Cameron mi osservava in modo strano, così distolsi lo sguardo. I suoi occhi brillavano nell'ombra. Guardai la sua mano che mi stringeva il braccio. ‹‹Io ci devo andare›› sussurrai.Lui mi guardò un attimo, con sguardo indecifrabile, poi vidi le sue labbra schiudersi nel buio. ‹‹Non farlo, potresti non tornare›› bisbigliò. ‹‹Quel posto è sempre stato abbandonato, a volte ci sono pure entrato, però ultimamente sono passati dei furgoni e degli uomini sono entrati, quindi penso ci sia della gente dentro.››
Chiusi gli occhi e sospirai. ‹‹Lo so››. Riaprii gli occhi e li puntai nei suoi. ‹‹Ma devo farlo››.
Lui contrasse la mascella e strinse la presa sul mio braccio. Lo sapevo che lo faceva perché, mi aveva appena ritrovata, e non voleva perdermi di nuovo.
‹‹Cameron,›› cominciai. ‹‹Farò questa cosa, con o senza di te››. Lo guardai un'ultima volta, poi lui mi lasciò il braccio e mi allontanai, inoltrandomi nel buio. Non avevo bisogno del suo aiuto e, tanto meno, del suo permesso per intrufolarmi in quell'edificio.
Superai due colline e mi affacciai, rimanendo comunque nascosta. L'edificio grigio aveva una sola entrata, sorvegliata da alcuni uomini in completo e una maschera sul viso. Erano sicuramente scagnozzi di Wilson.
Le poche finestre invece si trovavano troppo in alto per essere raggiunte ed erano sigillate da alcune sbarre di acciaio. Era una fortezza impenetrabile.
Assottigliai le palpebre, ma non trovai altre entrate. In quel momento, però, gli scagnozzi diedero un'occhiata ai loro orologi da polso e si voltarono nella mia direzione e feci giusto in tempo a nascondermi. Come avevano fatto?
Ero disarmata, senza risorse, non potevo mettermi contro di loro. Sbirciai oltre la mia spalla e li vidi dirigersi piano nella mia direzione. Andai nel panico, non potevo fuggire.
‹‹Ehi! Bastardi, sono qui!›› gridò la voce. Gli scagnozzi di Wilson alzarono lo sguardo ed io li imitai.
In cima alla collina, dietro alla quale mi ero nascosta, c'era Cameron che si sbracciava per farsi vedere dagli scagnozzi. E ora che stava facendo?
Gli uomini iniziarono a correre nella sua direzione, senza accorgersi minimamente di me. Cameron scivolò sul versante, raggiungendo facilmente i piedi della collina; dopo di che, ricominciò a correre. Gli scagnozzi di Wilson si lanciarono subito al suo inseguimento.
Mi stava forse aiutando?
Uscii allo scoperto e iniziai a correre verso l'edificio, ma gli uomini si voltarono. Non erano ancora riusciti ad individuarmi, così mi guardai intorno, nel panico, in cerca di una via di fuga. Afferrai l'orologio che avevo al polso e lo lanciai lontano. Subito lo sguardo degli scagnozzi si spostò nella direzione dell'orologio.
L'orologio che mi avevano dato Bell ed Anderson...
Possibile che fossi stata così stupida? Non avevo mai tolto l'orologio, nemmeno quando ero stata appena licenziata. Non c'era nessun altro traditore era solo il mio stupido orologio. Wilson aveva seguito i miei spostamenti e, di conseguenza, quelli della base grazie all'orologio.
Mi risvegliai dallo stato di trance e mi rimisi a correre verso l'edificio. Aprii la porta a calci ed entrai, dopodiché la chiusi a chiave. Nella stanza c'era solo la luce di una lampadina. C'erano una scrivania con una sedia a lato della stanza e dall'altra parte una cella con delle sbarre arrugginite che arrivavano fino al soffitto.
Intravidi una figura oltre le sbarre, immersa nel buio. Mi avvicinai alle sbarre, riprendendo fiato, lo sguardo fisso in un punto imprecisato nell'ombra.
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Blood
Action{COMPLETA} [Ma andrebbe revisionata] Avril Johnson, una ragazza ribelle, presuntuosa, ma intelligente, è un'agente segreto che lavora per Bell, Anderson e l'affascinante Colin Murphy. Quest'ultimo si è invaghito di lei a prima vista, ma Avril non ha...