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Ero stato bravo ad evitare Minho Hyung tutto il giorno, ero anche corso via dopo la fine delle lezioni senza salutare neanche Felix, anche perché stava parlando con Hyunjin, o meglio le loro lingue erano intente a scambiare conversazioni interessanti tra di loro.

Andai veloce fino al vicolo dietro la scuola, dove feci un respiro di sollievo e chiusi gli occhi, quando due mani mi afferrarono le spalle e mi ritrovai contro il muro.
Sgranai gli occhi trovandomi gli occhi scuri e profondi di Lee Minho che mi osservavano con fare omicida.
"Cosa hai fatto?" Disse con il fiatone.
"C-cosa ho fatto?" Deglutii.
Notò che ero un po' spaventato, quindi si allontanò leggermente.
"I soldi Jisung, i soldi della gita dove li hai presi?" Disse mettendosi le dita sulle tempie e massaggiando.
"Oh... li avevo da parte" risposi piano.
"Perché cazzo lo hai fatto?" Mi guardò fisso negli occhi.
"Io... io..."
"Tu cosa? Cazzo Jisung, perché fai sempre di testa tua?" Urlò.
"Ho sbagliato ancora..." singhiozzai "non volevo farti arrabbiare di nuovo"  mi accasciai a terra con le mani sugli occhi "volevo solo tu potessi venire con me in Malesia"

Dopo qualche secondo sentii una mano sui capelli "smettila di piangere dai" la sua voce era molto più calma.
"Scusa se faccio sempre la cosa sbagliata con te Hyung" piansi.
"Jisung, alzi la testa per favore?"  Chiese dolcemente.
Alzai poco poco gli occhi giusto per intravederlo con i miei capelli che coprivano in realtà quasi tutta la sua figura.
"Volevi così tanto che venissi con te?" Chiese sedendosi davanti a me.
Annuii e lui allungò piano una mano verso i miei capelli, ampliando il mio campo visivo e mano a mano che i miei occhiali si disappannavano, ebbi chiaro il suo viso che come sempre trovai perfetto.
"Scusa se sono stato troppo duro prima" la sua mano restò sulla mia testa, accarezzando i miei capelli disordinati.
"Perché eri arrabbiato? È così brutto che io abbia pagato per te?" Chiesi togliendomi gli occhiali per metterli per terra vicino a noi.
"No è che oggi..." sospirò.
"Cosa?"
Lui mi guardò attentamente negli occhi "niente è che volevo parlartene a pranzo, poi ho accumulato lo stress e me la sono presa con te" disse sbrigativo.
"Ah" distolsi lo sguardo "quindi ti va bene?"
"Cosa?" Cercò il mio sguardo.
"Venire in Malesia con noi..."
"La ragazza di oggi... viene in Malesia?" Chiese.
"Non lo so" ammisi.
Lui annuì come se stesse pensando.
"Ormai hai pagato no?" Mi scompigliò i capelli.
"Vuol dire si?" Mi morsi il labbro
Lui fece un piccolo sorriso e gli saltai letteralmente al collo.
Sentii anche lui ridacchiare.
"Grazie Hyung"
Si allontanò un po' da me per guardarmi, dovetti distogliere lo sguardo sentendo le guance arrossarsi.
"Grazie a te per aver pagato per me" mi strinse lui, lasciandomi sorpreso, ma ricambiai la stretta forte, per fargli capire quanto mi piacesse in quelle rare volte che era lui a fare il primo passo tra noi.
Sentii le sue mani sulla schiena muoversi un po' fino alla vita, facendomi fare dei piccoli inspiri.
"H-Hyung..." deglutii.
"Ti accompagno a casa" disse accarezzandomi l'ultima volta prima di alzarsi.
Sbattei le palpebre per riprendermi, anche se il mio cuore non ne voleva sapere di rallentare.
Mi porse la mano e la presi per aiutarmi ad alzarmi e sorrisi.
"La moto è nella via dopo" disse girandosi e iniziando a camminare.
Corsi per raggiungerlo con un piccolo sorriso.
Lee Minho sarebbe davvero venuto in gita con me.

Mi portò a casa come sempre, facendo la strada un po' più lunga per ammirare il tramonto che era particolarmente bello, non me lo disse esplicitamente, ma glielo avevo chiesto così tante volte, che ormai lo sapeva che preferivo quella strada.
"Hyung entri? Sono sicuro che a mamma farebbe piacere vederti"  chiesi cautamente.
"Va bene, ma sto poco" sistemò la moto per poi scendere.
"Scoprirò mai cosa fai quando non sei con me?" Chiesi.
Lui fece un sospiro.
"Ti ricordi quando ci siamo conosciuti?" Disse di colpo.
"Mh?" Non capii.
"Quando eravamo in infermeria perché tu eri svenuto e io volevo dormire, il tuo amico biondo è arrivato incazzato e ti ha portato via"
Mi ricordavo quell'episodio ovviamente, come tutto quello che lo riguardava.
"Si..." sussurrai ancora confuso.
"Lui ti ha preso il polso per poi dirti nel corridoio di stare lontano da me"
Non avevo la più pallida idea che lui avesse sentito quel discorso.
"Io..." farfugliai.
"Quello che voglio dire" mi interruppe "è che non posso più tenerti lontano da me ormai" si guardò i piedi "ma posso tenerti lontano dalla parte di me che potrebbe farti del male" alzò lo sguardo e i suoi occhi si fissarono nei miei.
Non capivo bene perché, ma il mio cuore iniziò ad accelerare davvero tanto in quel momento.
"E-entriamo" dissi sentendo mancare l'aria.

||Stay away|| MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora