Capitolo 26

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Melek

Sono giorni che ogni volta che chiudo gli occhi per dormire non riesco a prendere sonno non durante la notte perlomeno. La stanchezza che mi porto addosso si fa sentire e durante la giornata crollo addormentandomi ma solo per un ora al massimo. Da quando è venuta mia madre con Emre qui a Istanbul qualcosa è successo dato che l'ultimo giorno che ho passato con Damon è stato cinque giorni fa quando mi portò a casa sua. Ci siamo sentiti per telefono e per quanto ha provato a spiegarmi che è occupato in accademia io so che qualcosa non quadra per questo ho deciso di intrufolarmi dentro l'accademia militare con l'aiuto di Klaus. In questi giorni abbiamo avuto modo di scambiare qualche parola dato che viene spesso in accademia da noi. Da quello che ho capito si vede con una ragazza che fa parte del mio gruppo di ballo. Con Klaus non siamo amici però diciamo che lo tollero, l'importante che non fa lo stronzo con me e siamo in pace.

<Se ci becca il generale siamo, anzi io sono fottuto> mormora a bassa voce mentre mi fa segno di seguirlo.

<Oh smettila di sdrammatizzare. Sei stato tu a chiamarmi l'altra volta quando Damon litigava con mio fratello>

<L'altra volta il generale non era presente. Quando c'è lui nessuno può uscire e neanche entrare> risponde Kalus diventando serio. Magari Damon aveva ragione penso mentalmente mentre superiamo il portone.

<Lo trovi al poligono. Conosci già la strada e per l'ennesima volta se...>

<Se il generale mi becca non farò il tuo nome tranquillo> rispondo interrompendolo. Mi incammino lentamente verso il poligono e quando arrivo davanti alla porta la apro veloce entrando dentro.

<Damon> inizio a chiamarlo appena lo vedo girato di spalle intento a sparare il bersaglio. Non ho mai visto Damon sparare ma sembra troppo accanito e grazie alla postura rigida del suo corpo capisco che è nervoso. Mi avvicino lentamente a lui poggiando la mano sulla sua spalla abbassandomi velocemente quando lui si gira sparando un colpo contro il muro. Afferro con le mani la sua gamba più forte che posso facendolo cadere per terra.

<Volevi ammazzarsi per caso?> urlo contro di lui mentre mi alzo lasciandolo con il sedere per terra.

<Sei pazza? Ma cosa ci fai qui?> urla a sua volta quando mi vede.

<Ti preoccupa di più cosa faccio qui e non il fatto che stavi per aprirmi il cranio in due con una pallottola?> sbotto contro di lui.

<Nessuno ti ha detto di toccarmi la spalla mentre tenevo la pistola in mano> risponde in modo duro mentre si alza.

<Stai cercando di fare il duro con me?> chiedo cercando di istigarlo. C'è qualcosa che non va in lui. Non mi sta guardando negli occhi, neanche prima l'ha fatto quando ha posato lo sguardo su di me.

<E tu cerchi di provocarmi?> chiedo sbuffando.

<Che c'è Demir hai paura di essere messo al tappeto da una ragazza?> chiedo ridacchiando mentre mi dirigo fuori dal poligono.

<Dove credi ti andare? Qui non sei a casa tua che puoi girare come ti pare, se ti vede il generale...>

<Sisi ho già sentito questa storia ma indivia un po'? Non mi interessa. Dove si trova la palestra?> chiedo seria mentre mi fermo di colpo girandomi verso di lui.

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