Percy guardò nervosamente il proprio orologio da polso spostare le lancette sull'ennesimo minuto di ritardo di Annabeth.
Da quando la conosceva era sempre arrivata in orario, spesso addirittura con largo anticipo, perciò decisamente non era colpa sua quel clamoroso ritardo di venti minuti, doveva per forza esserci lo zampino di sua madre.
Sicuramente lei stava tenendo in ostaggio la povera e dolce bionda, che era succube dei suoi racconti di un piccolo Percy o di qualche altra conversazione profonda da donne, come quella che stavano avendo a pranzo quello stesso giorno.
E per quanto all'inizio fosse solo nervoso di restare fuori ad aspettare Annabeth, non vedendo l'ora di vederla di nuovo in abito da ballo, sapendo che sarebbe stata bellissima, in quel momento non poté fare a meno di invidiare i propri amici.
Jason e Piper infatti erano già saliti sul jet, pronti e vestiti per quella sera di divertimento.
E senza dubbio erano stati più furbi e fortunati del povero Percy, che in quel momento era fuori dall'aereo, al freddo della sera di Londra e con la minaccia della pioggia che incombeva su di lui.
Quei due di certo stavano ridendo tra loro guardandolo dai finestrini mentre era costretto ad aspettare Annabeth solo per essere un gentiluomo, e ancora i suoi sforzi di essere carino venivano ripagati con il ritardo!
Certo anche a lui era capitato ogni tanto di mancare di qualche minuto l'ora di incontro con la ragazza, ma questa vendetta gli sembrava quasi... esagerata.
Dovevano comunque andare ad un evento ufficiale.
Finalmente sbuffò frustrato quando vide una macchina della famiglia reale avvicinarsi velocemente alla pista di decollo.
Era già pronto con una ramanzina da fare alle due donne non appena avessero messo piede fuori dall'auto, del resto aveva avuto esattamente ventidue minuti per prepararsi il discorso.
Di certo non poteva aspettarsi che le parole gli morissero in gola non appena vide Annabeth scendere con un sorriso leggermente imbarazzato.
Dire che era bellissima sarebbe stato un brutale eufemismo, forse addirittura un'offesa grave.
Percy la ammirò scendere dall'auto nella sua immensa bellezza con la bocca spalancata, senza riuscire a trovare tutte le parole che aveva in mente fino ad un misero attimo prima.
Indossava un vestito azzurro pallido, che forse casualmente si abbinava con il suo completo ufficiale che sfoggiava per la serata, tempestato di perle e gioielli che le regalavano una luminosità unica. Il corpetto era aderente e le spalline le cadevano morbide sulle spalle, aprendosi poi in due lunghe code di tulle dello stesso colore dell'abito, che le donavano un aspetto etereo. La gonna scendeva morbida dalla sua vita, rendendole facile ogni movimento, probabilmente il tutto era stato pensato per agevolarle il ballo.
Qualche ciocca dei suoi lunghi capelli biondi era stata fermata indietro, lasciando così tutti i suoi boccoli morbidi sulla sua schiena, mentre sul suo capo spiccava una piccola corona metallica di fiori azzurri, che contribuiva a darle l'aspetto di una vera e propria principessa.In quel momento Percy non poté fare a meno di domandarsi come sarebbe stata con una vera tiara. Si promise di fargliene provare una al più presto, perché anche solo l'immagine nella sua testa gli riempiva il cuore di gioia.
Annabeth si avvicinò lentamente a lui con un sorriso timido sulle labbra mentre le sue scarpe tintinnavano ovattate sull'asfalto.
Sally dietro di lei stava tenendo le due code delle maniche per fare in modo che non toccassero terra, ma in realtà stava guardando l'espressione assolutamente ammaliata di Percy.
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Royal Highness ~ Percabeth AU
Fanfiction> Queste sono le parole sull'invito che un giorno come tanti altri Annabeth Chase, attrice venticinquenne ormai affermata e di successo, riceve. E ormai non può rifiutare: partirà per l'Inghilterra e passerà una particolare serata a quel ballo, del...