Capitolo 15

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Melek

"Ho bisogno di parlarti" scrivo velocemente per poi inviare il messaggio. Negli ultimi giorni troppe cose sono successe, cose che hanno risvegliato in me non solo brutti ricordi ma anche tante paure. Dopo aver confessato a Damon la tragedia che ho subito lui ha lasciato il mio appartamento nel silenzio più totale lasciandomi da sola e da allora sono passati un paio di giorni, giorni in cui non si è fatto ne vedere ma neanche sentire e per questo le mie paure sono ritornate. Quando ho avuto quel incidente Alex mi lasciò sola in mezzo al campo per poi scappare. Nonostante mi avessi colpito sei volte al petto e perso un sacco di sangue ero cosciente ma non potevo fare nulla per salvarmi. Ero decisamente troppo lontana da casa e le mie condizioni non erano le migliori dato che non riuscivo a muovermi. Iniziai a piangere in silenzio pensando che non mi sarei mai salvata e nessuno mi avrebbe trovata ma poi mi ricordai di avere il mio telefono e con un grande sforzo riuscì a tirarlo fuori e chiamare Jason. Sapevo che lui non mi avrebbe potuto aiutare in alcun modo ma avevo bisogno di mio fratello e lui mi liquidò senza darmi il tempo di parlare, per questo ad oggi lo odio. E mio fratello e gli voglio bene ma il mio cuore in un certo senso lo odia anche. Non so perché mi ha detto che quello che mi è successo è stata colpa sua, ho cercato di chiedergli spiegazioni ma quel giorno è scappato. Ho cercato di chiedere spiegazioni a mia madre ma lei non sapeva neanche che lui fossi a conoscenza dato che io avevo deciso di non farglielo sapere. I dottori mi avevano detto che sono sopravvissuta forse grazie a un miracolo dato che loro pensavo che non c'è l'avrei fatta.

"Il tuo nome ti si addice tesoro, tu sei veramente un angelo" sono queste le parole che la mamma mi ha ripetuto per molto tempo dopo essermi ripresa.

<Pronto> rispondo velocemente senza controllare chi mi avesse chiamato.

<Günes> mi chiama la persona che c'è dall'altra parte del telefono.

<Non sai quanto sono felice di sentirti Emre>

<Cosa è successo? Appena ho visto il tuo messaggio mi sono preoccupato>

<Possiamo incontrarci?> chiedo speranzosa mentre esco dal ristorante e guardami intorno cercando con lo sguardo Barish.

<Dove hai la testa tesoro? Ti ho informato ieri che oggi sarei partito per andare a New York> dice ridacchiando facendomi sbuffare. Se la smettessi di pensare a Damon forse sarei più attenta quando gli altri mi parlano.

<Vuoi parlare ora? Ho un po' di tempo prima che arrivi l'aereo> dice l'attimo dopo diventando serio.

<Io non lo so. Ho paura di aver perso un amico molto importante> confesso tristemente. Non so perché Damon non si è più fatto sentire da quel giorno e ho paura che il mio passato l'abbia spaventato. Non ho mai raccontato a nessuno quello che mi è successo, prima di tutto perché non ho più voluto avere nessun tipo di rapporto con gli altri e poi la vicinanza di altri maschi mi ha sempre terrorizzata, tranne Emre e adesso anche Damon e quest'ultimo mi destabilizza abbastanza. Emre si è comportato con me come avrebbe dovuto fare mio padre. Lui si è preso cura di me ed è grazie a Emre se sono riuscita a superare quel trauma e andare avanti.

<Perché pensi una cosa del genere?> chiede confuso.

<Gli ho confessato quello che è successo l'anno scorso> confesso lasciandolo senza parole. Voglio bene a Emre e gli sarò sempre grata non solo per come si è comprato con me ma anche perché ama mia madre e la rende felice e con tutto che ci raccontiamo ogni cosa non ho avuto il coraggio di dirgli che l'amico di cui ultimamente gli parlo e suo figlio.

<Deve essere molto speciale questo ragazzo> mormora come se fossi sconvolto. Lui sa quanto sono riservata soprattutto su questo argomento.

<Penso di si> rispondo sospirando. Damon è davvero molto importante per me dato che gli ho raccontato quello che più mi tormenta.

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