𝓣𝓱𝓮 𝓬𝓪𝓽 𝓪𝓷𝓭 𝓽𝓱𝓮 𝓫𝓸𝓭𝔂

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Una luce accecante mi colpì in viso,mi tirai la coperta pesante fin sopra gli occhi per proteggermi. Ero da talmente tanto tempo al buio che i miei occhi si erano disabituati alla luce. Jeff reggeva una specie di lanterna,era in piedi davanti a me,mi sovrastava con la sua figura longilinea. Abbassai di poco la coperta ,quel giusto per guardare il mio carceriere. Notai che reggeva una scatola tra le braccia,qualcosa si muoveva al suo interno. L'assassino si abbassó al mio livello e posò a terra sia la lanterna che la scatola." Ciao principessa,come stai? Quest'oscurità ti piace?" Disse con tono canzonatorio il killer. "Ti ho portato un regalo..."Infilò le braccia all'interno della scatola per tirarne fuori un gatto. Mi avvicinai quatta per vederlo meglio,era proprio un gatto in carne ed ossa. Non so perché mi sembrasse così strano,ma dopo tanto tempo reclusa,anche solo la presenza di un altro essere vivente che non fossero Jeff o i topi,evidentemente mi stupiva. "Su ,prendilo! Pensavo ti potesse essere di compagnia,sicuramente sarà un utile aiuto per i topi...ma vedo che ci hai già pensato tu"sentenziò Jeff,notando la carcassa del roditore che avevo appena ucciso. Tesi timidamente le braccia verso l'animale,il quale non si ritrasse,anzi venne verso di me,strusciandosi sulle mie ginocchia ,facendo un sacco di fusa. Era color grigio fumo,con due enormi occhi gialli,il suo pelo era morbido al tatto. Lo presi in braccio e lo strinsi. Fu come un abbraccio caloroso,mi fece provare una sensazione di sollievo che da tanto non percepivo. Per la prima volta dopo tanto mi sentii quasi rilassata. Tenni il gatto tra le braccia continuando ad accarezzarlo per un po' ,poi guardai il mio carceriere. Un mezzo sorriso ambiguo gli era spuntato in volto,accentuato dalle due profonde cicatrici ai lati delle labbra.
Tenendo l'animale attaccato al petto mi rendevo conto che i battiti stavano calmandosi e il respiro cominciava a tornare regolare. Ormai mi ero dimenticata quanto una creatura potesse avere un effetto calmante. All'improvviso Jeff mi afferrò il braccio con il quale stavo tenendo il gatto ,mi perforò con il suo sguardo glaciale e sentenziò:"Bene,ora uccidilo." Un brivido mi percorse la spina dorsale e i battiti cominciarono ad accelerare. Mi sentivo confusa. Perché mi aveva ordinato una cosa del genere ? Quel briciolo di volontà propria che era emerso grazie alla presenza ristoratrice del gatto stava fremendo a causa della richiesta del killer. Nella mia testa cominciarono a susseguirsi rapidi molteplici pensieri. Perché avevo reagito così ? D'altronde avevo appena tolto la vita ad un essere animale e lo avevo fatto senza battere ciglio,perché doveva essere diverso per quel gatto? "Il tempo scorre,principessa!" Esclamò il ragazzo,appoggiando sul pavimento un grosso coltello da cucina con la lama ben affilata. Dovevo intendere che quella sarebbe stata l'arma che avrei dovuto usare per compiere il fatale gesto. Rivolsi uno sguardo disperato al mio aguzzino che continuava di rimando a sorridermi furbamente. "Sai cosa succede se non mi ubbidisci Alice,non farmelo ripetere o sarà peggio per te" esclamò,sostituendo il sorriso malefico con un'espressione truce,senza levarmi gli occhi di dosso. Guardai il gatto che tenevo ancora stretto al petto,come per dirgli 'mi dispiace',presi un grosso respiro e afferrai piano il coltello. Feci per chiudere gli occhi,quando all'improvviso Jeff disse:" Troppo facile così,devi guardare." Una sensazione orribile mi pervase il petto. Deglutii a vuoto,e presi il coltello,sempre sotto lo sguardo vigile del killer ,che mi guardava compiaciuto. Successe tutto in pochi secondi. Mi girai di scatto e mi gettai a terra tenendo il gatto saldo contro il mio corpo,con l'intento di farlo stare fermo. Non avevo scelta,dovevo ubbidire al mio carceriere,non per paura di venire uccisa,ma proprio per il contrario. Se non l'avessi fatto sarei stata sottoposto a torture ben più truci di quella,e mi sarebbe stata negata la morte fino alla fine. Sentivo l'animale agitarsi sotto di me,soffiare e graffiarmi. I suoi occhi gialli erano spalancati e trasudavano terrore,solo come gli occhi di un animale riuscivano a fare,implorando pietà. Tra le lacrime alzai il coltello e colpii la bestiola. Il sangue caldo del gatto mi schizzò addosso,sporcandomi i vestiti e la faccia,sentivo la lama del coltello che affondava nel corpo dell'animale e gli ultimi rantoli che la bestia emetteva. Nel momento in cui mi trovai a contemplare quello che avevo fatto,sporca di sangue successe qualcosa. Provavo una sensazione particolare,come se tutto finalmente avesse un senso. Come se colpire a morte quel gatto mi avesse sbloccato qualcosa in mente che mi faceva vedere chiaramente la situazione. Avevo provato del piacere nell'uccidere quell'animale. La prima pugnalata era stata come una liberazione dal fardello di emozioni che la precedevano e aveva lasciato un vuoto colmato da una malata sensazione di piacere che mi percorreva dalla testa fino alla punta dei piedi. Perdetti il controllo. Continuai a sferrare pugnalate alla carcassa del povero animale,pervasa da questa sensazione,che piano prendeva il controllo del mio corpo e della mia mente. Il sangue continuava a schizzarmi addosso mentre l'espressione cambiava sul mio volto,che veniva stravolto da un truce sorriso mentre spalancavo gli occhi sempre di più. In poco tempo una risata malefica riecheggiò nella stanza. Era la mia. Ridevo istericamente,senza smettere di sferrare colpi ,ferendomi le mani da quanta violenza stavo usando,finché il mio braccio fu bloccato da una presa salda e decisa. Era Jeff. Il suo tocco mi riporto lentamente alla realtà. Mi girai di scatto e lo guardai,poi guardai davanti a me;la carcassa del gatto era ormai diventata poltiglia a causa della serie di colpi che avevo sferrato. "Adesso basta." Sentenziò Jeff ,con voce piatta,tenendomi saldo il braccio ancora fermo in aria ,con il coltello in mano. Il killer mi lasciò il braccio lentamente,senza smettere di guardarmi. Il suo sguardo mi perforava da parte a parte,piatto e spento,ma spaventosamente glaciale. All'improvviso spostò la mano con la quale mi aveva abbassato il braccio sulla vita e mi tirò a se ,facendo collidere le nostre fronti. Chiuse gli occhi e respirò pesantemente. Io mi paralizzai,ancora sporca di sangue caldo e denso. Il mio corpo si congelò sotto la presa del killer. La mia mente cominciò a far cadere ogni pensiero,focalizzandoci sul qui e ora,ma senza riuscire a metabolizzare i fatti. Il mio corpo era come quello di una bambola. Un involucro vuoto ,senza segni vitali. Intanto l'aguzzino mi stava distendendo piano a terra,con l'ausilio del suo corpo che mi bloccava sul pavimento. Una strana sensazione mi permette lo stomaco,la mia mente mi diceva "scappa,mettiti in salvo" ,ma il corpo era come anestetizzato,non rispondeva ai comandi. Intanto Jeff cominciò ad accarezzarmi prima la vita,poi le gambe,con le sue mani gelide. "Sei così vulnerabile " mi sussurrò,per poi cominciare a mordermi piano il collo,che prese a formicolarmi a causa della lingua e i denti del killer sulla mia pelle. A quel punto il suo intento era chiaro. Prese a spogliarsi lentamente,togliendo prima la felpa che scoprì il suo torso estremamente magro,per poi passare a sfilarsi completamente tutti i vestiti. Io giacevo davanti a lui paralizzata,senza muovere un muscolo. Terminato di spogliarsi ,Jeff passò a me,levandomi gli ultimi stracci che avevo addosso,ovvero una camicia da notte logora,fornita dall'ospedale. Mi allargò le gambe,la sensazione delle sue mani fredde sulle mie gambe mi fece rabbrividire. "I tuoi occhi vuoti mi fanno eccitare così tanto",mi sussurrò prima di entrare dentro di me. Nonostante tutto ero ancora inerme,ma il mio corpo era in tensione,cosa che mi provocò un lieve dolore che nascosi dietro una pallida smorfia. Giacevo lì,sotto il controllo fisico del mio carnefice che mi violava senza pietà . Qualcosa in me si era irrimediabilmente spezzato in quel momento,e non solo in senso fisico. Si era rotto il ponte che univa lucidità e follia nella mia mente,abbandonandomi sulla sponda più arida e tortuosa,quella della follia.

ℭ𝔯𝔞𝔷𝔦𝔢𝔯 𝔱𝔥𝔞𝔫 𝔪𝔢 (Jeffxoc)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora