Capitolo 14

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Melek

<Vuoi dirmi cosa diavolo è successo stamattina sul campo?> chiede Deniz decisamente curiosa mentre si siede difronte a me al tavolino della caffetteria.

<Ha messo al tappeto suo fratello> risponde Barish al mio posto ridacchiando.

<E tu come fai a saperlo?> chiedo aggrottando le sopracciglia.

<Qui le voci girano e poi non e da tutti i giorni vedere una ragazza mettere ko un soldato> risponde nuovamente il mio amico.

<Jason è solo un coglione presuntuoso. È bravo con la lotta corpo a corpo ma il fatto è che io conosco ogni sua mossa e so prevenirla in tempo e poi il suo unico problema è che abbassa troppo in fretta la guardia credendo di essere invincibile> rispondo facendo spallucce.

<Come fai a sapere queste cose? Anzi, come fai a conoscere tutte quelle mosse?> chiede nuovamente la mia amica mentre divora il suo pranzo.

<Mio padre è un detective e fin da piccoli ha addestrato sia ma che mio fratello a difenderci ma in particolar modo me. Forse sperava che anche io fossi un maschio per poter fare squadra con Jason è un giorno fare il suo stesso lavoro ma ha avuto la sfortuna di avere una femmina e quindi ha pensato che insegnarmi a difendermi molto meglio rispetto a Jason un giorno mi sarebbe stato d'aiuto> confesso mentre pian piano i ricordi della mia infanzia risalgono a galla e la maggior parte di essi non sono così belli.

<C'è qualcosa che tu non sai fare?> chiede Deniz decisamente sorpresa dopo aver sentito la mia confessione.

<Può darsi> rispondo alzando le spalle. Non so andare in macchina vorrei tanto dirglielo ma confessando una cosa del genere può suscitare curiosità partendo poi con una catena di domande ed io non voglio proprio rispondere a delle domande inopportune.

<Melek> sospiro sollevata quando sento la voce di Damon chiamarmi per nome.

<Noi abbiamo da fare> balbettano i due amici per poi alzarsi velocemente dal tavolo e svignarsela.

<Come stai?> chiede a bassa voce mentre si siede davanti a me prendendo le mie mani fra le sue incrociando le nostre dita.

<Andiamo a casa?> chiedo così dal nulla sorprendendo alla grande Damon.

<A casa?> chiede allibito chiedendo conferma di quello che ho appena detto.

<Sono stanca Dam, l'allenamento di stamattina mi ha uccisa> borbotto assonata mentre sbadiglio.

<Dovresti dire alla tua insegnante di darti un po' di tregua>

<Ma io mi riferivo all'allenamento con Jason. Era da tanto che non combattevo il quel modo, sono un po' arrugginita> rispondo ridacchiando confondendo Damon.

<Jason odia essere chiamato vigliacco così come io odio essere chiamata fifona e da piccoli questo era il nostro modo per stuzzicarci per poi finire con il combattere e di solito non lo facevamo per farci male ma solo per tenerci allenati. Nostro padre ci ha insegnato le basi della lotta ma soprattutto a me ha insegnato le mosse del krav maga>

<Quel coglione ti ha colpito> sbotta in modo duro stringendo le mie mani per il nervoso.

<Sa gestire la sua forza Damon e quando colpisce non mi fa realmente male, a differenza mia. Questa volta ho esagerato un po'> rispondo sincera mentre ci dirigiamo fuori dalla caffetteria.

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