"Guardati,osservati,contemplati,scruta ogni minimo dettaglio. Cosa sono quelle biglie sul tuo viso? Sono occhi. No. Sono solo biglie. Non possono essere definibili occhi. Vedi qualche segno in essi? Un fremito,un singulto,un'ombra di vita ,una qualche energia ? No. Forse un tempo erano occhi. Ma ora sono solo lande desolate. Fermi come l'acqua di un lago. Piatti come uno specchio. Forse si sono proprio ridotti a due specchi. Vecchi,sporchi,polverosi,tramite i quali il riflesso non si vede chiaramente. Ma perché si sono tramutati in ciò ? Perché sono diventati semplici specchi? Perché tu Alice,sei solo una bambola. Una bambola di porcellana con delle biglie al posto degli occhi. Vuota e priva di vita,proprio come una bambola. Tanto bella quanto spaventosa,come solo le bambole sanno essere. Tu ,Alice,non sei più una persona,sei solo un guscio vuoto,in attesa di essere riempito. E ti lascerai riempire,perché proprio come un bel soprammobile non hai più contezza di te,ne di quella che eri,ne di quella che sei. Non importa cosa o chi ti riempirà ,cosa ti custodirà non conta,basta solo che annulli tutto quello spazio dentro di te,che faccia si che torni ad avere una parvenza vitale,che dia modo di muoverti,quello importa. Cosa sarà il tuo nuovo spirito non è rilevante. La vecchia te voleva morire,ma questa Alice non se lo ricorda. Ebbene,lascia che ti faccia conoscere cosa c'è dopo la morte,riempiendo il tuo guscio,lascia che in te trovi riparo la strada che nessuno conosce per poter vivere con leggerezza,come se si avesse esalato l'ultimo pesante respiro."
"Mangia",mi invitò il mio carceriere. Era strano. Di solito si limitava a consegnarmi il piatto con il cibo,successivamente se ne andava,ma questa volta aveva posato il contenitore con il mio magro pasto all'interno,per terra e si era seduto davanti a me fissandomi. Mi sentivo un cane(considerando le catene alle caviglie lo ero a tutti gli effetti). Il killer non si mosse,posò un gomito sul ginocchio, la mano sul mento a sostegno della testa e continuò a fissarmi. Di rimando ,io lo guardavo da dietro le ginocchia ben salde contro il petto. Decisi che era il momento di scoprire cosa voleva e tremante raggiunsi il mio pasto davanti a Jeff. Senza distogliere lo sguardo dal ragazzo cominciai a mangiare lentamente,finché non fui abbastanza sicura che quello che voleva fare colui che mi stava davanti fosse solo guardarmi mangiare. Cos'era,una nuova forma di tortura ? Mi convinsi che il sostentamento era più importante ,dovevo aver già perso molto peso da quando l'assassino mi aveva catturata,mi sentivo sempre più debole,e quel poco che mi dava il mio aguzzino doveva bastarmi per non morire di stenti,troppo dolorosa come morte. Finii tutto molto lentamente,stando attenta a non abbassare la guardia,ma Jeff sembrava essersi paralizzato in quella posizione. Mi scrutava. Consumato il pasto indietreggiai piano,pronta a raggiungere di nuovo il mio angolo,quando il killer,con un rapido movimento,si sporse verso di me afferrandomi una caviglia. Sobbalzai dallo spavento. Tenendomi salda,cominciò ad avvicinarsi,finché non fummo di nuovo faccia a faccia. A quel punto tirò fuori le chiavi delle catene e cominciò a liberarmi. "Non avere paura principessa,oggi ho in mente un nuovo gioco da fare con te. Ma prima lascia che ti liberi,così potremo divertirci davvero." Disse Jeff,causandomi una sensazione di disgusto ,per il tono viscido che aveva usato. Una volta liberata ,l'assassino mi tese la mano ,come se volesse aiutarmi ad alzarmi. Io,confusa afferrai il suo palmo gelido e diafano,come quello di un cadavere. A quel punto mi alzai con fatica e cominciai a camminare dietro Jeff ,che intanto non mollava la presa. Mi sentivo una bambina. Docile,fragile e impotente come una bambina. Superato il tavolo di legno scrutai,oltre l'alta figura del mio aguzzino che mi stava davanti una porta di legno. Non avevo mai avuto modo di vederla ,dato che il mio angolo della stanza era dalla parte opposta ,ma più che mai ero curiosa e spaventata da cosa potesse esserci oltre essa. Jeff la aprì lentamente. Il mio battito cominció ad accelerare,finché L'uscio non si aprì totalmente,rivelando uno specchio. Uno specchio a figura intera,di media grandezza. Doveva essere molto vecchio,data la quantità di polvere e sporcizia su di esso,ma si poteva ancora intravedere il proprio riflesso. In quel momento il killer afferrò una sedia e mi mise le mani sulle spalle ,obbligandomi a sedermi. "Per questo gioco non ti terrò legata,sono più che sicuro che non serva,dato che hai imparato la lezione." Jeff si mise dietro di me e ,afferrandomi la testa, mi condusse ad osservare lo specchio. Quello che vidi mi fece sussultare. Di chi era quel riflesso? "Osserva attentamente Alice..."sussurrò l'assassino "cosa vedo in quello specchio?". Quella non ero io ,non potevo essere io. Alice Kell non ha il viso scavato e le braccia consunte. Alice Kell non ha i capelli sporchi e arruffati,non ha gli occhi vitrei ,e nemmeno le occhiaie. Alice Kell non ha le nocche livide. Quella nello specchio non è Alice Kell. Non sono io! Mi portai una mano ai capelli,li toccai,sembravano paglia...ma...la stessa cosa fece il riflesso...questo voleva dire...che quella nello specchio ero io..." Questa non sei tu Alice",mi sorprese la voce del killer"questo è quello che rimane di te,ovvero praticamente nulla. Stai cambiando. Sarebbe meglio dire ,ti ho cambiata." Ero confusa,cosa stava insinuando,non capivo! "Ha ragione", Cosa?! Chi ha parlato?" gridai. Non era la voce di Jeff. Mi voltai di scatto e accanto allo specchio vidi Dean. Dean? Ma cosa..."tu non sei mia sorella,Alice è morta." Ma come? Com'era possibile? Cosa stava succedendo! L'assassino mi prese di nuovo il volto tra le mani obbligandomi a contemplare il riflesso nello specchio:"Guarda bene ,chi sei? Non sei Alice Kell,sei il guscio vuoto di Alice Kell,gli scarti. Lei è morta ,e io l'ho uccisa. Alice Kell voleva morire e io ho esaudito il suo desiderio. Cosa rimane ora di lei? Un mucchietto di ossa senza più energia vitale,una bambola di pezza succube di chi ha voglia di giocare con lei." Sussurrò il killer con le labbra vicine al mio orecchio. " "Ascoltalo! Tu sei solo un contenitore di ciò che era mia sorella" continuò Dean. Sconvolta abbassai lo sguardo sulle mie mani, tremanti e tumefatte,per poi sposarlo sul lato opposto della stanza,nel quale vidi i miei genitori. Appoggiati alla parere c'erano mio padre e mia madre,i loro volti erano seri e autoritari:"Tu non sei nostra figlia!" Affermarono all'unisono. Calde lacrime cominciarono a rigarmi le guance,in un'espressione sempre più confusa e disperata." Li senti vero? Anche loro lo affermano. Loro conoscono Alice meglio di chiunque altro. Tu non sei più lei,sei ciò che di lei rimane,il suo cadavere. E sai una cosa ? Io raccoglierò questo inerme corpo e farò di esso qualcosa che possa riscattare Alice,e riempire quel vuoto. Guardati,osservati,contemplati,scruta ogni minimo dettaglio. Cosa sono quelle biglie sul tuo viso? Sono occhi. No. Sono solo biglie. Non possono essere definibili occhi. Vedi qualche segno in essi? Un fremito,un singulto,un'ombra di vita ,una qualche energia ? No. Forse un tempo erano occhi. Ma ora sono solo lande desolate. Fermi come l'acqua di un lago. Piatti come uno specchio. Forse si sono proprio ridotti a due specchi. Vecchi,sporchi,polverosi,tramite i quali il riflesso non si vede chiaramente. Ma perché si sono tramutati in ciò ? Perché sono diventati semplici specchi? Perché tu Alice,sei solo una bambola. Una bambola di porcellana con delle biglie al posto degli occhi. Vuota e priva di vita,proprio come una bambola. Tanto bella quanto spaventosa,come solo le bambole sanno essere. Tu ,Alice,non sei più una persona,sei solo un guscio vuoto,in attesa di essere riempito. E ti lascerai riempire,perché proprio come un bel soprammobile non hai più contezza di te,ne di quella che eri,ne di quella che sei. Non importa cosa o chi ti riempirà ,cosa ti custodirà non conta,basta solo che annulli tutto quello spazio dentro di te,che faccia si che torni ad avere una parvenza vitale,che dia modo di muoverti,quello importa. Cosa sarà il tuo nuovo spirito non è rilevante. La vecchia te voleva morire,ma questa Alice non se lo ricorda. Ebbene,lascia che ti faccia conoscere cosa c'è dopo la morte,riempiendo il tuo guscio,lascia che in te trovi riparo la strada che nessuno conosce per poter vivere con leggerezza,come se si avesse esalato l'ultimo pesante respiro." Le parole del killer mi scivolavano piano lungo la schiena. Non riuscivo a distogliere lo sguardo dal riflesso. Era vero ,quella non era Alice Kell. Ma ero io. Io non ero più Alice Kell,ma allora chi ero? Non aveva importanza. Jeff aveva ragione . Stavo vivendo una condizione di rinascita . Come da neonati si acquisisce la propria identità,così stava accadendo a me. Avevo bisogno di riempire quel vuoto. Ad un certo punto la mia mente si riempì di immagini e voci disconnesse. Sentivo i miei genitori dirmi che non ero niente,a tratti sentivo mio fratello,poi il mio riflesso che si squagliava,le parole di Jeff che risuonavano come un altoparlante nelle mie orecchie...Mi accasciai sulla sedia e urlai. Un urlo disperato ma liberatorio. Successivamente iniziai a piangere,impotente,con il viso incastrato tra le ginocchia,e le lacrime che mi bagnavano le gambe. Poi qualcosa in me si fece spazio. Qualcosa che spingeva per uscire dal mio petto. Forse un briciolo di vita,ma più probabilmente una vena di follia che aveva trovato un luogo nel quale insinuarsi. Iniziai a ridere,una risata spettrale,malsana,incontrollata. Non riuscivo a fermarmi,era come se tramite quella reazione inusuale stessi gettando fuori tutto quello che rimaneva della povera Alice Kell. Un segno che qualcosa stava cambiando. In modo totalmente inaspettato afferrai le braccia di Jeff,il quale non si ritrasse. Non so perché lo feci,forse in segno di aiuto,oppure era solo uno spasmo del mio corpo. Non avevo più il controllo su nulla. L'assassino mi prese nuovamente il volto tra le mani,guardandomi preda di quella risata sconnessa:" Era questo che volevo vedere,questo a cui puntavo. Sei così bella in preda ai morsi della follia!" Avrei voluto replicare ma non ne avevo le forze. Gli sforzi della risata erano pesanti e continui ,non mi lasciavano spazio nemmeno per respirare.
Continuai a ridere,ridere e ridere,fino a perdere l'equilibrio e a ritrovarmi a contorcermi sul pavimento umido ,tirando il fiato. Il mio carceriere guardava quell'atroce spettacolo soddisfatto e impassibile. Passarono i minuti ,fino a quando l'assassino decretò:" Bene,ora smettila",dopo aver parlato ,Jeff mi tirò un forte calcio sulla schiena che però non bastò a calmare del tutto le mie folli risa,in compenso mi ruppe il fiato e forse anche qualche costola,facendomi rotolare per un metro e mezzo sul pavimento della stanza. Da lì mi ritrovai a tossire accasciata,senza fiato e quasi priva di sensi. Jeff si avvicinò a me e mi trascinò in braccio al mio solito angolo,legandomi di nuovo con le catene." Era questo che volevo,era proprio questo che volevo..." sussurrò il killer accarezzandomi la testa e guardandomi intensamente. Lentamente spostò le mani sulle mie guance avvicinando il mio viso al suo ,per poi unire le nostre labbra. Di nuovo. Era come baciare un cadavere,freddo e amaro. Esausta ,non riuscii nemmeno a pensare al perché di questo secondo bacio. La mia vista era annebbiata,a stento scorgevo il volto di chi mi aveva appena violata con un bacio che racchiudeva tutta la follia che Jeff mi stava riversando addosso. Rimase qualche secondo a guardarmi per poi alzarsi e uscire dalla stanza,lasciandomi nuovamente sola. Stremata mi gettai a terra,senza riuscire a pensare,a muovermi ,a piangere,nemmeno a ridere. Lentamente quell'assassino mi stava annullando,e io lo stavo lasciando fare. Non avevo la forza,ne la voglia di oppormi a tutto ciò. Il mio desiderio non era cambiato,sarei morta,ma quando sarei morta? Quanto ancora dovevo agonizzare ? Quanto ancora dovevo aspettare prima che l'ultimo spiraglio di vita si oscurasse,dietro la nuvola di follia che preannunciava una tempesta dissennata ?
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ℭ𝔯𝔞𝔷𝔦𝔢𝔯 𝔱𝔥𝔞𝔫 𝔪𝔢 (Jeffxoc)
Fanfiction⚠️TW ARGOMENTI SENSIBILI⚠️ ❗️Suicidio ❗️Violenza "Voglio scavare all'interno della tua mente Alice,saperne i segreti,rubarti i pensieri e alimentarne le paranoie,voglio poterti sviscerare la testa, per poi sapere se sei folle quanto me o se rimango...