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Sapete, nella mia vita ho affrontato tante cose.

Da piccola sono sempre stata classificata come quella brava a scuola, quella intelligente, educata... Insomma, quella che ama studiare e che avrebbe dovuto avere una carriera tale. Lo odiavo, dovevo sempre stare attenta a cosa fare e dire.
Da qui nasce il fatto che anche con Chri ho paura di fare qualcosa di sbagliato.

Frequentavo il liceo delle scienze umane e dopo la Maturità tutti pensavano che avrei intrapreso una carriera lavorativa che riguardasse un qualche modo la scuola da cui stavo uscendo.

Non ho mai avuto una 'famiglia perfetta', insomma, non ho chissà quale rapporto con i miei genitori, Ale lo stesso, anzi peggio...

Ci provavo, ad essere come volevano loro, ma non mi rendeva felice.

Il mio unico obiettivo era quello di ballare, ballare a vita, perché mi faceva sentire bene.
La danza era il posto in cui non mi sentivo sola ed era casa.

Ma nessuno se ne rendeva conto.
I miei genitori in primis.

Qualche giorno dopo il mio esame convocarono me e Alex in salotto.
Mi ricordo quel giorno come fosse ieri...

Flashback
"io e vostro padre dobbiamo dirvi una cosa importante" inizia la donna
"ci trasferiremo in Spagna per lavoro e voi verrete con noi ovviamente. Alex farà l'avvocato e tu Selene avrai uno studio tutto tuo per poter fare la psicologa dopo aver studiato all'università" esclama con un sorriso a trentadue denti
"cosa?!" borbotta mio fratello
"io di qua non me ne vado." esclamo alzandomi in piedi
"la Spagna è meravigliosa tesoro"
"mamma io non lascerò Bergamo, non voglio fare la psicologa, voglio fare la ballerina" sto praticamente gridando
"Selene la danza non ti porterà da nessuna parte, qui non c'è nulla"
"non mi interessa! da qua non me ne vado. Non potete costringermi, ho 18 anni adesso e sono indipendente"
"e come pensi di fare?"
"ci penserò ma da qui non me ne vado"
"Selene stai esagerando adesso" si immischia mio padre nella conversazione
"tanto a voi non interessa niente di noi, andate pure, non rinuncerò ai miei sogni per voi" queste le ultime parole che pronunciai, con le lacrime agli occhi, per poi uscire di casa e correre nell'unico posto in cui mi sento davvero bene e dalla persona che non mi fa sentire sbagliata.
Entro svelta, vado verso la nostra saletta, apro la porta, eccolo lì, mi vede e mi viene in contro, ma lo raggiungo prima io e mi butto nelle sue braccia.
La musica ovatta le mie lacrime, per fortuna direi.
"Selene che è successo?! perché stai piangendo?"
"infondo sapevo che sarebbe andata così" sono distrutta.
Fine Flashback

Il resto lo conoscete, io e Ale siamo andati a vivere insieme perché anche lui voleva vivere di musica e non di quello che volevano loro.
Abbiamo preso un'altra casa, non avrei potuto sopportare di vivere lì.
Da quel giorno non ho più rivolto parola ai miei genitori, e in questo arco di tempo non ci siamo sentiti nemmeno per telefono. Non avrebbe senso.

Ma torniamo alla storia vera e propria.

Il mio cuore smette di battere, leggo velocemente la mail e rimango paralizzata per qualche secondo.

"che significa?"
"quello che leggi"

Il mio respiro inizia a farsi pesante.

"che accidenti vuol dire sta cosa?! credono davvero che questo basti a convincermi?!" mi alzo in piedi
"oi calmati non ti agitare, ti prego"
"no Alessandro io non ce la faccio più, non voglio essere quello che dicono loro!" ormai le lacrime hanno perso il controllo
"non andrò da loro in Spagna, non voglio lavorare nella stupida compagnia di quella donna, lo fanno solo perché non possono sfigurare con i loro 'colleghi' dicendo che non siamo voluti andare con loro. Stanno cercando di convincerci lo capisci?"

In pratica la donna che ormai non riconosco neanche più come madre sta cercando di convincermi ad andare lì per lavorare nella compagnia di danza di una sua amica.

Ma non mi interessa, non lo farò.

"lo so Selene, non ne voglio sapere neanche io"
"allora elimina la mail e non ne parliamo mai più, non mi interessa più niente di loro, ho imparato a vivere anche senza la loro presenza" scappo in camera e mi chiudo nel mio bagno che si trova lì.

Non posso rinunciare a tutto per loro.
Forse ci penserei se mi volessero davvero bene, ma non è così, non mi sento amata da parte loro, quindi non si meritano alcun tipo di rispetto nei loro confronti. La verità è che pensano solo alla carriera, di noi non se ne sono mai importati.

"Sele apri, ti prego" cedo, non mi sono neanche chiesta come stesse lui
"vieni qui" ci stringiamo in un abbraccio
Sta piangendo anche lui, lo sento tirare sù con il naso.
"mi dispiace, mi dispiace tanto" mormora
"ti prego Ale non lasciarmi anche tu, ti prego" lo stringo di più a me
"sarò sempre al tuo fianco sorellina"
"anch'io.."
"calmati adesso però ok? non si meritano le tue lacrime" mi prende il viso e me le asciuga
Io faccio lo stesso a lui.
"ti voglio bene"
"anche io" mi lascia un bacio in fronte
"che abbiamo fatto per meritarci tutto questo?" mormoro con la testa sul suo petto
"niente, è successo è basta"
"ora capisco perché sei così protettivo nei miei confronti..." mi accarezza la schiena
"mi hai fatto da genitore, non solo da fratello" siamo ancora qui, nel bagno, le luci spente, silenzio, i nostri respiri del tutto irregolari
"e io credo di non averti mai dato nulla in cambio..."
"ah no?" sussurra
"no."
"invece si"
"cioè?"
"con il mio carattere difficile nessuno mi capisce. Tu sei l'unica. Per me è tantissimo. Lo sai che non ho mai pianto nemmeno difronte a loro"
"mh..."
"sei la cosa più importante che ho Selene" ci guardiamo, scoppio a piangere di nuovo e lo stringo più forte che posso con le braccia avvolte al suo collo.
Lui fa lo stesso, mi avvolge dai fianchi e mi stringe forte.
"shh calmati"
"anche tu sei importante per me, più di chiunque altro al mondo"
Restiamo abbracciati per non so quanto tempo, so solo che voglio dimenticare tutto.
"ci siamo solo noi due adesso ok? si, lo eravamo anche prima, ma adesso ancora di più. Ce la facciamo ok? siamo insieme e affronteremo tutto"
"grazie Ale, di tutto quanto"
"grazie a te" gli bacio la guancia e ci stringiamo di nuovo.

L'unico su cui posso contare davvero.

In love with a wrong person... // Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora