"Amarti è stato come conficcare una stella nel vetro di una finestra."
- Alda Merini
Ero in camera a ripassare alcune lezioni in differita quando Nathan varcò la porta senza bussare. In fondo assumere che fosse abbastanza educato da bussare era stato un errore mio.
«Ehi, principessa,» si buttò di peso sul letto e mi stesse a fissare con gli occhi dolci. «Tutto bene?»
«Ehm, sì? Che ti serve?»
Mio fratello sbuffò. «Ma niente, Rendi. Non posso passare del tempo con te per il puro piacere di farlo, adesso?»
«Sì, no? Non lo so.» Chiusi il computer. Avrei sentito dopo l'accento rugginoso del docente Stiller che discettava delle scienze umane. «Vuoi passare del tempo con me?»
«Sì,» sorrise. «Parlami un po', insomma» si interruppe «delle tue amicizie?»
«Ecco...»
«Oppure di qualche ragazzo.»
«Davvero posso parlarti dei ragazzi?»
«No, bugia. Quella è l'unica conversazione che dovremo risparmiarci. Ma ascolterò tutto il resto.»
Feci un mezzo giro con la sedia e slanciandomi in avanti ne trascinai le rotelle ai piedi del letto. «Sul serio, che cosa vuoi sapere? La mia vita è noiosa.»
«Okay, allora raccontami...» ce la stava mettendo tutta a salvare quella discussione, e io supponevo che non fosse uno sforzo disinteressato. «Di un ricordo, qualcosa di bello. Quando sei stata felice l'ultima volta?»
Neanche ventiquattro ore fa. Ero a letto con il tuo migliore amico. Ma se ti dico che mi ha solo abbracciata, senza toccarmi, come se fossi il suo scacciapensieri, tu mi crederesti?
«Un ricordo, hai detto?» Andai lontano con la mente per non affrontare il peso della mia felicità presente. Arrivai a una giornata natalizia appena prima della mia maggiore età. «Avevo diciassette anni, era un pomeriggio di dicembre inoltrato e io e Sebastian stavamo cercando di accendere il camino.
«Papà ci aveva detto che eri con una ragazza sul tetto. Ricordi? Quella ragazza che non volevi mai farci vedere perché dicevi che fosse diversa dalle altre e che non l'avremmo capita.
«Io e Seb volevamo vederla a tutti i costi. Così pensammo che, se fossimo saliti per la canna e sbucati dal comignolo, tu non ci avresti visto. Spostammo le braci con l'attizzatoio. Sebastian fu il primo a entrare nel cunicolo. Subito, però, la canna ruttò del fumo tutto nero che gli ricoprì la faccia e lui riatterrò sulle braci in preda al panico, tutto sporco. Penso di non aver mai riso così tanto.»
Nathan sghignazzò insieme a me. «Che idioti.»
«Teoricamente, l'idea era partita da lui.» Lo accompagnai nelle risa.
«Okay, Rendi, ascolta. C'è una cosa che» si prese il suo tempo «c'è una cosa che ti ho tenuto nascosta per il tuo bene. Ma, ora come ora, so che non sarebbe giusto nascondertela ancora.»
Di che stava parlando?
«Sono stato così... egoista. Non mi sono mai preoccupato di... capire chi fosse... a darti fastidio,» le sue parole mi sembravano sconnesse. «Sì, insomma, sapevo che c'era una ragazza odiosa alla quale non stavi simpatica, ma nient'altro. Non sapevo neanche come si chiamasse.»
«Si chiamava Charlotte.»
«Sì, be', l'ho scoperto molto dopo.»
«Dopo cosa?»
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Glimpse of us
RomantizmAttenzione: Dark romance, se ne consiglia la lettura a un pubblico adulto. "Da morti, non si vive più. Ma da vivi si muore tante volte." * * * Carina, sdegnosa e matricola provetto della New York University, Miranda Prescott è una ragazza come le a...