𝔀𝓪𝓼𝓱𝓲𝓷𝓰 𝓪𝔀𝓪𝔂 𝓽𝓱𝓸𝓾𝓰𝓱𝓽𝓼

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Jeff spinse lentamente la pesante porta in legno davanti alla quale eravamo arrivati. Non ricordavo quale fosse la strada che avevamo percorso,era ancora notte e avevo pochissimi punti di riferimento tanto era folto il bosco. L'unica cosa che ricordavo con certezza era di aver camminato per una manciata di ore stringendo la mano della mia guida ,da un certo punto in poi ,però,avevo un vuoto e ,alla fine ,ci eravamo trovati davanti alla porta della casa. L'uscio scricchiolò sotto la pressione che Jeff mise per aprirlo ,ed entrammo. All'interno della casa ,con la spalla appoggiata al muro dell'ingresso ,trovammo Toby ,il quale ci guardò entrare in silenzio,scambiandosi con Jeff un'occhiata anonima. I due si batterono il pugno ,in segno di fratellanza ,successivamente il ragazzo dai capelli castani uscì furtivo ,stringendo nella mano destra un'accetta da boscaiolo ,per poi sparire nell'oscurità. Io e Jeff indugiammo sull'uscio qualche istante spostando lo sguardo nel salotto della casa ,trovandolo vuoto. Dove fossero le altre presenze non mi fu dato saperlo. Successivamente ci dirigemmo al piano di sopra ,percorrendo le scricchiolanti scale in legno,senza proferire parola l'uno con l'altra. Quello che regnava tra di noi non era un silenzio pesante,sentivo che non c'era la necessità di aggiungere nulla a quella situazione. Semplicemente eseguivamo le varie azioni come fossero un rituale. Percepivo che per Jeff quella fosse la normalità e non volevo turbarla con parole inutili,mi limitavo a seguirlo,imitarlo,d'altronde non avrei potuto fare altro. Una volta giunti davanti alla stanza del killer entrammo e quest'ultimo procedette ad accendere l'unica lampadina posta al centro del soffitto ,per illuminare un poco l'ambiente. Una volta fatto questo chiuse la porta alle sue spalle e si diresse nel piccolo e angusto bagno ,invitandomi ad entrare con un cenno del capo. Io ubbidii. Una volta dentro vidi il ragazzo spogliarsi e aprire il rubinetto della vasca. Eseguiva queste azioni in modo meccanico,il che contribuiva a renderlo ancora meno umano ai miei occhi. Una presenza flebile ,eterea. Io feci lo stesso e ,una volta nuda ,il mio sguardo cadde sullo specchio crepato alla mia destra. Il mio cuore saltò un battito. Avevo il volto scarno,pallido ,segnato dalla fatica ,gli schizzi di sangue rappreso mi sporcavano le guance e la fronte ,ma ciò che mi sorprese di più fu la forma e la dimensione dei miei occhi. Eccessivamente grandi,vitrei,le pupille erano spaventosamente dilatate e il loro colore verde spiccava tra il pallore della mia pelle e il rossiccio dei miei capelli ,anch'essi arruffati e sporchi di sangue. Rimasi qualche istante ad osservarmi ,sfiorandomi il viso di tanto in tanto ,mentre in me cresceva sempre di più la leggera sensazione di non essere reale. Avvertito questo sentore ,sentii il bisogno di tastarmi il viso ,il corpo ,i capelli e lo specchio sul quale mi riflettevo ,per accertarmi di non stare sognando. Ero cambiata molto ,ma questo non faceva altro che alimentare la mia euforia,fu così che scorsi attraverso la superficie di vetro scheggiato ,un lieve sorriso malato deformarmi le labbra. Alice Kell aveva proprio l'aspetto di un'assassina. Notando le mie azioni Jeff accorse verso di me e ,abbracciandomi da dietro ,mi circondò il viso con una mano ,avvicinandolo al suo ,per poi sussurrare :" Hai visto ,quanto sei diventata bella ?" Io sorrisi annuendo ,senza staccare gli occhi dal mio riflesso. Successivamente entrambi ci immergemmo nella vasca piena di acqua tiepida,uno di fronte all'altro. Il ragazzo mi porse una spugna e un pezzo di sapone ,grazie ai quali potei grattare via il sangue dal mio corpo ,mentre lui faceva lo stesso. Ci volle poco perché l'acqua si tingesse di un opaco rosso cremisi. Lentamente l'acqua calda fece si che i miei muscoli e la mia mente ,dapprima tesi e contratti a causa dell'euforia e dell'adrenalina accumulata ,si rilassassero ,lasciando il mio corpo lievemente scosso da un dolce formicolio . Piegai la testa all'indietro in modo tale che si appoggiasse al muro dietro di me ,raggiungendo una posizione semi distesa ,sfiorando così le gambe di Jeff che mi accarezzò il polpaccio dolcemente. Tenendo le palpebre chiuse mi lasciai inebriare dai fumi dell'acqua calda e dal profumo grezzo del sapone che si mischiavi a quello pungente del sangue,mentre nella mia mente si susseguivano le immagini di ciò che era accaduto poche ore prima e nelle mie orecchie riecheggiavano le urla delle vittime che io e la mia guida avevamo brutalmente mietuto. Tutto ciò era tremendamente rilassante. Passarono così una manciata di minuti quando all'improvviso avvertii uno strano gorgoglio che mi fece aprire gli occhi . Jeff aveva aperto lo scarico dell'acqua. Entrambi ci alzammo dalla vasca. Infreddolita e stanca afferrai l'asciugamano che il killer mi porse ,per poi tamponarmi il corpo e i capelli ancora umidi ,mentre lui si dirigeva verso l'armadio per prendere dei vestiti puliti. Una volta in camera mi porse i miei ,che infilai interrogandomi distrattamente sulla loro provenienza. In realtà non è che mi importasse molto da dove Jeff avesse potuto raccattare degli slip da donna ,erano puliti e questo mi bastava. Successivamente ci dirigemmo al piano inferiore ,trovando di nuovo il salotto vuoto.  Raggiungemmo la cucina ,anch'essa deserta ,alché Jeff mi fece cenno di sedermi. Senza fare lo stesso si appoggiò ai fornelli ed esclamò guardandomi :" Immagino che avrai fame." Fino a quel momento non avevo avvertito alcun appetito ,ma appena il ragazzo me lo fece notare il mio stomaco cominciò a rigirarsi e la bocca mi si riempì di saliva. Non avrei saputo quantificare da quanto fossi a digiuno ma sicuramente avevo bisogno di mettere qualcosa sotto i denti. Annuii in segno di risposta ,a quel punto l'assassino si voltò e aprì un'anta della credenza ,per poi tirarne fuori un sacchetto di plastica contenente del pane che aveva tutta l'aria di essere lì da un pezzo. Lo gettò sulla tavola e afferrò dall'interno della medesima credenza una bottiglia di vetro ,colma d'acqua. Io non mi feci pregare e aprii il sacchetto per poi mangiare avidamente qualche fetta di pane. Non aveva chissà che sapore ma era pur sempre cibo e il mio corpo lo necessitava. Successivamente bevvi avidamente dal collo della bottiglia di vetro. Oltre ad essere affamata ero anche disidratata. Mentre mi rifocillavo per bene ,Jeff prese una bottiglia di whisky e due bicchieri come la prima volta che mi trovavo in quella cucina ,e ne versò il contenuto in uno dei due per poi sorseggiarlo. Successivamente tirò fuori il pacchetto di sigarette dalla tasca della sua felpa e se ne accese una aspirando una copiosa boccata di fumo che sembrò rigenerarlo. Per la prima volta mi accorsi di quanto potesse sembrare affascinante. Notando che lo stavo guardando ,il ragazzo mi rivolse un sorriso ed esclamò:" Ah,che scortese ,non te ne ho neanche offerta una !" Porgendomi il pacchetto di sigarette. A quel punto mi alzai e feci per sfilare una Lucky Strike dal pacchetto,quando Jeff con un cenno mi fermò e procedette ad appoggiarmi sulle labbra una sigaretta che accese utilizzando la punta di quella che teneva stretta in bocca. Aspirai il fumo a pieni polmoni lasciando che la nicotina entrasse in circolo. Era quello che ci voleva,ma mancava ancora qualcosa. Con una sicurezza che avevo palesato poche volte dal giorno del mio rapimento per mano di Jeff ,afferrai un bicchiere e lo riempii di whisky,per poi sorseggiarlo tra una boccata di fumo e l'altra. Ora andava bene. Jeff mi guardò sorridendo ,per poi avvicinare il suo bicchiere al mio e farli scontrare ,sentenziando :" Alla salute !" Poi entrambi trangugiammo il liquido color miele dai nostri bicchieri ,non lasciandone nemmeno una goccia. Finito di bere ci lanciammo in una risata sommessa ,come se fossimo divertiti dal nostro stesso comportamento,sembravamo due adolescenti che bevevano di nascosto,invece di due assassini che stavano "festeggiando " il loro primo delitto assieme. La cosa mi divertiva,al punto tale da non riuscire a smettere di ridere di gusto ,assieme al killer.Al termine di questa malata scenetta ci accingemmo a bere l'ennesimo bicchiere di whisky,per rilassare le nostre membra stanche e sciacquare il ricordo del massacro appena compiuto con l'alcol.

ℭ𝔯𝔞𝔷𝔦𝔢𝔯 𝔱𝔥𝔞𝔫 𝔪𝔢 (Jeffxoc)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora