Annabeth chiuse il giornale che aveva davanti, annoiata. Le piaceva tenersi informata sulle novità ma in quel momento nessun articolo le sembrava degno di attenzione.
Il giorno prima Percy le aveva scritto che non appena avesse avuto qualche minuto di tempo la avrebbe chiamata, per parlarle di una faccenda importante. Poi però era sparito nel nulla per tutto il pomeriggio, lasciando la ragazza ad osservare lo schermo del proprio cellulare nella speranza che il suo nome apparisse ad ogni chiamata. Tra Piper, Chirone e il resto dei suoi agenti aveva ricevuto un quantitativo esorbitante di chiamate ma ovviamente nessuna di Percy. Temeva quasi che lui se ne fosse dimenticato, o almeno ne era stata certa fino a che lui non le aveva scritto un messaggio di scuse alle tre del mattino, che per lui forse era un orario decente, in cui le diceva di essere stato braccato dal padre per delle riunioni e le giurava che la avrebbe chiamata il prima possibile.
Ovviamente Annabeth aveva visto il messaggio la mattina seguente, dopo aver spento la sveglia e aver preso consapevolezza del fatto di doversi alzare. Ma di nuovo per ore non c'erano state notizie di Percy così aveva pensato che uscire e fare una passeggiata, magari facendo colazione fuori, non era una cattiva idea. Probabilmente Percy aveva da fare comunque e il mondo non sarebbe finito se lei avesse dovuto aspettare qualche ora in più per una chiamata.
Era stato così che si era ritrovata a passeggiare senza meta per le vie di New York, guardandosi in giro cercando comunque di restare nascosta con il proprio berretto degli Yankees nella speranza di non essere vista dai paparazzi. E per quanto in realtà ne fosse inizialmente inconsapevole, capì di aver camminato nella direzione del bar dove poche settimane prima aveva fatto colazione con Percy, il giorno in cui l'aveva accompagnata sul set.
Percy le mancava. Certo avevano passato altre volte molte settimane lontani, decisamente si erano visti meno volte di quanto le piacesse ammettere, ma ormai era scattato qualcosa tra loro, sicuramente da parte di Annabeth almeno, e passare così tanto tempo lontana da lui era qualcosa che detestava con tutto il cuore. Sapeva che molto probabilmente era un pensiero egoista ma non poteva proprio farne a meno, voleva vedere Percy anche se non era convinta che lui provasse qualcosa per lei.
O almeno, era convinta. Dopo l'ultima volta che erano usciti... Insomma cercava di non darsi false speranze ma Percy le aveva letteralmente detto che l'uomo per lei le poteva anche stare davanti. E aveva parlato nell'esatto momento in cui erano faccia a faccia, qualcosa doveva pur significare no? Doveva significare qualcosa, altrimenti lei sarebbe assolutamente uscita di testa.
I suoi sentimenti per Percy erano decisamente fuori controllo, non poteva permettersi di lasciarsi andare così ma ormai era troppo tardi, aveva già intrapreso una strada decisamente pericolosa e dalla quale non sarebbe potuta tornare indietro. Non che lo volesse, sia chiaro. Le piaceva essere innamorata di lui ma non poteva fare a meno di chiedersi come mai tra i miliardi di ragazzi al mondo, tanti anche nella stessa New York, lei avesse proprio dovuto perdere la testa per il Principe d'Inghilterra. Non c'era davvero qualcuno di più vicino o fattibile? Ma poi ogni volta gli occhi profondi e verdi come il mare di Percy le tornavano alla mente e Annabeth capiva che no, non sarebbe mai potuto essere stato qualcun altro. Era Percy. Solo Percy.
Senza pensarci era quindi entrata nel bar e si era seduta nello stesso tavolino che aveva condiviso con Percy, come se fosse ancora il loro segreto e come se sedendosi lì quel segreto sarebbe rimasto tra loro, seduti in quel piccolino tavolo del bar, che in quel momento aveva deciso essere diventato il loro tavolino.
Aveva ordinato la colazione e chiesto un giornale al barista, godendosi la sensazione di essere in compagnia di Percy nella sua mente, tornando ai ricordi di quei troppo brevi minuti che aveva speso in sua compagnia prima di dover andare al lavoro. E anche me che sfogliava distrattamente il giornale il suo unico pensiero costante era lui, che da quando si era svegliata quella mattina non aveva ancora lasciato la sua mente. Lei che non voleva assolutamente nulla di serio né voleva innamorarsi di lui...
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Royal Highness ~ Percabeth AU
Fanfiction> Queste sono le parole sull'invito che un giorno come tanti altri Annabeth Chase, attrice venticinquenne ormai affermata e di successo, riceve. E ormai non può rifiutare: partirà per l'Inghilterra e passerà una particolare serata a quel ballo, del...