𝓡𝓪𝓽𝓼

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Tic,tic,tic..."il rumore delle gocce di umidità che cadevano dagli angoli del soffitto scandivano la mia buia solitudine. L'unica lampadina che illuminava un po' la cantina si era fulminata ,non potevo sapere da quanto ,ma da abbastanza tempo per permettere al mio metabolismo di adattarsi all'oscurità. Sentivo i miei sensi svilupparsi con il buio,specialmente l'udito. Potevo sentire più chiaramente lo zampettare dei topi,il cigolare delle mie catene ad ogni minimo movimento ,il mio respiro farsi lento durante gli stati di catalessi,lo scricchiolio delle tubature. Tuttavia la cosa stava avendo un risvolto negativo sulla mia mente malata. Stavo provando una sensazione di rabbia repressa da parecchio tempo. La mia natura non era mai stata aggressiva ,ma in quel momento sentivo come una fiamma bruciare all'interno del mio petto,che si sarebbe placata solo se la avessi assecondata in un metaforico incendio doloso ,che avrebbe dato sfogo a tutta la mia frustrazione. E quei rumori...quei suoni...peggioravano solo la situazione. Ogni goccia che cadeva dal soffitto sembrava colpirmi la nuca,il rumore delle zampe dei topi mi grattava a sangue le orecchie,il cigolare delle catene e lo scricchiolio dei tubi mi martellavano la testa. Tutto ciò mi causava un forte nervoso che mi portava a cercare di tapparmi le orecchie in ogni modo per attenuare quei rumori così vividi,ma nulla sembrava funzionare. Ogni volta che cercavo di cambiare posizione le catene cigolavano emettendo un suono simile a delle unghie che grattavano su una lavagna,e di conseguenza il mio respiro si faceva irregolare e cominciava a darmi fastidio persino quello,portandomi a trattenerlo per quanto potevo. Mi alzai di scatto indietreggiando,quando sentii degli squittii ai mie piedi. Un gruppo di topi si era riunito vicino gli avanzi del mio ultimo pasto ,li potevo sentire sgranocchiare i torsoli di mela e le croste ti pane che non ero riuscita a finire. Lo scalpiccio delle loro zampe,il rumore di quei maledetti denti che azzannavano il cibo,il loro continuo squittire ghiotti dei miei avanzi,tutto ciò mi dava tremendamente sui nervi,talmente tanto che cominciai a tremare dalla rabbia e dalla frustrazione. Provai a scacciarli muovendo le catene,ma fu inutile. Le bestiole lasciavano il luogo di ritrovo per qualche minuto per poi tornare più numerosi di prima. Stavo cedendo. Quelle dannate bestie dovevano smettere di urtare le mie orecchie con la loro ingordigia!
Emettendo un rantolo disumano mi avventai sul gruppo di topi e ne afferrai uno. Il roditore si dimenava in mezzo alla morsa delle mie mani,graffiandomi con i suoi piccoli artigli e mordendomi con i denti. Io non esitai,con la mano sinistra gli strinsi il muso e tirai ,finché la creatura non smise di dimenarsi. Si,gli ruppi il collo. Potevo percepire gli ossicini della bestiola sgretolarsi sotto la mia presa. Sentendo il cadavere del topo tra le mie mani potei avvertire come una sensazione di sollievo pervadermi. Una pioggia rigenerante che mi bagnava prima il capo,poi la fronte,poi le spalle,infine espandersi lungo tutto il mio corpo. Guardai la carcassa del topo e iniziai a ridere,prima erano solo piccole scosse poi divenne una risata isterica a pieni polmoni. Gettai la testa indietro continuando a ridere istericamente,avevo la mente annebbiata ,come fosse sconnessa dal corpo,sentivo gli occhi pulsare fuori dalle orbite per la pressione mentre  gli sforzi delle risa si facevano sempre più pesanti. Mi lasciai cadere indietro sbattendo violentemente la mano che reggeva l'animale morto contro la parete. Sentii un dolore lancinante al dorso della mano,che mi fece mollare di scatto il topo,ma non fu abbastanza da placare la mia risata dissennata. Cominciai a rotolarmi per terra ,incapace di controllare ciò che scalpitava per uscire dal mio corpo. Cominciava a pulsarmi la testa,a rompersi il fiato,solo allora cominciai a calmarmi tra uno sforzo di risa e un altro. Stavo impazzendo,decisamente,la mia mente stava marcendo in quella cantina buia e umida. Il mio corpo si stava annullando,quel briciolo di sanità che mi rimaneva si stava sgretolando. Non mi importava.
Non mi importava più da molto. Cosa sarei diventata ? In cosa mi sarei trasformata ?
Mentre tiravo il fiato lo sentii arrivare. Il solito passo leggero ma di cadenza pesante,il fischiettare di qualche canzone. Scendeva le scale piano per venirmi a riesumare,e chissà quale "gioco" avrebbe avuto in mente quel giorno. Chissà quale mezzo avrebbe usato per grattare via anche l'ultimo briciolo di ragione rimasto incrostato nella mia mente.

ℭ𝔯𝔞𝔷𝔦𝔢𝔯 𝔱𝔥𝔞𝔫 𝔪𝔢 (Jeffxoc)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora