𝓟𝓻𝓮𝔂

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"Controllare gli ultimi articoli sui giornali...proprio io che riesco a malapena leggere. Chissà cosa avrà voluto dire quel mangia reni." Disse tra se e se Jeff,mente camminava in mezzo alle vuote strade di periferia della città ,stringendo sotto il braccio il giornale appena rubato dalla casa della sua ultima vittima. Era una notte particolarmente uggiosa e umida,la nebbia avvolgeva il paesaggio dandogli una connotazione tetra e misteriosa. D'altronde,per Jeff,questo era un vantaggio,la fitta nebbia impediva che venisse visto da qualche passante,anche se era molto improbabile incontrare qualcuno alle 2 di notte in un quartiere isolato. Qualcuno che non fosse un killer spietato. Nonostante la nebbia celasse perfettamente la sua figura a occhi indiscreti,il ragazzo,preferì percorrere la strada dentro ai boschi circostanti,così sarebbe stata certo al cento per cento di non essere visto. Con un agile balzo si gettò in mezzo ai cespugli,per poi correre quanto più lontano possibile dal margine della strada. Trovatosi nel folto del bosco,quanto bastava ,continuó a camminare pensando a cosa diavolo poteva centrare un giornale con la sua ricerca. Jack era sempre così enigmatico e schivo. No,in realtà era solo un sadico stronzo."Beh,anche io sono un sadico stronzo..." pensó Jeff ,per poi sghignazzare subito dopo. All'improvviso sfoderò il suo coltello dalla tasca della felpa e cominció a compiere delle giravolte su se stesso colpendo di proposito gli alberi sui quali sbatteva."𝐼 𝓅𝓊𝓈𝒽 𝓂𝓎 𝒻𝒾𝓃𝑔𝑒𝓇 𝒾𝓃𝓉𝑜 𝓂𝓎 𝑒𝓎𝑒𝓈, 𝐼𝓉𝓈 𝓉𝒽𝑒 𝑜𝓃𝓁𝓎 𝓉𝒽𝒾𝓃𝑔
𝒯𝒽𝒶𝓉 𝓈𝓁𝑜𝓌𝓁𝓎 𝓈𝓉𝑜𝓅𝓈 𝓉𝒽𝑒 𝒶𝒸𝒽𝑒" canticchiava,sbattendo tra un tronco e un altro,scandendo il tutto con una risata folle,roca ,come il rumore di delle unghie che grattano sulla lavagna. Terminato il macabro teatrino,il killer tornó a camminare verso la fabbrica abbandonata,in silenzio ,ma il suo corpo veniva comunque scosso da qualche singulto di risa,che gli faceva sobbalzare le spalle.Uno spettacolo che univa la follia e la pietà. Giunto alla fabbrica ,il ragazzo si lasciò cadere su una poltrona mezza squarciata,che aveva trovato in una discarica,pronto a "leggere il giornale",come gli aveva consigliato Jack. Lo aprì e controlló la data: 3 ottobre 2005. Non era nemmeno di quel giorno! "Chi cazzo conserva i giornali vecchi ?!" Pensò. Valeva lo stesso? Bah,già che c'era cominció a sfogliarlo. Pubblicità,notizie sulla politica,economia,nulla che potesse avere a che fare con quello che Jeff stava cercando. Dopo qualche minuto il ragazzo si stava convincendo che Jack aveva solo voluto prenderlo in giro con quel consiglio assurdo,finché una finestra attiró la sua attenzione. Era collocata tra le prime pagine,che il killer aveva bellamente ignorato inizialmente: "Diciottenne si getta da un edificio di 80 piani,salvata per miracolo". Jeff rimase attonito per qualche secondo poi pensò :"Forse il mangia reni non aveva voluto solo sfottermi con quel consiglio ". Immediatamente si gettò nella lettura di quell'articolo,cercando quante più informazioni possibili sulla suicida. "Alice Kell,una ragazza di 18 affetta da depressione ha tentato di porre fine alla sua vita ,gettandosi dal krystal Palace durante la notte tra il 2 e il 3 ottobre 2005. Il fratello maggiore,notando che non era in casa ,diede subito l'allarme coinvolgendo le forze dell'ordine e i vigili del fuoco,evitando così la tragedia". A fianco all'articolo vi era una foto della ragazza. Non era molto nitida ma si riuscivano a distinguere alcuni tratti della ragazza. I capelli rossicci,quasi biondi e una spruzzata di lentiggini che le coprivano il naso e gli zigomi. Doveva essere la foto di qualche annuario scolastico. Jeff osservó bene la foto per poi strapparla dal resto della pagina e gettando via il giornale. "Una suicida,eh"sussurrò pensieroso il killer. Cominció a camminare lentamente avanti e indietro per la stanza,con il volto rivolto al soffitto,come se stesse cercando di elaborare una complicata teoria. Le parole di quell'articolo continuavano a ripetersi nella sua mente,facendosi sempre più chiare e allettanti. Nella mente di Jeff finalmente il tutto cominciava ad avere un senso. Il ragazzo interruppe il suo vagare gettandosi di nuovo sulla poltrona,tirando fuori dalla tasca il pezzo di giornale con la foto di Alice. Non sembrava per niente il volto di una psicopatica,ma era quello il bello. Non esiste un volto da psicopatico,finché non avviene ciò per il quale la persona cade preda della celata follia. E quella era Alice. Jeff lo sapeva. Sarebbe stata lei l'oggetto del suo esperimento. Avrebbe portato quella ragazza al limite,scavando nella sua psiche,giocando con le sue allucinazioni e i suoi tormenti,alimentando le peggiori paranoie,per poi crearne un mostro folle,assetato di sangue. Il solo pensare tutto ciò gli faceva venire la pelle d'oca dal piacere. Doveva trovarla,farla sua,possederla. L'assassino cercó di riacquistare fermezza e si mise a riflettere. A rigor di logica,una persona che viene colta in flagrante mentre sta per suicidarsi finisce in ospedale. Nel reparto psichiatrico. Sicuramente la sua preda si trovava lì. Poteva già sentirla. Il suo corpo esile e caldo tra le braccia,le sue urla strazianti e confuse,mentre veniva rapita dal più folle dei serial killer.

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ℭ𝔯𝔞𝔷𝔦𝔢𝔯 𝔱𝔥𝔞𝔫 𝔪𝔢 (Jeffxoc)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora