Capitolo 35

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Melek

C'è un momento nella vita in cui capisci che c'è qualcosa che non va, come un presentimento ed è questo quello che io sento da quando stamattina ho aperto gli occhi. Sento come se avessi un peso all'altezza del cuore e un brutto presentimento mi tormenta senza darmi pace.

<Sarà per via del matrimonio> continua Damon a ripetermi per l'ennesima volta. Lui è convito che mi sento così solo perché ho deciso di non andarci al matrimonio dei nostri genitori. Potrei anche sbagliare ma mia madre si è comportata da stronza dato che in questi giorni non si è fatta sentire per niente e oggi si sposa.

<Non lo so Dam, così poco significhiamo per loro?> chiedo tristemente. Non mi aspettavo davvero un simile comportamento da parte di mia madre.

<Se ti consola saperlo anche Jason l'ha saputo da poco> mi informa mentre mi stringe più forte fra le sue braccia.

<Lui ci andrà?> chiedo curiosa. Quando avevo deciso di venire qui a Istanbul principalmente lo avevo fatto solo per incontrare mio fratello e cercare di riappacificarmi con lui ma Jason per tutti questi mesi non ha fatto altro che comportarsi male con me facendomi cambiare idea su di lui ma Damon non sopportava più vederci così separati e mi ha confessato quello che in pratica avrebbe dovuto dirmi Jason ma che per paura non ha confessato.

<Avete reagito nello stesso modo sai? Anche lui si è sentito escluso ma ha deciso di andarci lo stesso. Sei sicura che vuoi restare a casa?>

<Preferisco continuare a stare fra le tue braccia e guardare le lucine dell'albero lampeggiare> rispondo a bassa voce. Per quanto cerco di capire perché mia madre si sta comportando in questo modo non riesco a trovare nessuna ragione.

<Andiamo a fare un aperitivo fuori e poi vedremo cosa fare> propone deciso mentre mi costringe di alzarmi dal divano. Non ho nessuna voglia di andare a quel matrimonio ma penso che se non lo facesse mi sentirei in colpa con tutto che mia madre è stronza.

"Se ha sbagliato lei non vuol dire che debba farlo pure tu" sono state queste le parole di Barish quando gli ho raccontato il motivo del perché non voglio andarci.

<Al diavolo> borbotto piano mentre tiro fuori dall'armadio un semplice tubino nero che mi arriva poco più sopra del ginocchio e mettermelo prima di cambiare idea.

<Forse ho cambiato idea, possiamo restare a casa> sento Damon balbettare e istintivamente mi giro verso la porta della camera da letto dove lo vedo fermo sulla soglia mentre mi fissa.

<Non fare il bambino Damon, sei stato tu a costringermi di uscire quindi adesso noi due usciamo>

<E va bene ma sappi che appena torneremo a casa sarò lieto di toglierti di dosso questo vestito> ammette sincero mentre si avvicina a me.

<Tieni a bada il tuo amichetto se non vuole navigare in mar rosso> dico ridacchiando mentre prendo il mio cappotto.

<Ho sempre un piano di riserva sai? Ancora non mi sono dimenticato di quella tua idea con la lingua> risponde sorridendo mentre sente le guance accaldate.

<Oh ma guardala, sei arrossita> dice beffandosi di me.

<Smettila di fare lo stronzo e andiamo>

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