Capitolo 10

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Damon

Ma che cazzo mi ha detto la testa quando ho chiamato quella ragazza per poi proporle di uscire? Da quando sono arrivato sotto casa sua non faccio altro che pormi questa domanda senza trovare una vera risposta. Inizialmente avevo preso il suo numero da Jason solo per infastidirla ma poi è successo qualcosa che non me lo so spiegare e questo qualcosa mi ha spinto a chiamarla per sentire la sua voce e assicurami che stessi bene. Da quando ho incontrato questa ragazzina mi capitano solo cose strane, anzi, io mi comporto in modo strano sorprendendo persino me stesso. Se non sono il tipo da relazioni decisamente non sono il tipo che porta fuori una ragazza e intanto in questo momento mi trovo sotto casa sua i aspettandola. Di solito le ragazze mi pregano di salire mentre lei mi fa aspettare. Ho decisamente bisogno di svuotare la mente e riprendermi, non mi sto riconoscendo.

<Dam> il mio nome arriva alle mie orecchie in un sussurrio in quel modo che solo lei usa e che tanto mi piace. Di scatto alzo la testa trovando davanti a me Melek bella più che mai in un semplice vestito azzurro con i fiorellini mentre nei piedi ha le scarpe da ginnastica, ci avrei scommesso. Ho già capito che Melek preferisce la comodità ma soprattutto la semplicità e mi piace questa cosa di lei.

<Dove dobbiamo andare?> chiede curiosa mentre guarda la jeep a cui sono appoggiato.

<All'acquario> rispondo sparando la prima cazzata che mi viene in mente.

<Ed è lontano?> chiede nuovamente curiosa mentre non smette di fissare la jeep.

<Ti piace la jeep?> chiedo sorridendo.

<Più o meno, e decappottabile?> domanda senza mai toglierlo lo sguardo dalla macchina.

<Questo modello no> rispondo mentre mi stacco dalla macchina per andare a salutarla con un bacio sulla guancia come di solito fa lei con me.

<Andiamo a piedi?> chiede seria per alzare finalmente lo sguardo su di me. Posso leggere la preoccupazione nei suoi occhi castani che in questo momento mi sembrano spenti e non brillanti come nei giorni passati.

<C'è caldo per camminare a piedi e poi l'acquario è lontano>

<Andiamo altrove?> chiede speranzosa.

<Hai paura di salire in macchina?> chiedo ridacchiando.

<Mia madre mi ha insegnato di non salire in macchina con gli sconosciuti> risponde facendo spallucce.

<Ma tu mi consoci quindi puoi stare tranquilla> parlo veloce mentre afferro la sua mano con la mia tirandola leggermente verso la macchina per poi aprirle lo sportello.

<Ma almeno è pulito il sedile?> chiede schifata mentre fissa l'interno della macchina quasi come se avessi paura.

<Ti sembra sporco per caso?> chiedo irritato. Io tengo sempre la macchina in ordine e dato che sono l'unico a salirci non vedo come potrebbe sporcarsi.

<Effettivamente no. Hai controllato bene? Magari ci saranno capelli sparsi sul sedile, a me fa senso sedermi dove ci sono dei capelli non miei e magari castani, quasi biondi direi> parla a vanvera mentre storce il naso.

<Ti sembra che ho i capelli biondi?> chiedo disperato sperando che si decida di salire in macchina.

<Tu no però...>

<Appunto e dato che i miei capelli non sono biondi e nessuno sale nella mia mancchia è impossibile che tu trova dei capelli sul sedile. Prima di domani vuoi salire?> chiedo sbottando mentre lei mi rivolge un'occhiataccia.

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