~ Capitolo 13

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Due settimane dopo Annabeth e Percy non erano più riusciti a vedersi.

Del resto non vivevano esattamente vicini ed entrambi avevano le loro abitudini e un'agenda fitta di impegni, trovare dei momenti in cui potevano vedersi era quasi impossibile.

Insomma non potevano prendere l'aereo per vedersi solo un'ora al giorno, avevano comunque altre cose da fare.

Al contrario invece i loro rispettivi amici, Piper e Jason, forse mossi da un maggiore bisogno di vedersi erano riusciti a organizzarsi tra di loro per una veloce toccata e fuga in Inghilterra, nella quale avevano coinvolto non proprio così spiacevolmente i due acerbi innamorati.

Il piano era semplice: nel pomeriggio, una volta che Annabeth avesse finito di lavorare, le due ragazze avrebbero preso nuovamente in prestito il jet del padre di Piper e sarebbero volate in Inghilterra, dove ad aspettarle ci sarebbero stati Jason e Percy.

Tutti e quattro poi sarebbero andati a cena fuori e avrebbero passato insieme il tempo fino a tarda sera, in cui Annabeth e Piper avrebbero di nuovo preso l'aereo per tornare a New York per iniziare la giornata successiva.

Forse non valeva la pena di fare un viaggio di più di sei ore per restarne a Londra solo un paio, ed era quello che Annabeth aveva detto alla propria migliore amica presa dall'esasperazione.

Piper però aveva ribattuto che lo faceva per amore, in più aveva fatto ammettere alla bionda che non le dispiaceva poi così tanto, perciò non c'era stata via di fuga.

Ma non era ancora il tempo di pensarci, la bionda aveva ancora qualche ora libera.

La produzione del nuovo film a cui Annabeth avrebbe partecipato, che aveva subito alcuni ritardi, era stata nuovamente anticipata grazie alla velocità dei lavori.

Perciò finalmente la ragazza quel giorno sarebbe andata sul set per una prima conoscenza e alcune prove con il resto del cast, cosa che le avrebbe impegnato molto probabilmente tutta la mattina.

Per quanto svegliarsi presto non fosse in cima alla lista delle cose che le mancavano non si poteva certo dire che non fosse felice.

Recitare le mancava terribilmente, non credeva che avrebbe mai potuto abbandonare la propria carriera, perciò non fu un particolare peso quello di dover andare a lavorare.

Anche perché aveva preso il taxi per non dover abbandonare la macchina da qualche parte nel corso della giornata e non essendo alla guida aveva passato tutto il tragitto al telefono con Percy.

Non lo avrebbe ammesso tanto facilmente ma parlare con lui era più che piacevole.

Si scrivevano messaggi tutti i giorni senza badare troppo al fuso orario, aspettavano semplicemente che l'altro rispondesse pazientemente, benché fosse difficile passare anche qualche ora lontani.

Ed era una buona soluzione per conoscersi meglio pur non avendo la possibilità di vedersi, cosa che aveva aiutato entrambi a cadere sempre di più nella rete dell'amore.

Non che non ci fossero irrimediabilmente dentro ormai, ma poter parlare così aveva aiutato.

Percy dal canto suo vedeva quelle conversazioni come un mezzo in più per restare a contatto con lei e cercare di farle capire quanto in realtà le sue intenzioni non fossero quelle di restare amici.

Non era un compito facile, anche perché tramite messaggi era difficile esprimere tutti i propri pensieri e fare capire tutte le emozioni che provava.

Senza contare il fatto che non voleva e non doveva pressare Annabeth o metterle fretta, l'ultima cosa che voleva era spaventarla e farla uscire dalla sua vita.

Royal Highness ~ Percabeth AU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora