Capitolo 22

761 95 19
                                    

Melek

<Mi dispiace tanto di non essere riuscita a vedere il tuo saggio tesoro> dice la mamma dispiaciuta.

<Tranquilla mamma per questa volta ti perdono dato che è la prima volta che manchi> rispetto ad altre persone vorrei dire ma mi contengo. Quando si tratta di mio padre la mamma si rabbuia. Con mio padre Logan non ho mai avuto un bel rapporto, anzi non ho proprio nessun tipo di rapporto. Quando ero piccola non lo vedevo quasi mai dato che era sempre a lavoro e quelle poche volte che decideva di fare il padre addestrava me e Jason come se fossimo due soldati pronti a rispettare ogni suo ordire. Per Logan il lavoro è sempre stato più importante della famiglia e la sua assenza a strada lunga ha iniziato a sentirsi ma dopo un po' penso che ci si fa l'abitudine. La mamma per molto tempo ha provato di tenere la famiglia unita ma quando dall'altra parte non c'è stata la stessa intenzione lei ha deciso di divorziare e continuare a prendersi cura di me e di Jason da sola, come ha sempre fatto d'altronde.

<Cosa mi racconti di nuovo?> chiede la curiosona.

<Niente di che, ehm, ho visto anche Jason ieri sera> farfuglio cercando di non focalizzarmi su Damon che dorme beatamente sul mio divano. Penso che dovrei proprio raccontare a mia madre della mia conoscenza con Damon e non solo. Cosa dovrei dirle, ehi mamma sai mi sto venendo con il figlio del tuo ragazzo.

<Oddio> sussurro a bassa voce sconvolta. Praticamente Damon potrebbe essere il mio fratellastro se solo la mamma si sposasse con suo padre.

<Tesoro, sei ancora lì? Melek!> urla poi la mamma dall'altra sorte del telefono facendomi sobbalzare.

<Ma sei pazza? Mi hai fatto spaventare> urlo a mia volta svegliando Dam però. Lo vedo alzarsi di fretta dal divano e dato che ha gli occhi ancora mezzi chiusi non vede il pouf davanti a lui e inciampa cadendo per terra provocando un grande chiasso facendomi scoppiare a ridere.

<Ma che ridi stronza?> sbotta contro di me mentre cerca di alzarsi dal pavimento.

<Se volevi che non ridessi dovevi stare attento>

<E tu dovevi stare zitta e non urlare> borbotta infastidito mentre storce il naso appena si tocca il fondoschiena.

<Ti fa male?> chiedo preoccupata e senza pensare a quello che faccio inizio a toccare la natica destra cercando di massaggiarlo leggermente.

<Se volevi toccarmi bastava dirlo tigre, sono tutto tuo> sussurra piano e quando si gira per guardarmi negli occhi io mi ci perdo nei suoi.

<È duro> balbetto in modo impacciato.

<Non solo lui fidati> risponde sussurrando nuovamente mentre sfiora il mio collo con le dita facendomi rabbrividire soprattutto quando tocca un punto ben preciso poco più sotto dell'orecchio.

<Fammi provare una cosa> dice a bassa voce e senza riscrivere una risposta da parte mia inizia a lasciare una scia di baci sul mio collo per poi soffermarsi sul punto di prima e quando inizia a torturarmi il collo dalla mia bocca esce un ansimo incontrollato.

<Merda> mormora piano staccandosi poi da me lentamente.

<Mi farai impazzire> dice prima di impossessarsi della mia bocca in modo bramoso ma un rumore quasi inesistente arriva alle mie orecchie e quando la mia mente realizza che in tutto questo tempo ho tenuto in telefono in mano con mia madre ancora in linea strabuzzo gli occhi mentre il mio respiro si ferma all'istante.

<Che ti prende?> chiede Damon mentre mi guardo stranito.

<Mia madre> sussurro a malapena indicando il mio telefono ma Damon mi sorprende quando afferra il mio telefono portandoselo all'orecchio.

<Signora Kiraz. Sono Damon, nono nessun amico sono il suo ragazzo> risponde facendomi strabuzzare gli occhi.

<Oh ma certo, è stato un piacere parlare con lei> dice infine prima di staccare la chiamata.

<Tu non sai cosa hai appena causato> borbotto piano cercando di non dare di matto.

<E sarebbe? Tua madre è stata così gentile però ha detto che presto ti richiamerà, aveva da fare> risponde mentre appoggia le mani sui miei fianchi attirandomi a se.

<Il suo d'affare è prenotarsi il biglietto d'aereo per venire qui> dico sicura di me.

<Ma che dici...> risponde ridacchiando per poi interrompersi portando il telefono davanti agli occhi leggendo il contenuto del messaggio che ho appena ricevuto.

<Sta vendo qui> dice l'attimo dopo strabuzzando gli occhi.

<Ora nessuno può salvarti da lei. Mia madre sa essere molto fastidiosa certe volte e ti farà un sacco di domande solo per assicurarsi che tu non sia uno stronzo in grado di ferirmi e si da il caso che tuo padre mi vuole bene e tu sei suo figlio quindi avrai un doppio problema> parlo a vanvera pensando già al loro arrivo qui a Istanbul.

<Mio padre non mi fa paura e con tua madre andrò d'accoro,vedrai>

<Uomo avvisato mezzo salvato> risponde poi alzando le spalle.

<Nessuno potrà impaurirmi al tal punto che mi faccia scappare da te tigre. Io non ti mollo> ammetto sorprendendomi. Sono giorni che in un certo senso ci siamo dichiari ed ho fatto la scelta migliore. Mi piace davvero tanto Damon e giorno dopo giorno sta diventando sempre più importante per me.

<Non potrai liberarti da me> dico ridacchiando mentre salto nelle sue braccia portando le braccia intorno al suo collo e le gambe intorno ai fianchi.

<Anche se tu volessi farlo io verrò a riprenderti> confessa sincero mentre qui adorabili occhi marroni non smettano di guardarmi neanche per un secondo.

<Io penso di essermi innamorata Dam> sussurro piano confessando quello che provo per lui.

<Io non so cosa vuol dire essere innamorati ma ogni volta che sei vicina a me il mio cuore batte maledettamente forte e quando non ci sei mi sento come se qualcosa mancasse per questo vengo sempre qui da te, voglio vederti e averti vicina a me ogni giorno della mia vita> confessa piano come se avessi paura di essere preso in giro, di non essere ricambiato.

<Sei una persona magnifica Dam e anche io voglio vederti ogni giorno perché senza mi sento incompleta> confesso a mia volta riuscendo a strapparli un sorriso sincero.

Deceptive LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora