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Aprii gli occhi con difficoltà, mi sentivo come se il mio corpo improvvisamente fosse più soggetto alla forza di gravità.
I ricordi della sera prima iniziarono a passarmi davanti come un treno in piena corsa, travolgendomi completamente.
Lee Minho era davanti a me che dormiva.
Cosa cazzo avevo detto e fatto?
No...
Non poteva andare così.
Mi alzai velocemente, un po' barcollante e misi un felpa sulla maglietta che avevo e uscii in i pantaloncini, chiamando l'unica persona alla quale potevo raccontare tutti i miei tormenti.

Mi trovai con Felix nel giardino dell'hotel, davanti a una fontana con i cigni di pietra che avevo intravisto il giorno prima.
"Che succede Ji?" Mi chiese preoccupato.
Ci sedemmo
"Mi sembra di impazzire" mi misi le mani tra i capelli.
"Minho?" Chiese lui semplicemente.
Annuii.
"Vuoi provare a dirmi come ti senti?" Mi chiese prendendomi la mano.
"Io..." era così difficile capirlo, dare una voce a quella nube elettrica che avevo nel petto.
"Puoi anche dire parole sfuse... capirò lo stesso" mi sorrise per tranquillizzarmi.
Feci un respiro profondo chiudendo gli occhi.
"Penso a lui tutto il tempo, e ho tanta paura" Felix annuii calmo, aspettando il continuo "lui mi sfiora e mi sento come ogni particella del mio essere stesse impazzendo, non sono abituato a sentirmi così..." abbassai la voce "non sono più abituato a sentire... nulla" ammisi.
"Hai paura di sentire di nuovo?" Mi chiese.
Annuii.
"Ho smesso di sentire il mondo quando avevo dieci anni... non so più come potrei affrontare tutto e il fatto che stiano tornando alcune sensazioni mi terrorizza e che io lo stia realizzando mi fa ancora più paura" mi nascosi il capo tra le ginocchia.
Sentii le braccia di Felix abbracciarmi.
"Non credo di poter capire come ti senti, ma sono qui e ti aiuterò sempre" mi disse piano.
"Non so che fare" ammisi "non so se sono pronto a sentire qualcosa di nuovo"
"Forse però, se senti... vuol dire che sei pronto" provò a dirmi "non devi fare nulla che ti faccia sentire a disagio, ne che possa in qualche modo farti sentire forzato o sbagliato, ma forse se provi qualcosa per Minho, è il segno che tu sia pronto"
Alzai lo sguardo per cercare il suo, che mi accolse subito.
"Provare qualcosa per Minho Hyung ..." mi morsi il labbro "non so neanche cosa voglia dire provare qualcosa..."
"Soffri di dispersonificazione, ma non deve essere per sempre... puoi uscirne se vuoi e si, se rifletti bene su Minho e quello che pensi quando state insieme, secondo me capirai di nuovo cosa vuol dire provare qualcosa per qualcuno"
"E se dovessi stare male come prima?" Chiesi spaventato.
"Stiamo tutti un po' male a volte, ma se ne vale la pena, è bellissimo lo stesso" disse sollevandomi il mento con un dito "non essere spaventato" sorrise ancora.
"Come si fa..." tirai su col naso "a capire se provo qualcosa per lui?" Chiesi non avendone la più pallida idea.

Avevo ancora paura, paura che tutto il dolore che avevo provato quando ero piccolo tornasse, che vedere mio padre con una nuova famiglia potesse farmi sprofondare in un baratro senza più ritorno, perché alla fine per lui ero io il problema, quello sbagliato, però Minho Hyung non era mio padre, da quando lo conoscevo, non aveva mai provato a farmi del male ed ero sicuro non me ne avrebbe mai fatto, nonostante tutto quello che non sapevo e che girava su di lui.

"Bhe... il fatto che ci pensi sempre è un buon inizio" rispose alla mia domanda il biondo.
"Poi?"
"Pensaci bene, cosa è per te Minho?" Chiese.
Cosa era per me Minho Hyung?
"Lui..."
Era così tante cose...
Ripensai a lui da quando lo avevo conosciuto, tutti i momenti passati insieme, le urla e le risate, fino alla sera prima.
Era stato il ragazzo nuovo, quello burbero, quello che mangiava sul tetto, l'assassino, il ragazzo che mi aveva salvato, un mio compagno di studi, la compagnia migliore che potessi chiedere, il primo a farmi uscire da un attacco d'ansia, il mio posto sicuro, il mio Hyung, il ragazzo che mi portava in moto,colui che mi ha fatto cantare in pubblico sconfiggendo la mia ansia, quello che volevo sempre intorno. Lui era Lee Minho e il mio cuore impazziva ogni volta che c'era di mezzo lui.

Felix sorrise perché probabilmente la mia espressione lasciava trasparire che avessi capito.
"Lui... mi piace" ammisi a lui, ma soprattutto a me stesso con la voce che tremava "mi piace tantissimo, mi piace dal primo giorno in cui l'ho visto" avevo le lacrime agli occhi e anche gli occhi di Felix erano leggermente rossi.
"Tu senti qualcosa Jisung!" Mi strinse di nuovo, con molta forza quasi a stritolarmi "hai dei sentimenti veri, che distingui, alla faccia di tuo padre, alla faccia di tutti"
"Io... provo qualcosa..." sorrisi "devo dirlo a Minho Hyung!" Mi alzai di colpo.

||Stay away|| MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora