso di lei e sorrisi.

<<Va bene>>. Lei accarezzò l'elsa della spada. <<Come faceva però Jade a sapere che eri stata tu a rubare il teletrasportatore?>>

Mi salì di nuovo l'ira, ripensandoci. <<Glielo avrà detto quel bastardo di Murphy!>>.

<<Io credevo ti piacesse>> sussurrò.

<<Ero solo un po' confusa!>> mi giustificai. <<In realtà, lui non mi piace affatto.>>

Lei fece spallucce. <<Se lo dici tu>> bisbigliò.

Mi arrabbiai, pensando a Murphy, e fui spietata con la spada. Il fioretto di Rose cadde quasi subito.

<<Ora andiamo>> dissi, salendo sulla piattaforma e lasciando cadere la spada sul pavimento.

<<Okay, vado a chiamare Christine>> disse, avviandosi verso l'uscita.

Ora ero sola. Mi guardai intorno, mentre mi sistemavo la coda. Passò del tempo, ma ancora non arrivava nessuno. Ma che fine avevano fatto?

Scesi dalla piattaforma, per andare a cercarle, ma, sulla soglia, qualcuno mi afferrò, trascinandomi in uno sgabuzzino. Non potei neppure urlare, perché mi mise una mano davanti alla bocca. Mi spinse contro il muro, immobilizzandomi.

<<Tu?!>> sputai, non appena mi tolse la mano dalla bocca. Mi dimenai, poiché mi aveva bloccato i polsi contro il muro.

<<Shhh>> m'intimò. <<Ti devo zittire ancora?>>. Mi fermai, ma la rabbia non si placò. <<Che ci fai qui?!>> bisbigliai. Murphy non rispose. <<Dobbiamo parlare>> disse soltanto, dopo alcuni interminabili secondi. Il suo sguardo indugiò un secondo di troppo sulle mie labbra, poi tornò a guardarmi negli occhi. <<Avril, perché hai rubato il teletrasportatore?>>

Io lo fulminai con lo sguardo. <<Chiedilo ai tuoi amici, traditore>> dissi.

<<Perché "traditore"?>>. Aggrottò le sopracciglia, spaesato. Ma lui lo sapeva. Lui glielo aveva detto.

<<Perché sei stato tu a dire a Jade che il teletrasportatore l'ho rubato io>> gli ricordai.

<<Io non l'ho fatto!>> ribatté. <<Ti ho detto che ti avrei aiutata!>>. Si avvicinò di più a me, lasciandomi i polsi.

<<Allora,>> cominciai, lasciandolo avvicinare, <<come lo sapeva Jade?>>.

<<Semplice deduzione, Johnson>> rispose. Si abbassò un po' e sentii le sue labbra sul mio collo. <<E Jade non penso abbia cattive intenzioni>> aggiunse, indugiando sulla mia pelle.

<<Era meglio quando mi baciavi e basta>> dissi, pensando a Jade. Lui pensava che fosse buona. Sì, certo.

<<Sei gelosa?>> chiese, mentre le sue labbra mi sfioravano il lobo dell'orecchio.

<<Ti piacerebbe!>> ribattei, indignata. Io, gelosa di quella stronza? No, mai.

<<Mi piacerebbe eccome>> ammise. Mi baciò l'orecchio, lentamente, in maniera provocante. Sentivo il suo respiro infrangersi sulla mia pelle e ciò mi faceva perdere la testa. Poi le sue labbra si posarono sulle mie. Schiusi le labbra, per permettere alle nostre lingue di toccarsi. Le mie mani andarono a posarsi sul collo di lui, mentre le sue sui miei fianchi, attirandomi verso di lui. Sentii la sua stretta aumentare, come se dovessi scappare da un momento all'altro. Sentii il bisogno di approfondire ancora il bacio, ma in quel momento la porta si spalancò e Rose ci osservò, scuotendo la testa.

Io mi staccai in fretta, arrossendo. Colin aveva gli occhi incollati alla ragazza che ora era sulla soglia. <<Avril, Wright dice che è il momento di teletrasportarsi>> disse lei, poi spostò un attimo lo sguardo su Colin. <<Se vuole venire anche il tuo... amico>>.

<<Sì, credo di sì>> dissi, senza sapere a cosa stavo acconsentendo.

Mi scollai Colin di dosso e rientrai nella sala teletrasporti, senza guardarmi alle spalle.

Quella era peggio della figura che avevo fatto davanti ad Amelia.

Colin mi affiancò, sussurrandomi all'orecchio: <<Io verrò con te. Ovunque>>. Sentii la sua mano sfiorarmi la schiena, ma l'unica sensazione che mi suscitò fu l'inquietudine. Come poteva essere stato piacevole solo un secondo prima?

Per fortuna Wright mi fece tornare in me. <<Lui che ci fa qui?!>>. Lo sguardo di Wright era di puro fuoco ardente mentre osservava Colin, così vicino a me, le sue labbra ad un centimetro dal mio orecchio.

<<Lui è dalla nostra parte>> spiegai, facendo un passetto di lato. <<Ci aiuterà>>.

Wright si avvicinò, aggrottando le sopracciglia. <<Da secoli questa base è costituita da sole donne e tu ora mi stai chiedendo di cambiare la tradizione?>>

<<Ehm...>> Mi morsi il labbro inferiore, sentendomi in colpa. Stavo forzando i miei alleati a fidarsi del nemico. <<Visto sotto questo punto di vista... sì>>.

Rose annuì, nella direzione di Wright. Lei scrutò Colin, irritata. <<D'accordo, ma appena avremmo il presentimento che ci stia ingannando, lo elimineremo>>

Annuii e Colin m'imitò. Poi mosse alcuni passi verso Wright. <<Non vi creerò problemi>> mormorò. Wright alzò un sopracciglio, muovendo anche lei un passo nella sua direzione. <<Sarà meglio per te>>.

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