Durante il tragitto, raccontai quello che era successo con Dimitij Petrov e Sarah Smith. Wright ascoltò tutto, poi aggrottò la fronte, pensando. <<Perché li ha aiutati?>> chiese, più a se stessa che a me. <<E perché ha aiutato anche noi dopo?>>
<<È quello che mi sono chiesta anch'io>> ammisi.
Colin intanto faceva finta di non sentire, forse perché stava sperando di non insultare ancora Dimitrij Petrov. Camminava davanti a noi, lo sguardo sulla strada.
Arrivammo ad un edificio enorme, a più piani, simile ad una prigione, le pareti grigio topo e le sbarre alle finestre. Wright si fermò proprio davanti alla porta principale e la osservò, impotente. <<È lì dentro>> mormorò, abbassando lo sguardo. Aveva ragione: ci avrebbe uccisi tutti. Quel mostro di ragazza.
Feci un respiro profondo ed entrai per prima, mentre anche Wright e Colin mi seguivano. Dentro era ancora più inquietante. C'era una sala non molto grande, con una scrivania e una sedia, poi un corridoio che si apriva su delle celle buie.
Non mi accorsi del corpo steso a terra, i cui occhi ci fissavano sollevati, finché Wright non cacciò un urlo. <<Rose!>>. Si fiondò al suo fianco, accovacciandosi accanto a lei. Capii che almeno, quella bastarda di Jade, aveva avuto la creanza di non ucciderla.
Lei afferrò un braccio di Wright. <<Jade... è pazza!>> disse con un fil di voce. <<Scappate!>>. Il sangue che le usciva dalla ferita sulla fronte le colava sulla tempia e sul pavimento, il vestito nero che aveva indossata alla locanda era strappato e sporco, mentre il rossetto ormai si confondeva con il sangue rosso che le usciva dal lato delle labbra.
<<Jade l'ha aggredita>> mormorò Wright, ribollendo di rabbia. Sapevo che se che l'avesse avuta davanti, l'avrebbe uccisa.
In quel momento, in cui era calato il silenzio, si sentì un rumore di metalli che si infrangevano l'uno contro l'altro. Come... delle chiavi. Proprio dietro di noi.
<<Scappate!!>> ci gridò Rose, prima che mi voltassi, incrociando gli occhi innocenti di Jade Patel. Lei ci mostrò un mazzo di chiavi e lo agitò, imitando il suono che avevamo udito prima. <<Che bello avervi tutti qui!>> disse, sorridendoci trionfante. <<Contavo giusto su questo>> aggiunse, sussurrando in maniera inquietante. I suoi occhi castani si posarono su di me. <<Avril,>>. Alzò le chiavi. <<Manca solo la tua>>.
Wright mi guardò con aria interrogativa. <<Che significa?>> mi domandò, incredula. Lei non sapeva che avevo il diamante. E non doveva saperlo.
Io non risposi. Chiusi gli occhi e sospirai. Non dovevo cedere alle sue provocazioni.
<<Una chiave per ognuna delle celle in cui vi chiuderò e una che aprirà un posto in cui hai nascosto il diamante>> continuò.
Wright rimase a bocca aperta, gli occhi fissi sulla catenella che portavo al collo.
<<Mi dispiace solo che Wilson non sia qui...>> continuò Jade, sfilando una pistola dalla cintura. <<Ha lasciato me a fare il lavoro sporco, così lui dovrà soltanto sfilare la chiave dalla tua carcassa, Avril>>.
<<Agente Johnson>> la corressi impassibile. Il suo sorriso si spense. Era delusa dal fatto di non avermi intimorita.
Sbuffò rabbiosa, prima di lanciarsi su di me. Sapevo che avrebbe potuto spararmi, ma non mi avrebbe concesso una morte rapida.
La respinsi, tirandole un pugno e facendole cadere la pistola di mano. Wright rincarò la dose, mentre la strattonava con rabbia.
Colin rimase un po' in disparte, incerto sul da farsi. Cercai di non badargli e mi concentrai su Jade.
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Blood
Action{COMPLETA} [Ma andrebbe revisionata] Avril Johnson, una ragazza ribelle, presuntuosa, ma intelligente, è un'agente segreto che lavora per Bell, Anderson e l'affascinante Colin Murphy. Quest'ultimo si è invaghito di lei a prima vista, ma Avril non ha...