Un combattimento con licenza non era in alcun modo somigliante a uno senza.Nel primo caso, ogni più blando dettaglio veniva legittimato da una serie di provvedimenti che assicuravano il pugile, i promotori e lo stabile. Se un boxeur ne avesse avuto bisogno, nessuno avrebbe stentato a telefonare l'ambulanza. E se qualche furbacchione avesse architettato di truffare al gioco, ci sarebbero state regole sulla modalità di combattimento che facilmente lo avrebbero scoraggiato.
I promotori che organizzavano quell'incontro clandestino, al contrario, stilavano le norme alla macchia, senza annettervi particolari restrizioni, e cercavano di sbrigarsela da soli pur non assumendosi alcuna responsabilità né assicurando alcun genere di protezione.
Gli esecutori delle leggi, in modo particolare quelli dell'organo di governo della boxe professionistica americana, erano di continuo alla ricerca di quel genere di attrattive soggette a sanzione. Secondo la legge statale, infatti, chiunque fosse stato coinvolto in un incontro di boxe senza licenza avrebbe potuto essere accusato di un reato. Per sfuggirli, gli scommettitori acquistavano o prendevano in affitto i diner abbandonati, i retrobottega dietro alle officine, e i tabarin novecenteschi, oramai terreno di conquista per i malfattori.
Per questo le lotte nel borough di Brooklyn si chiamavano "lotte sotterranee."
L'associazione che le organizzava era la Knockout, gestita da una crocchia di malavitosi arricchitisi con lo spaccio e la violenza.
Si svolse verso le nove di quella sera di disgelo particolarmente fosca presso una zona industriale poco distante da Williamsburg. A Nathan era stato riferito l'indirizzo venti minuti prima dell'incontro.
Prima di entrare, prestammo il fianco alla perlustrazione di un buttafuori dal classico naso dantesco. Dopo di che consegnammo i nostri ticket a un trio di sventole all'ingresso, impettite in divise pulcinellesche, per le cui «poppe favolose» il mio fratellone adoprò epiteti da far impallidire un erotomane. E una volta dentro, ci accaparrammo un posto dietro alle transenne, in prima fila, davanti a circa duecento persone.
L'edificio aveva l'aspetto di una palestra abbandonata o di un seminterrato.
I telefonini si dovevano spegnere, altrimenti si finiva fuori a calci, ma gli uomini più diffidenti presenziavano incappucciati o con un berretto. Nathan si meravigliò della ridda di donne che usciva ed entrava di straforo.
Di regola ogni sera si pianificavano dieci incontri. L'incontro era diviso in tre round che duravano tre minuti ciascuno. Il vincitore veniva eletto tramite gli applausi degli spettatori e, in situazione di pareggio, si sanciva un quarto round. A quelli senza guantoni ne venivano offerti un paio di circa una libbra, mentre per i denti non si fornivano protezioni.
Il primo incontro della serata ebbe inizio un po' più tardi delle nove e un quarto. I due che avrebbero aperto le danze furono scortati da alcuni amici fino ai reticolati divisorii, poi questi li scavalcarono, posizionandosi in mezzo al ring. Il ring era un anello ottagonale pavimentato con alcune stuoie di burattatura gonfiabili, per «atterrare sul morbido.»
Le persone spingevano contro le barriere o vi si aggrappavano con tutto il peso reggendosi alle doghe. Un cronometrista richiamò la loro attenzione. «Okay, siete pronti, gente?»
«Certo che siamo pronti. Datti una mossa.» Qualcuno levò un fischio.
«Le regole sono queste: niente armi, niente siringhe e niente colpi sotto la cintura. Per il resto, che vinca il migliore!» Il perito con il cronografo abbandonò il campo.
Una fanciulla dalle orecchie faunesche, vestita con una bralette fantasy medievale, lo rimpiazzò in fretta. Con le mani levate a reggere un cartellone riportante «primo round» e sotto «zero a zero,» fece la spola per l'ottagono prima di risbucare tra le masse.
STAI LEGGENDO
Glimpse of us
RomanceAttenzione: Dark romance, se ne consiglia la lettura a un pubblico adulto. "Da morti, non si vive più. Ma da vivi si muore tante volte." * * * Carina, sdegnosa e matricola provetto della New York University, Miranda Prescott è una ragazza come le a...