Il mio respiro ansimante si condensava nell'aria fredda e stagnante della stanza. Ansimavo sotto le spinte di Jeff che mi portavano all'apice del godimento. La mia pelle bollente e sudata si univa alla sua ,costantemente fredda come quella di un cadavere. Ebbi un gemito di dolore quando le unghie del ragazzo affondarono nella carne della mia schiena. Subito sentii il sangue colare denso fuori dalle ferite ,ma ne io ne lui ci fermammo,per noi mischiare il dolore al piacere era la cosa più eccitante. "Soffocami" esclamò Jeff in un tono che non seppi se classificare supplicante o come se me lo stesse ordinando. Io ubbidii premendo le mani sul suo candido collo,sempre più forte ,preda del piacere perverso che quell'azione mi dava. Le spinte di Jeff diventarono sempre più forti e veloci,e più lui aumentava l'intensità più io stringevo la presa intorno al suo collo. Nonostante ciò il ragazzo non dava il minimo segno di soffocamento. Mi sentivo bruciare. Ci volle poco affinchè entrambi raggiungessimo l'apice del piacere ,per poi ricadere stanchi sopra il materasso polveroso. Rimanemmo sdraiati ,entrambi ansimanti e soddisfatti dal coito,mi girava la testa ed ero ancora scossa da brividi di piacere. Jeff invece si limitava a regolarizzare il respiro ,guardandomi quasi divertito. Gli risposi sorridendo e rubandogli un piccolo bacio a stampo. Come al solito non avevamo bisogno di parole ,gli sguardi erano sufficienti.
Successivamente mi alzai ancora tremante e raggiunsi il bagno con l'intenzione di sciacquarmi il seme opaco via dalle gambe. Procedetti a farlo ,mentre Jeff mi guardava languido attraverso la porta semiaperta ,sorseggiando da una bottiglia di vodka che teneva ai piedi del letto. Finito di pulirmi mi sedetti sul bordo del giaciglio prendendo la bottiglia dalla mano di Jeff e bevendone avidamente il contenuto. Sentivo il liquido alcolico percorrere la mia gola ,fino allo stomaco. Bruciava da morire. Finito di bere Jeff mi posò una Lucky Strike sulle labbra accendendomela con il vecchio zippo arrugginito posto sul davanzale della finestra. Gustandomi il sapore del fumo cominciai ad accarezzargli i capelli corvini dolcemente mentre lui ,di tutta risposta ,procedeva a sfiorarmi delicatamente la mano. Riuscivo a cogliere anche il minimo particolare del suo viso. La pelle diafana ,un po' ruvida ,le enormi cicatrici che gli solcavano le guance da parte a parte ,i suoi occhi glaciali sempre sbarrati. Una bellezza mortifera che mi affascinava e mi infestava la mente e il cuore,come un antico spirito il cui sonno è stato disturbato. "Vestiti,sta sera usciamo". Le improvvise parole di Jeff mi destarono dal contemplare il suo viso e ,come al solito ,colta di sorpresa non seppi rispondere subito. Mi ci volle qualche secondo per processare le informazioni che il ragazzo mi aveva appena dato,una volta che il mio cervello ebbe metabolizzato le sue parole fui scossa da un brivido di eccitazione. Era come se le mie pulsioni omicide fossero state improvvisamente svegliate da quella frase ,le sentivo in fermento con ogni fibra del mio corpo. Rivolsi un mezzo sorriso ammiccante alla mia guida e dissi :"Finalmente." Lui mi rispose alzandosi :" A chi lo dici,principessa ! Mi tremano le mani da giorni." Io accennai una piccola risata e procedetti a infilarmi i vestiti,sorseggiando dalla bottiglia di vodka tra un capo e l'altro. Dovevo "caricarmi". Nel giro di una manciata di minuti io e Jeff eravamo fuori dalla casa e camminavamo per il bosco ,diretti dalla nostra prossima preda. Già pregustavo le urla strazianti e il sapore del sangue bagnarmi le labbra,non sapevo da quanto precisamente,ma era sicuramente molto tempo che trattenevo i miei impulsi omicidi ,semi sfogandoli durante i rapporti con Jeff. Avevo bisogno di uccidere ,di sentire la lama del coltello affondare nella carne ,di ubriacarmi con le urla e le suppliche di una sfortunata vittima,capitata per caso sotto le grinfie mie e del mio mentore. Dopo circa due ore di cammino arrivammo nel quartiere precedentemente scelto da Jeff. Lo riconobbi subito ,era dove le persone ricche della città risiedevano.Un posto tranquillo ,lontano dal traffico e dalla frenesia cittadina ,una sorta di isola felice dove nella quale ,chi aveva la disponibilità economica ,decideva di alloggiare. Dopo qualche minuto di cammino tra le sontuose abitazioni io e Jeff ci fermammo davanti ad una villa. Un prato ben curato delimitato da un enorme cancello in ferro battuto. Il giardino solcato da un sentiero di mattoni che portava direttamente al portone della casa. "Questa volta sarà più difficile dell'ultima ,ma ci riusciremo lo stesso." Esclamò il ragazzo dirigendosi verso un pannello incastonato sull'alto muro che delimitava il giardino della villa. Io ispezionai l'area con lo sguardo accorgendomi delle telecamere di sorveglianza poste intorno alla casa. Mi diressi verso Jeff che aveva già scassinato il pannello e stava armeggiando con i fili della corrente. Dedussi che fossero quelli che alimentavano le telecamere.
"Sai perché ho scelto proprio questa villa,principessa?" Sentenziò Jeff ,con l'aria di chi stava parlando più a se stesso che con il suo interlocutore. Non aspettò la mia risposta e continuò il suo discorso, senza smettere di armeggiare con i cavi che fuoriuscivano dal pannello. "Perché detesto i ricchi più di chiunque altro. Con quella loro aria spocchiosa pensano di comandare il mondo solo perché hanno i soldi,e quelli che vivono qua sono la peggior specie di ricchi." Ascoltai le sue parole in silenzio. Non avevo mai avuto un odio così profondo per le persone benestanti ,d'altronde anche io lo ero,ma la mia famiglia aveva sempre tenuto un profilo umile. Tuttavia potevo comprendere l'astio che il ragazzo aveva nei confronti dei ricchi.
Con questa frase tra le labbra ,Jeff, finì di trafficare con i cavi ,tirò un calcio ben assestato al pannello e procedette a scavalcare il muro. Una volta in cima mi porse la mano e cominciai ad arrampicarmi in modo goffo. Entrambi giunti sul cornicione saltammo giù per ritrovarci finalmente all'interno del giardino. Il prato umido metteva alla prova i nostri passi veloci ,diretti verso il lato est della casa, dove già intravedevamo una porta finestra a specchio ,forse l'accesso più facile per l'interno della villa. Giunti davanti alla porta Jeff raccolse dall'aiuola circostante un grosso sasso spigoloso per poi scagliarlo contro il vetro. Ebbi un sussulto. Jeff procedette a tranquillizzarmi :" Tranquilla ,non si sveglieranno ,prendono entrambi il Valium per dormire." Ero già più tranquilla. Irrompemmo nell'enorme salotto costellato di mobili d'epoca ,ma non perdemmo tempo ad indugiare sull'arredamento. Ci dirigemmo entrambi su per la scala a chiocciola ,cercando le camere da letto. Fu facile trovarla. Aprimmo piano l'uscio della stanza matrimoniale, una camera decisamente troppo grande per due persone. Le vittime designate dormivano profondamente sul letto a baldacchino. Il buio mi impedì di scorgere i loro volti ,ma le sagome erano chiaramente di un uomo e una donna. Entrammo a passo felpato ,più mi avvicinavo al capezzale più la mia sete di sangue cresceva. Un sorrisetto malato mi solcò il volto. Feci per dirigermi verso la donna ma Jeff mi bloccò appena prima. " Aspetta. Io la donna, tu l'uomo." L'assassino procedette lentamente verso la sua preda tirando fuori dalla tasca della felpa il suo coltello. Giunto di fianco al letto guardò la donna per qualche secondo leccandosi le labbra, poi alzò il braccio e iniziò a colpire. Dopo il primo fendente la vittima cominciò a urlare ,cosa che fece svegliare il marito,ma Jeff non si fermò. Prima che l'uomo avesse il tempo di reagire si accanì su di lui ferendolo quanto bastava per impedirgli di scappare. Tuttavia il marito riuscì a strisciare fuori dalle lenzuola dirigendosi verso di me. Io ebbi la prontezza di bloccarlo ,scagliandolo sopra di lui per tenerlo fermo. Una volta finita la donna Jeff si lanciò sull'uomo spostandomi violentemente. Io rimasi sorpresa ,aveva detto che me lo avrebbe lasciato,ma era un furia incontrollabile. Non smise di scagliare fendenti sulla vittima,ignorandomi totalmente. Non lo avevo mai visto così fuori controllo. Io rimasi seduta sul pavimento completamente basita ,mentre il ragazzo riduceva in poltiglia il corpo dell'uomo ormai morto scandendo il tutto con una risata isterica simile a unghie che grattano su una lavagna. Dopo aver maciullato il cadavere a forza di colpirlo Jeff estrasse il coltello dalla schiena ,ormai completamente liquefatta della vittima e mi rivolse un sorriso stanco e intriso di follia ,dicendomi :" Scusa principessa,mi sono lasciato prendere dalla foga ,sarà per la prossima volta." Io gli sorrisi ,stavo per rispondergli quando una luce blu squarciò il buio della stanza dalla finestra. Entrambi ci voltammo di scatto ,una sirena ruppe il silenzio con il suo canto acuto. Io e Jeff ci rivolgemmo uno sguardo colmo di panico. La polizia. Chi poteva averla chiamata ? Un vicino ? Eravamo stati attenti. La risposta la avevamo sotto gli occhi. L'uomo stringeva ancora nella mano un cellulare. Doveva aver composto il numero d'emergenza prima di spirare. Sentivo il panico scaldarmi le guance. Non ebbi nemmeno il tempo di pensare a cosa fare che Jeff era già in piedi,mi tirò per un braccio ed esclamò:" Corri!"

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ℭ𝔯𝔞𝔷𝔦𝔢𝔯 𝔱𝔥𝔞𝔫 𝔪𝔢 (Jeffxoc)
Fanfiction⚠️TW ARGOMENTI SENSIBILI⚠️ ❗️Suicidio ❗️Violenza "Voglio scavare all'interno della tua mente Alice,saperne i segreti,rubarti i pensieri e alimentarne le paranoie,voglio poterti sviscerare la testa, per poi sapere se sei folle quanto me o se rimango...