~ Capitolo 32

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"Oh, sei tu. Non mi aspettavo di vederti."

La voce di Percy risuonava più roca del solito mentre aggrottava le sopracciglia. Di tutte le persone che pensava sarebbero venute a trovarlo, certamente questa opzione non era stata contemplata.

"Mi fai entrare, Percy?"

Disse la voce profonda di Poseidone, ancora sull'uscio della porta mentre Percy lo fissava.

Non era che non avessero un bel rapporto, anzi tutt'altro. Di sicuro il Re era molto più severo rispetto alla moglie Sally Jackson riguardo l'educazione da impartire ai loro figli, ma non per questo era meno amorevole nei loro confronti.

Aveva sempre cercato di non far mancare loro nulla, anche se qualche abbraccio in più non sarebbe guastato a detta di Percy, ma tutto sommato non poteva lamentarsi. Padri molto meno impegnati erano ben peggiori del suo, era felice con ciò che aveva.

E poi Poseidone lo aveva sempre supportato crescendo, essendo anche il più felice quando aveva scelto di passare gli ultimi anni della sua formazione in quanto Principe ereditario dedicandosi alla beneficenza piuttosto che ad un anno sabbatico. Non glielo diceva forse spesso, ma era fiero di lui.

Senza contare il fatto che sembrava quasi che Percy fosse stato scolpito a immagine e somiglianza del padre, nel carattere e nell'aspetto. Se Tyson somigliava a molto a Sally, sembrando quasi troppo delicato per un ragazzone della sua stazza, nessuno aveva mai negato quanto Percy e Poseidone si somigliassero.

Stessi occhi dello stesso verde del mare profondo e capelli neri come la pece, costantemente spettinati e tenuti forse più lunghi di quanto sarebbe stato appropriato. Anche se si poteva dire che negli ultimi anni i capelli del Re avessero iniziato a prendere sfumature sui toni del grigio.

Era esattamente questo il motivo per cui Poseidone era convinto che Percy dovesse salire al trono il prima possibile: lui stava lentamente ma inesorabilmente invecchiando, probabilmente anche il suo modo di governare stava diventando antiquato, e l'Inghilterra aveva bisogno di una nuova guida capace e pronta.

Purtroppo per lui e le sue paranoie però, Percy era stato dichiarato ancora troppo giovane e poco maturo per governare, senza contare il fatto che non avesse decisamente i mezzi per provvedere ad un futuro erede.

Il Re e la Regina si erano opposti alla severa decisione del Consiglio di non fare salire al trono il Principe senza che avesse almeno qualcuno al suo fianco, per almeno pensare al futuro del Paese.

Le condizioni erano ridicole ma necessarie, a quanto pareva, nonostante fossero del tutto ingiuste e scorrette nei confronti di Percy, che prima di Annabeth non si era mai neanche considerato davvero innamorato di qualcuno.

Prima di Annabeth…

La ragazza infatti aveva portato scompiglio nel Consiglio, il quale aveva discusso della persona più idonea a diventare Regina proprio nella riunione che si era appena conclusa, a cui Percy non aveva partecipato dandosi malato.

Era stato considerato scandaloso, il che aveva rimarcato quanto ci fosse bisogno di qualcuno al fianco di Percy che lo aiutasse nel compito di governare e che sarebbe stato pronto a prendere le redini in situazioni di emergenza. Non potevano permettersi il minimo errore, in quella situazione.

"Prego."
Mormorò Percy facendosi da parte per fare entrare il padre, chiudendo la porta alle sue spalle.

"Posso sedermi?"
Chiese Poseidone quasi incerto, vedendo che il figlio non si muoveva.

Certo non era particolarmente abituato alle sue visite, ma non significava che non potesse parlargli.

"Certo."
Rispose Percy ancora incerto, seguendolo sul letto e sistemandosi a distanza di sicurezza.

Royal Highness ~ Percabeth AU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora