Capitolo 3

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Il giorno dopo, arrivata al college, Sydney mi piombò davanti con un sorrisetto scaltro. «Dimmi che sei sparita perché eri a letto con Malcolm Graham.»

Fui quasi tentata di farglielo credere, ma era la mia migliore amica, non dovevo mentirle.

«Nathan mi ha trovata e ha interrotto i giochi. È stato davvero scortese da parte sua.»

«Scortese, Rendi? Ti ha rovinato tutti i piani,» Sydney si mostrò costernata.

Più tardi, mi aggiornò su come era finita la sua, di nottata. «Sesso sfrenato col figo della festa. Rendi, non puoi capire,» mi squadrò scura in volto e con tono solenne pronunziò: «Sono innamorata. Per la prima volta in tutta la mia vita.»

«Questa è una notizia fantastica, Sydney, ma guardati bene dal soggetto.»

«Oddio, lo conosci?»

Feci le viste di saperne di cotte e di crude sul suo conto. Le confessai che aveva provato ad uccidermi.

«Che cosa?» Gridò, attirando gli sguardi curiosi degli studenti in corridoio. «Come sarebbe a dire che ha provato ad ucciderti?»

«Be', come vuoi chiamare il fatto che stava per investirmi con la sua moto davanti all'università ieri?»

«Ah, per errore,» si passò una mano sulla fronte come se stesse asciugandosi un'invisibile patina di sudore. «Mi avevi fatta preoccupare.»

«Sì, per errore, Sydney, ma questo errore suggerisce che è uno scapestrato.»

La mia migliore amica sorrise ammiccante. «Oh, sì, anche a letto è scapestrato.»

«Che bello,» mimai un conato di vomito.

Qualche ora dopo, me lo ritrovai che gironzolava per i corridoi con mio fratello Sebastien.

Avevo visto pochi superare di altezza Sebastien e tantomeno superarlo con una differenza tanto schiacciante.

Firdaus non era vestito da motociclista quella mattina, ma aveva lo stesso un completo sportivo, anch'esso quasi total black se non fosse stato per la felpa con la stampa dei Lynyrd Skynyrd. Di quella band conoscevo solo Sweet Home Alabama.

Essendo poi riservato all'eccesso, il suo spirito era avvolto da un'aria autorevole, di ragazzo che, forzatamente consapevole della sua rara bellezza, ne beneficiava.

«Accidenti, Rendi,» disse Sydney, che mi stava appena affiancando da dietro, «sai questo cosa significa?»

«Che Sebastien non è più vergine?»

«No, stupida, questo già lo sapevamo,» mi lanciò un buffetto sulla spalla. «Che tuo fratello mi farà da battistrada per conquistare Firdaus.»

«Non l'hai già conquistato, Sid? Siete andati a letto insieme.»

«Non è così facile. Non funziona come nei film.» Avevo fatto di nuovo la figura della sciocca. «Per conquistare uno come Firdaus ci vuole molto altro, mi capisci?»

«Certo, certo che ti capisco,» ovviamente no, ma pazienza, tanto non serviva a me il "molto altro" essenziale a cacciare la selvaggina.

«Oh, no, speravo di non incrociarti fino all'ora di pranzo,» il mio simpaticissimo fratellino, che sperava di non incrociarmi, preferì intrattenersi con me che sfuggire a quella tragica conversazione come avrei preferito.

«Seb, ciao, perché non prosegui dritto?»

«Rendi, sta' zitta,» mi sussurrò Sydney all'orecchio. Poi si rivolse ai due. «Ragazzi, per caso avete piani per stasera?»

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