21.

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Dicevo, mi incammino verso la scuola di danza, gli invio un messaggio dicendogli che sto arrivando e mi risponde dicendo che è fuori.
Era da tempo che non usavamo la chat...

Eccolo lì, è intento a scrollare il telefono, sorrido mentalmente, nel caso alzasse lo sguardo improvvisamente e mi avvicino a lui.
"oi" lo richiamo
"ei" posa il telefono in tasca, mi guarda, io faccio lo stesso.
Indossa dei jeans strappati e una maglietta con qualche scritta, semplice ma addosso a lui sta bene tutto.
"allora... facciamo un giro?" chiede
"certo" accenno un sorriso che viene ricambiato
Ci mettiamo in macchina, spero non cali l'imbarazzo.
"beh raccontami qualcosa... com'è New York?" cominciamo bene dai
"molto bella e soprattutto grande, all'inizio mi perdevo spesso, usavo sempre Google Maps ahah, poi però una volta che hai memorizzato la zona, ti muovi facilmente"
"non avete idea su cosa fare dopo?"
"beh... Ale vorrebbe restare ancora un po' lì... sai, ormai ha tutto, la musica, gli amici, la ragazza... certo, gli manca Bergamo, voi e tutto il resto, ma mi ha detto così. Poi non so se cambierà idea. Per me lo stesso...sai... questa cosa non la sa nessuno, nemmeno Ale... praticamente mi hanno offerto di lavorare lì, questo comporterebbe viaggiare in tutto il mondo, ma mi hanno detto che si può scegliere dove lavorare maggiormente, perciò in teoria potrei anche scegliere l'Italia, ma ci devo pensare insomma..."
"cos'è che non ti convince?" sospiro
"ma non lo so... è una grossa opportunità si, ma se non fossi in grado?"
"se non fossi all'altezza non credo che te lo avrebbero proposto"
"si... però"
"però nulla, sei una grande ballerina Selene, tutto ciò che avevi sognato si sta realizzando pian piano, non buttare tutto all'aria per qualche insicurezza" lo guardo, ha ragione
"grazie Chri, mi servivano queste parole" da parte tua aggiungerei
"ho detto semplicemente quel che penso" mi guarda, gli sorrido leggermente
"perché lo hai detto a me per primo?"
"ho fatto ciò che sentivo" alzo leggermente le spalle e mi fa quel suo sorrisino che mi fa impazzire.
Parcheggia la macchina e scendiamo, ma quanto mi è mancata Bergamo?
"senti... non voglio che ci sia imbarazzo, lo odio, soprattutto con te" mormora
"lo stesso per me"
"mi sei mancata Selene, non sai quanto" mi prende le mani, un brivido mi percorre lungo la schiena
"non sai quanto tu..." abbasso lo sguardo, ma me lo rialza mettendomi una mano sotto al mento.
I nostri sguardi si incrociano, mi mancavano i suoi occhi, le sue lentiggini, tutto quanto...
Poi, improvvisamente, mi avvolge con le braccia, faccio subito lo stesso, ci abbracciamo forte, come se avessimo paura che l'altro scappi.
"ne avevo tanto bisogno" mormoro con gli occhi lucidi, stringendolo ancora di più
"anch'io" mormora piano, ci stacchiamo, mi guarda, io guardo lui, lo stringo di nuovo a me.
"solo... non voglio..."
"lo so, parleremo con calma e in un posto più riservato, ma ora dimentichiamo tutto e godiamoci queste ore insieme dopo tanto tempo" mormora accarezzandomi leggermente la schiena
"sono d'accordo"
"allora andiamo, non pensiamo a niente ok?" annuisco, mi prende per mano, lo guardo.
"Chri"
"che c'è? ho fatto qualcosa di sbagliato?"
"no e che... insomma, sei fidanzato, se qualcuno ci vede in giro così cosa penserà?"
"ei, tranquilla, io e Marta non stiamo più insieme" aggrotto le sopracciglia
"serio?" annuisce
"oh ok, mi dispiace"
"è tutto ok, tranquilla" sorride, perciò lo faccio anch'io.
Improvvisamente mi sento più leggera, si insomma, mi dispiace davvero per loro, però...
Ecco a cosa si riferiva Serena l'altro giorno in chiamata...
Iniziamo a passeggiare mano nella mano, come due amici, o almeno credo.
Ridiamo e scherziamo, ci raccontiamo qualcosa di ciò che abbiamo fatto in questi mesi.
Mi parla dei concorsi, spettacoli a cui ha partecipato, delle lezioni che ha svolto lui stesso, e io gli racconto dei miei spettacoli, delle lezioni, ciò che ho imparato.
Ora mi sento così spensierata...
Si certo, il nodo che ho in gola non si è ancora sciolto del tutto, ma per ora, e ripeto, per ora, va bene così.
"hai fame? vuoi mangiare qualcosa?" chiede all'improvviso e il cuore inizia a battermi velocemente
"no no sono apposto"
"sicura? prendiamo un gelato se vuoi"
"no no tranquillo" mi guarda perplesso, accidenti, mi sto agitando
"Sele tutto bene?"
"si"
"c'è qualcosa che non va? l'ho notato anche ieri" maledizione! e adesso che gli dico?
La tentazione di dirglielo c'è, ma non so... ho paura, paura di non so cosa però...
"oi" mi alza il viso
"puoi dirmelo se c'è qualcosa che non va" mormora dolcemente
"ultimamente..." sospiro
"semplicemente non ho fame" ammetto
"e perché?" chiede
"forse tutto lo stress e l'ansia" e anche la tua mancanza
"prometto che ti aiuterò ok?" mi prende le mani, lo guardo
"non permetterò che tu stia male" un sorrisino compare sul mio volto
Lo abbraccio, lo stringo ancora più di prima, sono così fortunata ad averlo.
"dai prendiamo un bel gelato"
"non credo di farcela..."
"invece si, dai andiamo" mi prende per mano e mi prende un gelato.
"già che l'hai pagato tu non dovevi"
"è solo un gelato Sele, che sarà mai"
"mhh"
Continuiamo a passeggiare e alla fine, tra una chiacchiera e l'altra, il gelato l'ho mangiato, non me ne sono neanche accorta.
"era buono?" chiede e annuisco, lui sorride
"Chri grazie, davvero"
"e di che" mi circonda le spalle con un braccio e mi attira a sé.
"che fai domani?"
"giornata di shopping con Sere"
"se non hai niente da fare domani pomeriggio vieni a scuola? voglio farti vedere qualche coreografia e poi... mi manca vederti ballare" mamma mia Chri, che effetti mi fai
"certo" sorrido leggermente
Torniamo alla macchina e stavolta c'è meno tensione nell' aria.
Continuiamo a parlare del più e del meno, finché non arriviamo davanti casa di Serena.
"è stato bello Chri, mi mancava troppo, grazie" fa un sorrisino
"ci vediamo domani" mi avvicino e lo abbraccio
"a domani"
Entro in casa, è ora di cena, Alex non c'è, Sere credo sia di sopra.
"amoo"
"sono sopra" e la raggiungo in camera sua
"beh??" mi siedo sul suo letto e porto dietro la schiena
"è sempre lui, non è cambiato niente..." vedo che sorride
"ma tu lo sapevi che si è lasciato con Marta?"
"certo, già da qualche giorno"
"e non me lo dici?" sollevo il busto
"era meglio se te lo diceva lui stesso no?"
"si... vabbè comunque è andata meglio di come pensassi... ci siamo abbracciati, è stato come tornare a respirare dopo tanto tempo"
"AA che bello, sono felicissima" sorrido anch'io
Le racconto un po' di ciò che è successo mentre ceniamo, poi la giornata si conclude.

In love with a wrong person... // Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora