Non seppi quantificare quanto tempo fosse trascorsi dal giorno del massacro che io e Jeff avevamo compiuto. Una settimana ? Forse poco più. Dentro quella casa sembrava essere sempre notte. Jeff era stato chiaro ,potevo fare quello che volevo ,ma mi era proibito uscire ,aprire le finestre o entrare nelle camere degli altri inquilini senza permesso. Non era un problema per me attenermi a tali regole,la mia curiosità ormai era stata stravolta completamente,tanto che nulla mi stupiva più. Nel corso della mia permanenza nella casa imparai a "conoscere" anche gli altri inquilini. Ognuno di loro era diverso dagli altri ,ma avevano tutti una cosa in comune. Un'aura eterea che li circondava ,come a discostarli dal concetto di reale,tangibile ,concreto. Ormai ero sicura che Jeff e i suoi compagni non fossero umani,a confermarmelo in particolare fu una di loro ,che avevo intravisto durante il mio primo incontro con gli inquilini della casa. Sally. Aveva l'aspetto di una bambina di 7 ,massimo 8 anni ,il corpicino minuto avvolto in una camicetta da notte bianca e rosa con molti fronzoli,stringeva sempre a se un orsetto di peluche un po' sgualcito ,due ciocche dei lunghi capelli castani raccolti dietro la testa in un enorme fiocco rosa. Il suo viso era rotondo e pieno,a denotare la giovane età della bambina,le piccole labbra rosee erano sempre arricciate in un dolce sorriso infantile. Fin qua tutto normale se non fosse stato per il colore della pelle di Sally. Diafana,quasi come quella di Jeff. Il dettaglio più inquietante erano i suoi occhi vitrei,enormi ,simili a due biglie di un verde innaturale e completamente intrisi di sangue. Osservai che gli altri ospiti ,Jeff incluso,avevano delle particolari attenzioni per Sally. Spesso giocavano con lei quando la bambina glielo chiedeva,la cullavano,le pettinavano i capelli e la mettevano a letto. Quasi come a voler farle mantenere le abitudini di un bambino della sua età. Stentavo a credere che fosse anche lei un'assassina,il che però mi fu chiaro ,quando ,una sera ,mentre indugiavo nel salotto assieme a Jeff e colui che si faceva chiamare laughing (altro individuo sicuramente non umano),sentii bussare alla porta. Tre colpi leggeri ,quasi impercettibili al meno attento ascoltatore. Fu così che laughing si alzò esclamando :" Vado ad aprire a Sally". Il clown si diresse verso l'uscio e lo spalancò ,scoprendo la figurina minuta di Sally ,che stringeva a se il suo orsacchiotto,completamente coperta di sangue. "Laughing!" Esclamò la bambina sorridendo. "Forza Sally,ti porto a fare il bagno" ,disse il clown prendendo dolcemente per mano la bambina e dirigendosi con lei su per le scale. Assistetti a quella scena curiosa,e una sensazione di velata tenerezza mi inebriò le meningi. C'era qualcosa di estremamente sbagliato in tutto ciò ,ma le accortezze che avevano tutti gli ospiti nei confronti di Sally mi addolcivano l'anima. Dopo pochi minuti sentii i passi veloci della bambina trotterellare lungo le scale ,seguita da laughing. In una manciata di secondi mi trovai Sally davanti che ,con un lieve sorrisetto mi chiese :" Mi pettini i capelli?" A quella richiesta rimasi spiazzata. Osservai per una manciata di secondi i grandi occhioni della bimba che mi fissavano,mi sentivo come se stessi guardando negli occhi un cadavere ,anche se una leggera ombra di vitalità infantile era ancora presente:" C...certo" balbettai insicura ,per poi prendere dalle mani di Sally il suo fiocco e la spazzola. Alchè la bambina si arrampicò sulle mie ginocchia,e io inizia timidamente a spazzolarle i lunghi capelli castani ,ancora semi umidi. Una volta sciolti tutti i nodi ,presi delicatamente due ciocche dal viso della bambina ,per poi unirle dietro la testa e porvi sopra il fiocco. Appena ebbi finito Sally saltò giù dalle mie ginocchia ed esclamò:" Grazie!" Per poi correre via sulle scale,lasciandomi con una sensazione di estrema tenerezza ed un sorriso di compassione stampato sulle labbra. Oltre a questo specifico avvenimento passavo le mie "giornate" all'interno di quelle vecchie e maltenute mura in modo passivo. Era come se avessi il cervello spento e che una forza esterna mi comandasse nei movimenti. Non mi sentivo reale. Gli unici momenti nei quali il mio corpo riusciva a sentire qualcosa era durante i violenti rapporti sessuali che avevo con Jeff. Coiti scanditi da graffi,morsi ,e mani alla gola,dopo i quali ,solitamente ,sia io che lui ci attaccavamo alla bottiglia d'alcol di turno. Dopo poche ore io cadevo addormentata,per poi svegliarmi e accorgermi che la mia guida era sparita. Non avevo idea di dove andasse,spesso sospettavo che uscisse a commettere omicidi senza di me ,ma poi mi ricredevo nel vederlo tornare a casa senza una goccia di sangue addosso. A volte mi capitava di avere dei vuoti. Mi svegliavo in posti diversi della casa senza sapere come ci fossi arrivata . Puntualmente questi momenti erano preceduti da vertigini,mente annebbiata e difficoltà visive. Non sapevo a cose questi stati fossero dovuti ,spesso li attribuivo all'eccesso di alcol,ma sentivo che sotto ci fosse qualcosa. Gli inquilini della casa non interagivano molto tra di loro,si scambiavano giusto qualche parola,e quando capitava il soggetto delle frasi era quasi sempre "Lui".
"Lui lo sa", "mel'ha detto lui" ,"lui sta arrivando". Non riuscivo a capire chi fosse questo "Lui",ma mi guardavo bene dal chiederlo a qualcuno degli ospiti. Tuttavia questa domanda mi tormentava più di qualsiasi altra cosa fuori posto in quel contesto. Così ,dopo uno dei nostri soliti rapporti violenti ,mi decisi a porre la fatidica domanda a Jeff. Stavamo languendo nel letto in metallo in fondo alla stanza,teatro dei nostri coiti tanto intensi quanto intrisi di violenza, la mia testa appoggiata sul petto scarno e freddo di Jeff. Questa volta sentivo il suo cuore battere ,solitamente era quasi impossibile per me riuscire a catturare un fremito da parte del suo muscolo cardiaco. Era come se... non fosse vivo ,ma non fosse neanche del tutto morto. Lui teneva il braccio attorno alla mia vita e la testa rivolta verso la finestra sbarrata alla sua sinistra. Tra di noi regnava il solito leggero silenzio,che io decisi di rompere all'improvviso ponendo sicura la domanda:" Jeff...chi è Lui?" Il ragazzo si congelò. Fece scivolare via il braccio dalla mia vita e si alzò in posizione seduta sul letto,per poi scavalcarmi, infilarsi i Jeans e accendersi una sigaretta ,dandomi le spalle. Io rimasi distesa tra le lenzuola,muta ,in attesa di una risposta che sapevo sarebbe arrivata. Tenendomi le spalle e continuando a fumare ,Jeff disse :"È colui che unisce tutti noi,si prende cura di noi e ci governa." Pausa. "Ti basti sapere questo." Jeff tacque ed uscì dalla stanza. Io rimasi a letto ,nuda,a meditare sulla sua risposta,scarna e schiva. Nonostante ciò ero soddisfatta. Sentivo che non mi serviva sapere altro,forse non volevo nemmeno sapere altro. E così lasciavo che le ore scorressero ,indistinte ,le lasciavo scivolare via ,come sabbia tra le dita,avvertendo piano la sete di sangue crescere gradualmente. La avvertivo come un germe insediatosi tra le mie sinapsi ,un prurito dietro alla nuca ,una forza che ancora riuscivo a placare ma che presto avrei avuto il bisogno viscerale di sfogare. Ma confidavo in Jeff ,sapevo che prima di quanto mi aspettassi mi avrebbe condotta di nuovo davanti al baratro dell'omicidio ,e che insieme ci saremmo gettati in un altro bagno di sangue.
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ℭ𝔯𝔞𝔷𝔦𝔢𝔯 𝔱𝔥𝔞𝔫 𝔪𝔢 (Jeffxoc)
Fanfiction⚠️TW ARGOMENTI SENSIBILI⚠️ ❗️Suicidio ❗️Violenza "Voglio scavare all'interno della tua mente Alice,saperne i segreti,rubarti i pensieri e alimentarne le paranoie,voglio poterti sviscerare la testa, per poi sapere se sei folle quanto me o se rimango...
