Mi portai le ginocchia al petto e piansi in silenzio. Intorno a me si formò un fiume di lacrime. Lui mi aveva ingannata. Aveva ucciso il mio cuore.
Ad un tratto sentii dei passi e alzai lo sguardo. Rose si accovacciò vicino a me. La osservai, asciugandomi le lacrime. <<Io gli avevo dato tutto>> mormorai, tirando su col naso.
Lei mi porse un fazzoletto, che io presi subito. <<Avril... non può essere lui>> disse solo.
Io mi soffiai il naso. <<Anch'io vorrei che non fosse lui>> sussurrai, rischiando di rimettermi a piangere.
<<No, no, dico sul serio: non può essere lui>>. Mi guardò negli occhi, seria.
<<Come?>> chiesi, sentendo una scintilla di speranza accendersi nel mio petto.
<<Non è possibile che sia lui, sarebbe troppo scontato>> mi spiegò. <<C'è un traditore ben più nascosto e insospettabile...>>.
In effetti... se Colin fosse veramente dalla parte di Wilson avrebbe voluto vedere i rapporti, sapere cosa avevamo fatto fino a quel momento, ma Wilson ci seguiva da molto prima che lui si unisse a noi.
<<Posso?>>. Una voce mi fece scattare sull'attenti. Colin indugiava in fondo al corridoio. Rose si voltò verso di lui e annuì. Lui si avvicinò, guardandomi. <<Come stai?>> mi chiese, cauto. Vidi che aveva il segno delle mie dita in faccia. Non risposi, lo fissai negli occhi.
Rose mi sorrise e alzò. <<Vi lascio da soli>>. E si allontanò, tornando in sala riunioni.
Colin si sedette davanti a me. Rimanemmo in silenzio per vari secondi, poi scoppiai di nuovo a piangere e gli gettai le braccia al collo. <<Scusami, scusami tantissimo...>> ripetei, disperata. Lui mi strinse a sé. <<Non fa niente>> disse solo. Mi allontanai da lui per poterlo guardare in faccia. Anche lui mi osservò e abbozzò un sorriso. Gli posai una mano sulla guancia, fissando il segno dello schiaffo che gli avevo lasciato.
Lui si avvicinò ancora, stampandomi un bacio sulle labbra. <<Avril, io ti aiuterò a trovare il traditore, dovesse costarmi la vita, io lo troverò>>.
<<Non ti costerà la vita>> dissi, seria. Se qualcuno dei due doveva morire, quella ero io, non lui. Lui era più importante di me. Io lo amavo.
Mi baciò di nuovo. <<Ti amo>> sussurrò. Io non risposi, rimasi ad osservare ancora il segno delle mie dita sulla sua pelle. <<Promettimi che non mi mentirai mai>> mormorai.
<<Te lo prometto>>. Mi baciò una tempia, poi scese fino alla guancia.
<<Su tutto>> precisai.
<<Su tutto>> ripeté, posandomi un bacio sulla guancia. <<Allora, ammetto di essere ancora geloso di Cameron Scott>>.
Risi piano, mentre un altro bacio si posava sulla mia guancia.
<<Colin>>. Una voce ci fece voltare. Riconobbi Cara Murphy che ci osservava. La sua espressione sembrava incredula. Probabilmente non vedeva il fratello da anni. Dopotutto i rapporti dicevano che lei era scomparsa all'età di dodici anni e lei e Colin avevano tre anni di differenza. Colin non sembrò riconoscere la sorella, infatti la osservò in attesa. <<Sì?>> la incalzò.
<<Ehm... no, niente>>. Lei si voltò e ritornò sui suoi passi. Perché non gli aveva detto di essere sua sorella? Dopotutto lui l'aveva cercata per anni.
Colin si voltò di nuovo verso di me. <<Chi era?>> mi chiese. Probabilmente aveva trovato qualche somiglianza, ora voleva la mia conferma.
<<Chiedilo a lei>> risposi. Non ero io che dovevo impicciarmi degli affari suoi. Era lei sua sorella, doveva essere lei a dirglielo.
Ma Colin non si mosse. Sospirai e mi alzai io, in cerca di Cara. Seguii il corridoio fino alla stanza riunioni, in cui era entrata, senza essere seguita da Colin.
Cara stava parlando con Wright e Rose, e sembrava agitata.
<<Perché non gli hai detto che sei sua sorella?>> intervenni io, zittendo le altre. Cara mi guardò per un secondo, poi abbassò lo sguardo. <<Io... non lo so>> mormorò. <<Lui, lui non mi ha riconosciuta e sono andata nel panico>>.
<<Certo che non ti ha riconosciuta, eri una ragazzina quando vi siete visti l'ultima volta>> dissi, poi chiesi: <<Cosa è successo quando eravate piccoli? Sei scappata?>>. Forse c'era un problema di fondo che non potevo comprendere.
<<Più o meno. In realtà tutti hanno pensato che qualcuno mi avesse rapita o cose del genere>> iniziò. <<Andavo a camminare nel boschetto vicino a casa ogni sera. I nostri genitori sono morti in un incidente stradale sull'autostrada vicino al boschetto, quando avevo tre anni, io non ricordo nulla, ma Colin sì. Non ha mai più voluto avvicinarsi al bosco. Vivevamo con nostra nonna. Colin era molto affezionato a me, ma non mi sono mai aperta con lui, non gli ho mai detto i miei progetti, anche perché, dai, eravamo ragazzini, non c'era ancora nulla nel nostro futuro. Ma, ecco, io avevo questa fissa con gli agenti segreti, da piccola guardavo i CD di James Bond che mia nonna teneva in studio. Colin non li ha mai voluti guardare con me, diceva che gli ricordavano mamma e papà. Insomma, volevo lavorare come agente segreto per il Governo Britannico. Colin sarebbe stato contrario alla mia decisione, così una di quelle sere in cui andavo a camminare, mi sono allontanata e poi, be', il resto della storia l'hai capita>>. Sospirò. <<Credo di averlo ferito. Penserà che sia stata rapita da chissà qualche criminale, che sia morta lentamente e dolorosamente. In seguito ho saputo che anche lui aveva studiato per diventare agente segreto. Io... mi sento in colpa, l'ho costretto a fare qualcosa contro la sua volontà per trovarmi, mentre io ho avuto quello che ho sempre desiderato>>.
<<Di cosa hai paura precisamente?>> le domandai, un po' perplessa.
<<Che si rifiuti di volermi bene, perché ne ha tutto il diritto, insomma, io l'ho abbandonato>> concluse triste. Io le sorrisi. <<Colin non è un tipo che odia. Ti perdonerà. Se ha fatto tutto questo per te... credo voglia rivederti>>.
Lei alzò lo sguardo, gli occhi lucidi. <<Lo pensi veramente?>>
<<Sì>> confermai. Lei mi abbracciò, poi si diresse verso il corridoio ed io la seguii per godermi la scena.
Colin intanto si era alzato e ci fissò, stranito. Cara gli si avvicinò, sorridendo. <<Colin, ciao>> disse felice. Forse neanche ci credeva che aveva finalmente ritrovato suo fratello.
<<Scusami, ma non so il tuo nome>> disse lui, perplesso.
Lei sospirò, emozionata. <<Sono Cara Murphy>> disse, aspettando una reazione dal fratello.
Lui rimase impalato, la bocca aperta. <<C-Cara?>> balbettò. L'abbracciò, ancora incredulo, e quasi scoppiò a piangere.
Rimasero abbracciati per molto tempo, mentre iniziarono a piangere per la felicità. Io osservai la scena sorridendo. Se non avessi usato tutte le mie lacrime prima, avrei pianto anch'io.
Ora anche Colin aveva il suo lieto fine. Mi ero sbagliata, a quanto pareva, aveva avuto ragione Colin, fin dall'inizio.

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Blood
Action{COMPLETA} [Ma andrebbe revisionata] Avril Johnson, una ragazza ribelle, presuntuosa, ma intelligente, è un'agente segreto che lavora per Bell, Anderson e l'affascinante Colin Murphy. Quest'ultimo si è invaghito di lei a prima vista, ma Avril non ha...