Capitolo 5

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Damon

<Dai amico almeno per stasera scollati da quel divano e andiamo a bere qualcosa> mi incita Jason in modo insistente. Da quando sono tornato da New York qualche giorno fa non ha fatto altro che insistere per uscire.

<Non sono tuo amico> parlo in modo duro cercando di sembrare autoritario.

<Hai regione, sei il mio capo ma dato che mi consideri tuo fratello posso benissimo mandarti a quel paese e dirti che fai schifo come capo> ride divertito per poi afferrare il piccolo cuscino che c'è sul divano e tirarmelo addosso.

<Essere il tuo capo mi da il diritto di farti svegliare domani mattina preso, molto presto e farti allenare sul campo> rispondo sempre in modo duro ma non perché c'è l'ho veramente con lui, ormai questo è il mio modo di fare, di rivolgermi alle persone e il ruolo di capitano lo richiede.

<Da quando sei tornato sei più stronzo del solito> evidenzia l'ovvio il mio caro amico. Conosco Jason ormai da quattro anni e lui è l'unico che mi ha rotto così tanto i coglioni fino a quando non siamo diventati ottimi amici. Inizialmente non lo sportavo affatto, si impicciava sempre dappertutto, parlava troppo e poi era decisamente fastidioso. Stranamente questo mi fa ripensare a quella ragazza che ho conosciuto nell'aereo decisamente strana. Ricordo ancora l'espressione imbronciata che aveva sul viso quando occupai il suo posto. Chi cazzo prenota tre posti sull'aereo solo per stare comodi e non avere persone intorno? Se mi soffermo a pensare ricordo alla perfezione i suoi occhi castani, così scuri ma così limpidi allo stesso tempo.

<C'è qualcosa che ti tormenta?> chiede poi diventando serio interrompendo i miei stessi pensieri.

<No> rispondo solamente mentre sbuffo. In realtà c'è qualcosa che non mi da pace ma non saprei spiegarlo. Non mi è mai successo di pensare in questo modo ad una persona ma la mia mente non fa altro che tirare fuori quel giorno sull'aereo passato con quella ragazza. Secondo me i suoi genitori ci hanno azzeccato in pieno con il nome dato che sembrava veramente un angelo e non mi riferisco a quando era sveglia ma a quando si è addormentata. Quella ragazza da sveglia è un tornado in grado di farti disperare per quanto è cocciuta ma c'è una cosa che non lo ammeterei mai a voce alta, mi è piaciuta. Quel scricciolo di ragazza che è alta solo la metà di mi è riuscita ad incuriosirmi con il suo modo di fare. Conosco tante persone e la maggior parte di esse fanno quello che fanno solo per compiacermi ed entrare nelle mie grazie e sinceramente sono stanco di questo tipo di persone, lei invece senza fare niente è riuscita a catturare la mia attenzione. Le ho mentito quel giorno e non mi pento, non è vero che si è addormentata addosso a me ma io ho fatto in modo che dormisse sulla mia spalla e il motivo non lo conosco nemmeno io. Non ho mai visto nessuno di mia conoscenza leggere Nicholas Sparks e quando fra le sue mani ho visto quel libro non mi sono potuto trattenere dal leggerlo nuovamente, con lei, per lei. Non ho mai fatto una cosa del genere con nessuna ragazza ma in quel momento mi andava di farlo per questo mi sono avvicinata a lei, volevo condividere con quella ragazza la mia passione per la lettura, sapevo che lei lo avrebbe capito, che lei mi avrebbe capito ed è stato così per questo mi ha permesso di tenere il suo libro e continuare a leggere per lei fino a quando non si è addormentata con la testa sul finestrino e forse è stato per colpa della strana situazione che si era creata o probabilmente per la stanchezza ma vederla in quella posizione non mi piaceva per questo dopo aver posato il libro l'ho spostata lentamente affinché si appoggiasse con la testa sulla mia spala. Ripensandoci vorrei tornare indietro e tirarmi un pugno da solo per il mio strano comportamento ma la cosa più strana è che non mi pento di averlo fatto. Non so se è possibile ma grazie a lei e a quella tranquilla che è riuscita a trasmettermi mentre dormiva mi sono addormentato anche io insieme a lei.

<Fanculo> impreco per poi alzarmi dal divano. La devo smettere di pensare a quella ragazza tanto non la vedrò mai più.

<Andiamo al pub> dico deciso per poi spostare lo sguardo su Jason che mi guarda forse stranito. Ora sono pure lunatico per colpa di quella ragazzina.

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