Capitolo 23

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Melek

Prima di ogni tempesta c'è sempre un momento di quiete e quando arriva non sempre porta buone cose

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Prima di ogni tempesta c'è sempre un momento di quiete e quando arriva non sempre porta buone cose. Kiraz Wilson è peggio di un tornado e in questo momento mi trovo in piena tempesta praticamente da quando alle quattro del mattino ha citofonato alla porta facendomi prendere un grande spavento, così grande che invece di controllare chi fossi alla porta l'ho aperta colpendo con la padella la prima persona che mi sono travata davanti. Eh no, non era mia madre ma Emre che è caduto lungo lungo per terra in uno stato di svenimento dalla quale sembra non volersi riprendere.

<Quel spioncino che si trova sulla porta serve proprio per controllare chi fosse dall'altra parte della porta prima di aprire Melek!> urla contro di me incazzata più che mai.

<Nessuno ti ha detto di presentarti alla mia porta nel cuore della notte. C'è una aggeggio chiamato telefono madre, potevi usarlo per avvisarmi che saresti arrivata>

<Ti avevo andato ieri un messaggio> cerca di giustificarsi.

<Prima che arrivassi potevi benissimo farmelo sapere>

<E tu dovevi controllare prima di aprire. Pensi per caso di assomigliare a rapunzel?> chiede sbuffando.

<Ma cosa c'entra ora?> domando confusa mentre la guardo.

<Solo quella bionda andava in giro con una padella in mano, volevi per caso copiarla?> chiede incaricando le sopracciglia facendomi alzare gli occhi al cielo.

<Invece di sparare cazzate prova a svegliare Emre. Dio, fa davvero impressione in questo momento> mormoro mentre guardo Emre sdraiato sul divano con le mani una sopra l'altra appoggiate sopra la pancia. Mia madre ha pensato che se magari lo avrebbe messo come un vero morto non sarebbe morto sul serio. Quando vuole sa essere più deficiente di me.

<È colpa tua! Se muore giuro che ti farò tormentare dal suo fantasma per il resto della tua vita> sbotta nuovamente mentre si dirige in cucina tornando l'attimo dopo con un vassoio pieno d'acqua.

<Ma che intenzione hai?> chiedo perplessa ma mia madre invece di rispondere a parole lo fa con i fatti quando subito dopo butta l'acqua addosso a Emre a tipo gavettone estivo.

<Dannazione> urla ancora quando il suo adorato ragazzo non si riprendere .

<Scapa> sussurra così piano che faccio persino fatica a capirla ma quando la vedo scagliarsi contro di me inizio a correre come una pazza per tutta la casa cercando di sfuggire dalle grinfie di mia madre.

<Ti hanno posseduta per caso?> chiedo seria facendola urlare ancora di più.

<Sta ferma e fatti prendere, giuro che ti prenderò a colpi di padella>

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