La porta in fondo al corridoio... Ecco cosa aveva detto Rose. Ma che c'era dietro quella porta?L'unico modo per scoprirlo era entrarci.
Ma chi mi garantiva che in quella stanza non ci fosse un mutante alieno di un pianeta sconosciuto che era stato confinato lì dentro perché giudicato pericoloso?
No, non era possibile. Qualcosa mi diceva che Rose voleva aiutarmi.
Lanciai un'occhiata al corridoio. Tanto valeva provare. Tanto cosa avevo da perdere? La mia vita, ecco cosa.
Mi feci un esame di coscienza e capii che non ne valeva la pena. Non avrei salvato il mondo e, tanto meno, me stessa. Ero senza speranze, ero stata distrutta da quelli che credevo miei alleati. No, non era il momento di essere egoisti. Il mondo era pieno di speranze, non dovevo lasciare che venisse distrutto per salvare qualcosa che non avevo. Io non avevo più una vita, non avevo più l'amore. Il mondo ne avrebbe pagato le conseguenze.
Qualsiasi cosa ci fosse stata dietro quella porta infondo al corridoio, non mi importava, al massimo mi avrebbe liberato della mia miserabile vita. Non avevo nulla da perdere.
Iniziai a camminare decisa. Non esistevano le occhiate degli agenti segreti, il male ai piedi, i capelli che mi finivano sulla faccia. Solo io e quella dannata porta. Percorsi il corridoio e raggiunsi la porta.
Mi portai la chiave davanti agli occhi e individuai una rientranza accanto alla maniglia, ma mi bloccai. Dubbi di ogni genere mi vennero in mente. Dubbi stupidi, per la maggior parte. Volevo solo aprire quella porta, ma ne ero sempre meno sicura, più il tempo passava.
No. Dovevo farlo. Inserii la chiave nella rientranza e scoprii che combaciavano perfettamente. Attesi, ma non successe nulla. Perché non si apriva?
Rimasi decisamente delusa dal fatto che non avesse funzionato. Tutte quelle paranoie, dubbi inutili.
Mi voltai frustrata. Cosa pesavo di fare? Non avrei salvato il mondo, né in quel momento, né mai.
Strinsi i pugni. No, c'era per forza qualcosa che avevo sbagliato. Tornai a girarmi. Dovevo ragionare. Allora, una chiave normale bisognava metterla nella toppa e poi la porta si apriva. Perché quella non funzionava come una normale? Ma certo! Perché la chiave non bisognava solo metterla nella toppa. Bisogna abbassare la maniglia.
Mi sentii una stupida.
Afferrai la maniglia e la abbassai. La porta si aprì subito, senza opporre resistenza. La stanza era buia, non c'era nessuna luce ad illuminarla, ma capii che si trattava di una stanza enorme.
Pochi secondi dopo le luci si accesero, illuminando l'ambiente in cui mi trovavo. Strizzai gli occhi dopo di che, rimasi a bocca aperta, per quello che vidi.
Un'enorme navicella grigia era situata al centro della stanza.
E questa da dove veniva?
Come potevo credere anche solo per un secondo a quello che stavo vedendo? Rose mi aveva dato una chiave per arrivare ad una navicella.
Quindi dovevo solo prendere la navicella e arrivare alla stazione spaziale di Ives, semplice no? No, non lo era. Non sapevo nemmeno come si guidava una navicella.
Ma non potevo cedere proprio adesso! Avrei trovato un modo per muovere quell'affare. Sì, ci sarei riuscita.
Camminai lentamente, continuando ad osservare meticolosamente quello che solo pochi minuti dopo avrei dovuto guidare. Più mi avvicinavo a quella navicella, più mi convincevo. Arrivai proprio davanti a quella che supposi fosse la porta e mi fermai. Appoggiai una mano sulla superficie metallica e fui invasa da un'ondata di euforia, così sorrisi. Dovevo ancora recitare un ruolo in quella storia e avrei salvato il mondo.

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Blood
Aksi{COMPLETA} [Ma andrebbe revisionata] Avril Johnson, una ragazza ribelle, presuntuosa, ma intelligente, è un'agente segreto che lavora per Bell, Anderson e l'affascinante Colin Murphy. Quest'ultimo si è invaghito di lei a prima vista, ma Avril non ha...