Salii sulla piattaforma insieme a Rose. Wright non sarebbe venuta con noi. La nostra era ancora una missione di perlustrazione, non sapevano fino a dove si fossero spinti gli scagnozzi di Wilson e Jade. Se era vero che ci stavano tenendo d'occhio, li avremmo trovati lì.
Se poi ci stavano tendendo una trappola eravamo preparate, avremmo fatto diventare la loro trappola la nostra.
<<Avrete uno spazio temporale di quindici minuti, come la prima volta>> ci informò Wright. Come la prima volta tutti si accalcarono attorno alla postazione. Colin mi rivolse un sorriso incoraggiante.
<<Buona fortuna, ragazze!>> mormorò Wright, premendo il pulsante.
Tutto si illuminò di quella familiare luce bianca e presto tutte le figure della stanza si offuscarono. L'ambiente che si creò davanti ai nostri occhi era lo stesso dell'ultimo viaggio. La stanza era identica all'ultima volta. Dopotutto, era stato solo un'ora prima.
Rose si riprese subito dal viaggio e sfilò la pistola dalla cintura. Scese dalla piattaforma con un salto e si guardò intorno guardinga. <<Se hai incontrato mia sorella, nessuno è al sicuro>>.
<<Perché la temi così tanto?>> chiesi, facendo spallucce. <<È un cane che abbaia tanto però non ha il coraggio di mordere>>. Sfilai anch'io la mia pistola.
Rose si voltò verso di me. <<No, non lo è>>. Poi si girò di nuovo e osservò la porta, in attesa. <<È un genio. Ci ha trovate, sicuro>> sussurrò, spaventata.
Ogni secondo era straziante. Quella dannata porta avrebbe potuto aprirsi in qualsiasi momento. Ma non successe.
Rose si girò verso di me. <<Sto morendo d'ansia>> ammise. <<Ti va di parlare, per smorzare la tensione?>>.
Feci spallucce. <<D'accordo. Di che vuoi parlare?>> domandai, indifferente.
Mi rivolse un sorriso malizioso. <<Allora... mi avevi detto che non ti piaceva Colin Murphy>>. Ridacchiò piano, probabilmente ripensando al bacio che aveva visto.
Ah, ho capito, era una trappola. Alzai gli occhi al cielo. Non c'erano scuse, quello che aveva visto lo aveva visto. <<Quanti colpi abbiamo?>> chiesi, osservando la pistola e cambiando argomento. Lei si voltò verso di me, per niente interessata a discutere di proiettili. <<A che punto siete arrivati?>> continuò. <<Non è possibile che non ti abbia ancora portata a letto>>.
<<Sai, siamo stati un po' occupati. Tra possibili tradimenti, sparatorie... e cose così>> Conclusi scuotendo al testa, il mio sorriso divertito si trasformò in una smorfia. <<Ma che ti passa per la testa? E anche se fosse, perché avrei dovuto dirtelo?>>.
<<Ma quanti anni ha?>> mi domandò lei, ignorando completamente la mia ultima domanda.
<<Ventuno>> risposi, rassegnata. Era proprio presa da quel discorso. Oh, ma perché le stavo rispondendo?
<<Uuuh>> fece, ridacchiando. <<Adesso incanti anche quelli più grandi! Quattro anni sono parecchi>>.
<<Tre anni di differenza; non è colpa mia se compio gli anni ad agosto. Ho quasi diciotto anni>> precisai, caricando la pistola. Avevo l'impressione che mancasse poco.
<<Okay, okay, non ti scaldare!>>.
La porta si spalancò ed entrarono degli uomini in completo, con un pezzo di stoffa in faccia, con due fori per gli occhi. Gli scagnozzi di Wilson.
Rose ed io sparammo, uccidendo i primi due. Sparai una seconda volta, ma la pistola era scarica. Rose lasciò cadere la sua a terra e si lanciò in un corpo a corpo.
STAI LEGGENDO
Blood
Acción{COMPLETA} [Ma andrebbe revisionata] Avril Johnson, una ragazza ribelle, presuntuosa, ma intelligente, è un'agente segreto che lavora per Bell, Anderson e l'affascinante Colin Murphy. Quest'ultimo si è invaghito di lei a prima vista, ma Avril non ha...