~ Capitolo 17

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La notizia dell'incidente di Annabeth aveva fatto ovviamente il giro del mondo in poco tempo, tanto che fuori dall'ospedale orde di paparazzi restavano per ore in agguato aspettando l'uscita di Piper, Chirone o di chiunque potesse dare loro notizie e novità inedite.

Ovviamente per fortuna della bionda la sua privacy era stata rispettata da tutto lo staff dell'ospedale, che non aveva neppure permesso l'ingresso a chiunque non fosse autorizzato e non aveva fatto trapelare alcuna notizia sulla salute della ragazza.

Annabeth dal canto suo si stava riprendendo facilmente e con una certa velocità, tanto che i dottori vedendo i suoi esami avevano intenzione di dimetterla presto.

Tutte le persone a lei care erano già venute a trovarla o avevano ricevuto una telefonata, almeno per venire aggiornati quotidianamente sulle sue condizioni.

Di per sé non erano tante persone eppure ne mancava comunque una che restava fissa a punzecchiare la mente della ragazza.

Non era che Annabeth non volesse chiamare Percy o non le mancasse.

In realtà non riusciva a capire neanche lei perché non avesse il coraggio di chiamarlo e raccontargli tutto, semplicemente non riusciva a premere quel tasto verde sul proprio cellulare.

Più volte era quasi in procinto di farlo ma, o per qualche impegno improvviso o per un ripensamento dell'ultimo momento, non riusciva neanche a parlargli da un paio di giorni.

Tutto questo ovviamente con grande disappunto di Piper, che non perdeva occasione per ricordarle di chiamare Percy e rimproverarla, omettendo qualche dettaglio sullo stato attuale del ragazzo.

Jason infatti durante le loro chiamate l'aveva avvisata di quanto quei giorni di silenzio da parte di Annabeth gli facessero male e di quanto fosse terribilmente preoccupato per lei, non uscendo neanche dalla propria stanza e rifiutandosi anche solo di parlare con qualcuno che non fosse sua madre o i suoi amici più intimi.

Alla fine però Piper era perfettamente consapevole del fatto che la bionda non avesse minimamente cattive intenzioni verso Percy e non avrebbe voluto ridurlo in quello stato, perciò credeva che non si dovesse preoccupare di più sapendo della situazione in cui era il ragazzo, anche perché l'avrebbe senza dubbio confusa e portata ad incolparsi di qualcosa su cui purtroppo non aveva controllo.

Probabilmente i rimproveri di Piper però, seppur omettendo qualche dettaglio sulla vera situazione in Inghilterra, avevano sortito l'effetto desiderato sulla bionda, che alla fine giorni dopo si era finalmente decisa.

Annabeth aveva approfittato di qualche ora in cui era rimasta finalmente sola dopo giorni e aveva preso il cellulare in mano, notando una recente notifica sull'inaugurazione di una delle scuole in Africa che era parte del progetto di beneficenza di Percy.

Aveva immediatamente ricevuto una scarica di adrenalina e coraggio degna di nota e che non aveva da giorni, salvo poi indugiare per un buon quarto d'ora sul pulsante della chiamata.

Sospirò velocemente, facendosi coraggio, e premette il tasto verde, appoggiandosi il telefono all'orecchio e aspettando pazientemente.

Non era sicura del perché fosse così agitata all'idea di sentire di nuovo Percy e al terzo squillo stava già pensando di attaccare e lasciare un messaggio, ma alla fine il ragazzo rispose.

"Annabeth." Disse Percy con voce chiaramente sollevata dall'altra parte del telefono.

Vedere il nome della ragazza comparire sullo schermo del proprio cellulare lo aveva scombussolato non poco, visto che era decisamente una chiamata inaspettata, ma non aveva esitato un attimo a rispondere. Era quasi caduto sul proprio letto appena preso il cellulare, perciò aveva deciso che sarebbe stato decisamente meglio sedersi e ascoltare pazientemente.

Royal Highness ~ Percabeth AU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora