Capitolo 17

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Melek

<Mi stai dicendo che avete dormito nello stesso letto senza fare niente?> chiede Barish per l'ennesima volta sconvolto.

<Giuro che se lo chiedo nuovamente ti infilo questa forchetta giù per la gola. Eravamo ubriachi e anche se non lo fossimo stati non sarebbe successo niente ugualmente> rispondo sicura di me mentre finisco di sparecchiare il tavolo.

<Perché ne sei così convita? Pure un cieco capirebbe che scoppiano le scintille tra di voi>

<Ti ricordo che non stiamo insieme sul serio Barish> rispondo mentre il tono della mia voce scende in modo drastico.

<Solo perché non volete ammettere che siete pazzi uno dell'altro. Continuate a giocare a questo stupido gioco ma prima o poi uno dei due si innamorerà sul serio o forse tutte due sempre se già non lo siete e per orgoglio farete finta di niente> dice sicuro di se.

<È un bel ragazzo Barish e mi piace tanto ma molto volte l'ho visto frenare davanti a me e questo mi ha fatto capire che forse non solo il suo tipo> alzo le spalle cercando di sembrare indifferente ma dentro il mio cuore si sta frantumando. Non ho mai provato simili sentimenti per nessun ragazzo ed essere interessata a Damon è già un caso perso in partenza dato che lui non sembra essere coinvolto più di tanto, non come me e il mio stupido cuore che ogni volta che è vicino a me batte fortemente.

<Se tu credi che lui non ricambia allora smettila di giocare a questo gioco Melek, ti farai del male da sola>

<Vorrei tanto ma non posso. La sua presenza mi fa stare meglio> confesso sincera.

<Promettimi solo di stare attenta e non coinvolgerti più di tanto> dice solamente aspettando una risposta da parte mia e quando acconsento con la testa va sul retro verso gli spogliatoi. Mi dispiace mentirti Barish sussurro mentalmente mentre vado verso il mio armadietto e recuperare la mia borsa. Non faccio in tempo a prendere il telefono che esso inizia a squillare.

<Sentivi già la mia mancanza?> chiedo ridacchiando appena rispondo.

<Tu mi manchi sempre> ammetto sincero Damon.

<Sei per caso ubriaco?> chiedo ironicamente mentre mi dirigo fuori per aspettare Barish.

<Assolutamente no. Hai finito di lavorare? Ti vengo a prendere se mi dici dove devo venire> dice sorprendendomi.

<Oh, ehm, hai per caso una barca?> chiedo nuovamente in modo ironico.

<A cosa ti serve la barca? Non sei al lavoro?>

<Certo che si, ma il ristorante dove lavoro si trova in mezzo al mare> rispondo velocemente per poi prepararmi alla sua sfuriata, la stessa che ho avuto da parte di Emre quando stamattina mi ha chiamato dato che ha scoperto che lavoro per lui. Non si è arrabbiato per questo ma perché non glielo avevo detto.

<Stai lavorando per mio padre?> urla incazzato.

<A quanto pare> rispondo ridacchiando cercando di alleviare la tensione.

<Non c'è niente da ridere Melek. Non puoi lavorare per mio padre>

<E perché no? Giuro che neanche lui lo sapevo fino a stamattina. Ho fatto il colloquio con il manager proprio per non essere scelta per la nostra conoscenza ma per la mia validità. Avevo bisogno di un lavoro e ne ho trovato uno poi se il tuo problema è il fatto che lui si vede con mia madre non è un mio problema. Non so perché sei così duro con lui e non lo saprò mai se tu non ne vuoi parlare e stiamo facendo credere loro di non conoscerci>

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