Capitolo 48

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Per l'ennesima volta Billy e Greice mi avevano trascinata in un pub e per l'ennesima volta ero incollata allo sgabello del bancone ad ingurgitare alcool mentre loro ballavano in pista.

Sbuffai a quella constatazione.

«Un whisky, tesoro.»

Mi voltai verso la voce femminile al mio fianco e vidi che stava proprio fissando nella mia direzione.

«Ciao! Tu devi essere Eve.» Marchiò con voce squillante.

Aggrottai la fronte. Come sapeva il mio nome?

«Sono la cugina di Jake. Diciamo che tra vampiri ci si conosce, o meglio dire, le voci girano in fretta.» Scrollò le spalle.

Afferrò il bicchiere dal bancone e bevve un lungo sorso prima di puntare nuovamente l'attenzione su di me.

«Sono il nuovo fenomeno?» Dissi e senza farlo a posta risultò più una cantilena.

Schioccò la lingua e ridacchiò. «Diciamo che, una novellina è sempre argomento da tavolino. Ouch, che sbadata!» - Si portò una mano sulla fronte mentre scosse la testa. - «Non mi sono nemmeno presentata. Io sono Angie.»

Mi tese la mano, tentennai ma alla fine gliela strinsi. Non mi sembrava una cattiva ragazza.

«Allora, com'è questa nuova vita?»

Ancora prima che potessi rispondere riprese a sproloquiare. «Ti confesso che per me è stata una scoperta incredibile. Un'emozione unica! Cavolo, sono passata dalla noiosa Angie alla sexy Angie, non so se mi spiego.» Disse schiacciando un'occhio.

«È tutto così entusiasmante. Avere tanta energia, non aver bisogno di dormire. Ancora non sono molto abituata al sangue animale, preferisco di gran lunga quello umano ma, come ti sarà già stato detto, ci sono delle regole nella nostra comunità che vanno rispettate. Anche se, a volte, quando facciamo qualche festino ci viene permesso di cibarci per poi cancellare la memoria del malcapitato.» Sembrava che stesse più parlando con se stessa che con me.

Mi guardai intorno impaurita che qualcuno potesse sentire la nostra conversazione ma grazie alla musica chiassosa non si sentiva nulla.

«Tu sei da molto, insomma . . . in questa forma?» Non seppi bene come descrivere.

«Mooolto tempo! Se Jake è mio cugino, puoi ben capire. A proposito, come va tra voi due? Si vocifera che ti abbia presa sotto la sua protezione.»

Strabuzzai gli occhi. Jake nemmeno si ricordava della mia esistenza, altro che protezione.

«Non credo, o perlomeno, forse prima parlavamo. È da un po' che non ci sentiamo più ma, forse, è meglio così.» Le ultime parole furono un sussurro.

Angie capì la mia delusione e cambiò discorso. «Sai cosa? È ora che tu esplori un po' com'è essere diversi. Hai mai visto la nostra comunità, di notte?» Esclamò alzandosi dallo sgabello.

La seguii a ruota e negai col capo. Si protese verso di me per poi afferrarmi il braccio.

«Conoscerai un po' di gente.» Schioccò un'occhio.

Mi trascinò al di fuori del locale.

Mi ricordai di Billy e Greice ma oramai eravamo distanti e pensai che ubriachi come erano non avrebbero notato la mia assenza.

Arrivammo in un quartiere desolato. Le case erano perfette se non fosse che non c'era un'anima viva.

«Credi che sia finita qui?» Esclamò vedendo la mia espressione di confusione.

Caminammo velocemente, più andavamo avanti e più iniziavo a sentire baldoria. Iniziai a scorgere varie figure in fondo ad una spiaggia riservata che ballavano, parlavano e ridevano tra loro.

«Angie!» Una voce chiamò la biondina accanto a me.

Vidi un ragazzo tutto d'un pezzo dagli occhi chiari e capelli corvini avvicinarsi, stringere Angie al suo petto e scambiarsi un lungo bacio.

Voltai lo sguardo imbarazzata guardando il resto delle persone che continuavano a parlare mentre di tanto in tanto mi scambiavano qualche occhiata curiosa.

Angie si staccò dal ragazzo misterioso e si avvicinò a me sorridendo. «Non fare a caso al mio ragazzo, è un maleducato! Eve lui è Mike.»

Mike si avvicinò e protrasse la mano in avanti che accettai ricambiando il saluto.

IL RICHIAMO DELLA ROSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora