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Non chiusi occhio.
Lee Minho era davvero un assassino a piede libero che camminava nei corridoi della scuola?
Era per questo che tutti gli stavano alla larga allora...
Mi scompigliai i capelli per l'ennesima, buttando la faccia nel cuscino.
Dopo neanche qualche minuto, suonò la sveglia e per la prima volta nella mia vita, la pensi subito, alzandomi.

"Oh amore come mai sei già sveglio?" Chiese mia madre quasi sotto shock.
"Non sono riuscito a dormire bene sta notte"
"Tutto bene?"
Sbattei le palpebre "oh si, non è nulla" le sorrisi nel modo più veritiero possibile.
Cosa avrei dovuto dirle?
Si sarebbe solo preoccupata per nulla...
Presi un pezzo di torta e iniziai a giocare con la forchetta senza mangiare.
Mia madre mi mise la mano sulla fronte.
"No non hai la febbre..." notò osservandomi poi il viso.
"Mamma davvero sto bene, ho solo sonno" dissi strofinandomi gli occhi.
"Vuoi restare a casa oggi?" Chiese mentre mi portava un succo di frutta.
"No, è appena iniziato l'anno, non mi pare il caso" dissi sincero.
Mi alzai e le diedi un bacio sulla guancia prima di andare a mettere l'uniforme e uscire di casa.

"Madonna che occhiaie" rise Felix spostando lo zaino per farmi sedere sul bus vicino a lui.
"Lascia stare..." dissi appoggiandomi alla sua spalla mentre gli altri parlavano di chissà cosa.
"Hai fatto le ore piccole alla play?" Chiese il biondo.
Scossi la testa.
"Ho cercato... Lee Minho su Google" ammisi stringendomi al suo braccio.
"Ah" Felix mi accarezzò i capelli "hai visto perché non volevo tu ti avvicinassi a lui?"
Annuii sulla sua spalla.
"Però non sembra cattivo" dissi con gli occhi chiusi.
"Jis, quanti serial killer lo sembrano davvero?"
"Bhe non è vero!" Si intromise Jeongin "alcuni hanno proprio la faccia da 'sto solo cercando un modo per ucciderti e lo farò facendoti soffrire'"
"Che stupido" incrociò le braccia Sungmin.
"Ehi è vero!"
"No è solo perché sei suggestionato dal programma che stai vedendo e sai già che lui è un assassino"
"Oh... ma no non è vero!"
Smisi di ascoltate.
Lee Minho aveva la faccia di un assassino?

Arrivammo a scuola e io stavo ancora a braccetto con Felix, guardando in basso immerso nei miei pensieri.
In prima ora avevamo scienze, era la mia materia preferita insieme a storia ed era la prima ora quell'anno.
"Devo andare a prendermi qualcosa da mangiare" mi ricordai all'improvviso.
Mi staccai dal mio amico e iniziai a correre per i corridoi verso la mensa.

Girando andai a sbattere contro qualcuno.
"Guardi mai dove vai?"
Quella voce...
Non alzai la testa, anzi feci un piccolo inchino per poi correre via.

Tra tutte le persone a cui potevo andare addosso proprio Lee Minho?
E se si stancasse della mia sbadataggine e mi uccidesse?

Presi quello che dovevo prendere e poi mi diressi in classe velocemente.
"Jis ce l'hai fatta appena in tempo" sorrise Felix.
Sorrisi anche io, togliendomi i capelli dagli occhi.
Alzai lo sguardo, notando Lee Minho che mi guardava dall'ultimo banco, distolsi subito lo sguardo e mi misi al mio posto.
"Come mai oggi è venuto in classe?" Chiesi a bassa voce.
"Ogni tanto si deve pur far vedere" alzò le spalle Felix "non essere nervoso, tanto non ti riguarda lui e quello che ha fatto"
Annuii guardando fisso davanti a me, Felix sospirò e  mi mise le mani sulle spalle "lo so che ti sconvolge, per questo non volevo dirtelo, ma stai tranquillo okay? Non succederà nulla"
"Come fai a esserne sicuro?" Chiesi girandomi verso di lui.
"Perché non lascerò che ti faccia del male" sorrise e io feci lo stesso.

Ero sconvolto questo era vero eppure c'era qualcosa che mi diceva di girarmi verso di lui... andare e chiedere a lui... continuare a fargli domande...

La lezione cominciò e provai a concentrarmi sulle parole del nuovo professore.
"Allora ragazzi, la prossima volta faremo un test, niente di cui dovrete preoccuparvi, è solo per vedere cosa vi ricordate dell'anno scorso e da dove dobbiamo cominciare"
"La prossima volta" sussurrai guardando l'orario "tra due giorni" dissi un po' più ad alta voce.
"Esatto tra due giorni" mi rispose il professore e io arrossii violentemente.
"Ci sono problemi?" Chiese.
"No, per me no..." dissi con lo sguardo basso.
"Tu sei Han Jisung giusto?" Chiese lui.
Annuii.
"I miei colleghi ti elogiano, quindi non dovresti farti problemi, per chi è in difficoltà potreste fare dei gruppi di studio o qualcosa del genere. Han, vedremo come ti andrà il compito" disse con fare altezzoso.
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||Stay away|| MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora