Dopo il desiderio espresso dal Principe Percy di vedere i propri amici, il gruppo di ragazzi si era ritrovato nei giardini del palazzo per fare una breve passeggiata e nel frattempo andare alle stalle per una veloce cavalcata.
Jason, Grover e Leo stavano chiaccherando allegramente cercando di includere Percy nella conversazione, nonostante rispondesse a monosillabi e fosse chiaro che qualcosa gli stesse invadendo i pensieri.
Aveva le mani infilate nelle tasche della giacca e teneva lo sguardo basso sui suoi piedi, probabilmente era con loro con il corpo ma la mente era del tutto altrove.
"Hey Percy, che ore sono?" Gli chiese Leo all'improvviso con un sorrisetto, facendogli passare un braccio sulle spalle e riportandolo così alla realtà per l'ennesima volta quel giorno.
"Eh? Oh sì certo." Rispose semplicemente il Principe, che sicuramente non aveva prestato attenzione neanche lontanamente alla domanda e aveva cercato di rimediare in qualche modo.
L'ispanico però non mollò la presa e, mentre Jason e Grover se la ridevano tra loro osservando la scena, tornò alla carica più di prima.
"Hey amico, ti ricordi quella volta che hai detto che oggi mi avresti nominato Re d'Inghilterra al posto tuo?" Azzardò lui, con un sorrisetto.
"Ah ah Leo, molto divertente davvero. Non sono un idiota." Rispose Percy con tono scherzoso ma che in sé racchiudeva una punta di fastidio rimasta dall'immagine di un certo biondo vicino ad Annabeth il giorno precedente.
Del resto non serviva avere la sfera di cristallo per vedere che aveva davvero qualcosa per la testa.
"Ci ho provato." Commentò Leo rimettendo il braccio a posto, senza però allontanarsi dal Principe.
"Percy posso sapere perché ci hai chiesto di vederci se poi ti isoli così? Non per offenderti ma se avevi bisogno di dire qualcosa bastava avvisare..." Iniziò Grover dopo un minuto silenzioso, in cui Leo ancora ridacchiava tra sé e sé.
Percy dal canto suo si ritrovò a sospirare e girare la testa verso i propri amici.
"È che sono preoccupato." Disse con tono arrendevole.
Leo così si trovò quasi costretto a tornare serio mentre Jason si spostava al fianco libero di Percy per dargli una spallata amichevole.
"Dicci tutto amico. Siamo qui per questo." Lo incoraggiò il biondo mentre Grover gli sorrise leggermente. Anche Leo, per offrire conforto, gli regalò un pollice in su.
Così Percy si sentì quasi in dovere di parlare con i propri amici, che gli stavano dimostrando per l'ennesima volta di essere presenti nella sua vita.
"Ieri Annabeth mi ha chiamato." Iniziò a parlare con un sospiro. "Sta bene, ma non è questo il motivo. Cioè sì anche, ovviamente sono preoccupato a morte per lei e non vorrei che le succedesse qualcosa dato che... Mi sto perdendo. Stavo dicendo, mi ha chiamato ma ha dovuto staccare perché Luke era andato a trovarla."
"Luke?" Chiese Leo alzando un sopracciglio, mentre sembrava che a Jason arrivasse improvvisamente un'illuminazione.
"Piper mi ha accennato di lui, ho anche visto qualche sua foto con Annabeth. Lavorano insieme al suo nuovo film, giusto?"
Il Principe annuì sconfitto e diede un calcio a un piccolo cumulo di neve, ormai quasi del tutto sciolta, che era rimasta nel giardino finché non era arrivata la pioggia.
"Esattamente. Non sono sicuro della cosa ma credo che a Luke piaccia Annabeth più di quanto sembri, anche lei dice che c'è intesa tra loro ma non è interessata."
"Sono certo che non hai nulla di invidiargli, e poi si vede lontano un miglio che Annabeth è cotta di te!" Rispose Grover cercando di tirargli su il morale.
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Royal Highness ~ Percabeth AU
Fanfiction> Queste sono le parole sull'invito che un giorno come tanti altri Annabeth Chase, attrice venticinquenne ormai affermata e di successo, riceve. E ormai non può rifiutare: partirà per l'Inghilterra e passerà una particolare serata a quel ballo, del...